Testaroli trifolati in umido di baccalà

Foto di Stefano Paperini

Quest’oggi mentre preparavo il piatto che fra poco vi illustrerò una forte tromba d’aria si è abbattuta nel mio paese: sono stati divelti alberi, distrutti tetti di case, e rotte auto. Sono bastati davvero pochi minuti per creare un vero disastro. Ancora una volta la natura ci ha dimostrato la sua forza incontrollabile e possiamo solo ritenerci fortunati perchè non ci sono stati danni a persone: il bilancio sarebbe potuto essere davvero tragico.

Foto di Antonio Ficai

Foto di Antonio Ficai

Foto di Stefano Santini

A pochi metri in linea d’aria da dove si stava scatenando il pandemonio io ero ignara di tutto e stavo preparando il pranzo per la mia famiglia nella mia cucina, soddisfatta anche del buon lavoro che stava uscendo fuori. Solo dopo pranzo ho ricevuto la telefonata di un’amica che mi chiedeva se stavo bene e se mi ero accorta di niente! E’ in questi momenti che facebook è un grande alleato: ho acceso il pc e ho cominciato a realizzare cosa era successo vedendo le foto che venivano postate.

Un vero cataclisma che ha colpito anche le case di alcune mie amiche. Sono felice di dire però che il nostro Comune è sempre molto presente in queste situazioni e si è subito attivato per ripristinare il più possibile la situazione e aiutare le persone in difficoltà insieme ai Vigili del Fuoco, la Pubblica Assistenza, i Vigili urbani e i Carabinieri. A tutti loro va un sentito ringraziamento.

Speriamo solo che ora il tempo migliori e che si possa lavorare per far si che le persone possano rientrare al più presto nelle loro case, che penso sia la cosa più urgente.

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Ho attinto questa ricetta dal numero di novembre di “La Cucina Italiana”, una ricetta che mi ha colpito immediatamente perchè mio marito adora i testaroli, che è solito mangiare quando per lavoro si trova a Pontremoli. Si parla infatti di un primo piatto tipico della Lunigiana che viene in genere condito con il pesto.

Per la verità fin’oggi non mi erano piaciuti molto le poche volte che li ho assaggiati, ma… si sa, quando una cosa te la fai da sola ha tutto un altro sapore! E in effetti, il sapore è decisamente diverso se accompagnati da questo umido di baccalà. E poi devo dire che è davvero facile prepararli… non lo avrei mai immaginato. Per il baccalà invece occorre ovviamente organizzarsi giorni prima perchè va tenuto in ammollo per togliere il sale.

Ingredienti per 6 persone:

  • 650 g di baccalà ammollato
  • 400 g di farina integrale di grano tenero
  • 300 g di latte
  • mezza cipolla
  • 1 porro
  • 2 carote
  • 1 costa di sedano
  • prezzemolo
  • 2 spicchi di aglio
  • 3 foglie di alloro
  • burro
  • olio EVO Dante
  • sale

Procedimento:

Mescolare con una frusta la farina con un pizzico di sale e 700 g di acqua calda, ottenendo una pastella che dovrà riposare un’ora.

Mondare intanto le carote, il sedano, il porro e la cipolla. Tagliare il tutto grossolanamente lasciando da parte metà cipolla.

In un tegame mettere la cipolla rimasta con uno spicchio di aglio tritato, l’alloro, e 70 g di olio EVO Dante. Quando comincia a soffriggere, unire il baccalà appoggiandolo sul lato della pelle. Coprire e lasciar cuocere nel suo liquido per 18-20 minuti. Quindi spellarlo e sfilacciarlo e rimetterlo nel tegame col suo fondo di cottura.

Rosolare gli ortaggi tritati in una casseruola con una noce di burro e due cucchiai di olio EVO Dante. Cuocete in modo che tutte le verdure perdano la loro acqua che si dovrà asciugare. Le verdure così cominceranno a sfrigolare, fatele cuocere ancora due minuti e poi unite il baccalà con tutto il suo fondo. Aggiungere il latte e 150 g di acqua e portare a bollore. Salare, coprire e cuocere ancora 15-20 minuti.

Se non avete il testo apposito di ghisa o di terracotta, per fare i testaroli utilizzate come ho fatto io una padella antiaderente di 23 cm di diametro. Scaldarla molto bene, quindi versare un terzo di impasto (dovrete infatti ottenere tre dischi di 3-5 mm di spessore). Coprire e cuocere per 6 minuti, quindi scoprire, girare e cuocere scoperto per altri 4 minuti. Ripetete l’operazione altre due volte col restante impasto.

Tagliare i dischi a piccoli rombi.

Mettere una pentola di acqua sul fuoco.

Tritare l’altro spicchio di aglio con il prezzemolo e mettere entrambi in una padella con una noce di burro e 40 g di olio EVO Dante.

Quando l’acqua bolle, salarla e spegnere il fuoco. Versarvi i testaroli e lasciarli due minuti dentro a cuocere, quindi scolarli, metterli nella padella con il burro e l’olio e saltarli.

Mettere l’umido di baccalà preferibilmente dentro ad un coccio, oppure in una scodella e adagiarvi sopra i testaroli.

 

Con questa ricetta partecipo al contest del Blog di Max:

13 pensieri su “Testaroli trifolati in umido di baccalà

  1. Mamma mia, impressionante, fortuna che non ci sono feriti. Pensa che a natale dell’anno scorso non mi sono accorta che il supermercato “sotto casa” era in fiamme!!! Anche a bari spesso ci sono delle raffiche fortissime, a volte ho paura che qualche volta ho paura che mi colpisca qualche ramo o qualche palma nei sensi!! Buona ripresa della normalità

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  2. Silvia, ogni autunno ci sono sempre più danni a causa del maltempo…il clima sta diventando più simile a quello tropicale e noi non siamo preparati! Stavolta, per fortuna, si sono evitati i feriti!!
    I testaroli ho provato a farli anch’io una volta…anzi devo avere ancora le foto…devo dire che i tuoi sono molto più carini dei miei!! Chissà perchè non li avevo pubblicati…? 😉

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  3. Ohhhh…mamma mia che disastro, davvero spaventoso. Eri troppo presa da questa leccornia, ecco perchè non te ne sei accorta della tromba d’aria. Grazie per aver pensato al io contest. Ottima ricetta. Grazie ancora e ciao.

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    • Si, la cucina mi distrae da molte cose, ma appena ho saputo l’ansia mi ha assalito anche perchè alcune persone che conosco e a cui sono legata da profonda amicizia si sono trovate vicinissime al disastro. Senza contare che a quell’ora i ragazzi stavano uscendo da scuola e il tornado è passato proprio lì vicino! Non voglio neanche pensare a cosa sarebbe potuto accadere!

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