Una ricetta per EXTRA PASTA, l’iniziativa che vede protagonista l’olio extra vergine d’oliva e che è successiva a EXTRA DOLCE, di cui è già uscita la pubblicazione.
Da mesi seguo in sordina l’MTChallenge senza avere il coraggio di partecipare fino a quando una mattina, davanti ad una bella tazza di tè fumante, mi ritrovo con Cristina a parlare di tutti i nostri progetti culinari e lei se ne esce con “Ma perchè non partecipi all’MTChallenge?” E siccome non era la prima volta che me lo chiedeva mi son fatta coraggio e sono andata a vedere la sfida di questo mese e a cercar di capir bene le regole. E cosa leggono i miei occhi? La Patty che propone i pici! E, me ne vergogno da morire, da toscana ancora io, non solo non li ho mai cucinati, ma neanche li ho mai mangiati. Una sfida che allora è davvero l’ora di raccogliere perchè è anche una curiosità da soddisfare! Certo è che la Patty non ci ha reso vita facile per quanto riguarda invece il condimento perchè giustamente, come dice lei ” il tema generale è la cucina contadina o cucina rustica. Che non significa “cucina povera”, ma semmai di territorio. E’ il famoso km zero, il prodotto a portata di mano, l’espressione di una cultura radicata nell’ambiente che la circonda e da questo intimamente connotata.” Km 0? A parte i vari ortaggi, l’unica cosa che mi viene in mente è il pesce azzurro di cui il mio mare è ricco (anche se non troppo, ahimè!), certo non si sposa bene con la cucina di campagna, ma si parla sempre di pesce povero che la nostra gente poteva consumare con più facilità rispetto alla carne.
Detto questo, mi sono subito messa all’opera, ehm… per la verità ho messo tutta la famiglia a “spiciare” (per chi non lo sapesse, ho ben 8 mani maschie in casa) e, ne sarebbe venuto un bel lavoro di collaborazione, se non fosse che mio marito, avendo vissuto diversi anni a Siena e provincia pensava (forse a ragione) di saperne più di me e ci ha voluto insegnare anche la tecnica da lui “imparata” nei suoi trascorsi e che trovate ben documentata più avanti.
Alla fine, fatti in un modo o nell’altro, conditi con la palamita sono risultati davvero buoni e i carciofi gli hanno dato quel tocco vegetale in più, che ben si sposa con il pesce.
Ingredienti per 4 persone:
- 200 g di farina 00
- 100 g di semola di grano duro
- 2 cucchiai di olio
- acqua q.b.
- poco sale
per il condimento:
- 1 palamita di circa 800 g
- 15 pomodorini
- prezzemolo
- 1 peperoncino secco
- 2 spicchi di aglio
- olio EVO
- 2 carciofi
- mezzo bicchiere di vino bianco secco
Procedimento:
Mescolare le due farine e disporle a fontana sulla spianatoia. Praticare un buco al centro in cui versare l’olio, poco sale e l’acqua (circa un bicchiere, ma molto dipenderà dalla farina che utilizzerete).
Cominciare ad impastare la farina con i liquidi (se necessario aggiungere ancora acqua, è molto importante la vostra sensibilità) aiutandovi con una forchetta e quando tutta la farina sarà stata incorporata cominciate ad impastare con le mani utilizzando il palmo e ripiegando più volte l’impasto su se stesso senza stirarlo troppo. Formare una palla e avvolgerla nella pellicola trasparente facendola riposare per circa 30 minuti.
Trascorso il tempo di riposo è il momento di iniziare a confezionare i vostri pici. Ora Patty dice “Quando la pasta è pronta, tagliatene un pezzetto e fatene una pallina, quindi sulla spianatoia stendetela con il matterello ad uno spessore di 1 cm. Con un tagliapasta o un coltello affilato, tagliate tante striscioline larghe c.ca 1 cm e coprite il resto della pasta con la pellicola affinché non si secchi” e questo è il metodo che ho utilizzato io, mio marito invece ha insistito nel dire che a Siena si preparano partendo direttamente dall’impasto per farli della giusta lunghezza.
A voi dunque la scelta.
Qualunque sia il metodo da voi scelto, adesso cominciate a filare i pici, rollando e stirando la pasta con il palmo delle mani. Potete farli lunghi quanto volete, l’importante è che siano irregolari e non perfetti. Ma soprattutto ricordatevi di spolverarli con la farina di semola, man mano che li fate. Posizionateli dunque su un vassoio spolverizzato anch’esso con la farina di semola per evitare che si attacchino, quindi lasciateli riposare un po’ (potete anche prepararli la sera prima).
Nel frattempo preparate il condimento.
Sfilettate la vostra palamita (è un pesce che si sfiletta davvero facilmente) e tritatela con il coltello. In una padella (quella dove poi condirete i vostri pici, perciò fate in modo che sia molto ampia) mettete tre cucchiai di olio EVO con uno spicchio di aglio schiacciato, il prezzemolo tritato e il peperoncino sbriciolato. Accendete il fuoco e appena sarà caldo unite il pesce.
Mentre il pesce cuoce lavate e tagliate i pomodorini in 4-6 pezzi, possibilmente togliendo i semi.
Sfumate il pesce con il vino e, appena l’alcol sarà evaporato, salate e unite i pomodorini. Cuocete ancora qualche minuto mescolando bene in modo che tutti i sapori si amalghino.
Pulite i carciofi togliendo le foglie esterne più dure e spuntandoli. Togliete anche l’eventuale fieno interno e metteteli qualche minuto in acqua acidulata. Tritateli dunque con il coltello.
In un’altra padella mettere due cucchiai di olio con l’altro spicchio di aglio schiacciato. Appena l’olio sarà caldo unite i carciofi e portateli a cottura salandoli e aggiungendo dell’acqua calda quando necessario.
Cuocere i pici in abbondante acqua bollente salata. Considerate un paio di minuti da quando cominciano a venire a galla, quindi scolateli e conditeli con il pesce.
Preparare i piatti mettendo due cucchiai di carciofi in ognuno e adagiarvi sopra i pici.
Con questa ricetta partecipo dunque all’MTChallenge di gennaio:
Spettacolari i pici! Da quando vivo a Firenze li avrò mangiati mille volte ma non mi è mai venuto in mente di cucinarli!! Tanto più che sono la pasta perfetta per me che non ho il tirapasta! Bellissima ricetta, ho già l’acquolina in bocca. Buona fortuna per il contest!
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Come detto, io non li avevo mai fatti, ma sono veramente semplici da fare e, oltretutto non necessitano di uova, quindi sono perfette anche per i vegani.
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ma dai, anch’io toscana, anch’io non li ho mai fatti, che vergogna! eh ma ci provo di sicuro, e ora so anche dove venire a prendere la ricetta!
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Oh che bello! Mi consoli! Dai Giulia, provali: è davvero facile!
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Grande Silvia! Post stupendo, pici stupendi! e la motivazione della scelta della palamita pure!!!
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Grazie Cris! Ne sono soddisfatta anche io!
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Carissima, scusami se non ho avuto ancora tempo di commentare ma voglio farlo con calma. Grazie per avermi lasciato il link, passerò in serata promesso. Lascia il tuo link soprattutto al blog di MTC perché è lì che vengono raccolte tutte le ricette. Nel frattempo ti dico grazie e torno più tardi. Un abbraccione, Pat
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Grazie a te! Ora che ho imparato a fare i pici, spicerò tutte le settimane!
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ricetta bella bella voglio provare anche io a fare i pici dopo le orecchiette ed i cavatelli . brava!
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Bene! Allora io verrò da te a vedere come si fanno le orecchiette e i cavatelli!
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p.s. io ho sempre avuto difficoltà a inviare commenti ai bloggers di blogspot mi sapresti dire come fare? grazie
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A periodi anche io! Ultimamente però mi sembra funzioni meglio! Io scrivo il post nell’apposita finestra e poi mi loggo con wordpress, scegliendo nella finestra a discesa. Puoi farlo anche attraverso nome/URL.
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Allora erano questi i carciofi di cui mi accennavi!
Decisamente interessante!
Poi io son lombarda e di pici qui nemmeno l’ombra,ma direi che vale la pena di tentare!
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Mi hai scoperta! Si, erano proprio quelli i carciofi!
Vale sicuramente la pena farli: sono facili e buonissimi!
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assolutamente sì, sì, sì. Peerchè il km 0 è comunque un dato relativo e il pesce povero ha scritto una pagina importantissima nella storia dell’alimentazione italiana. E non ho dubbi: i tuoi pici segneranno una tappa altrettanto importante, nella rassegna delle ricette del mese: perchè ben fatti, ben presentati, conditi in modo bilanciato, saporito, gustoso. Ne è valsa la pena, dai di discutere un po’! complimenti e benvenuta!!!
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Grazie Alessandra! Sono davvero felice di aver partecipato e sarò sicuramente presente nei prossimi mesi: il vostro contest è davvero stimolante!
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Finalmente riesco ad avere un momento tutto per me ed a commentare con calma il tuo post. Splendidi! La sottolineatura che ha fatto Alessandra nella sua presentazione dicendo ” pici con l’astice per l’amor di Dio…” arrivava proprio da me e dal fatto che interpretare questo piatto con l’ausilio di ingredienti assolutamente lontani dal concetto di cucina del territorio o contadina mi provocava i brividi….crostacei, pesci nobili, ma anche roba esotica, spezie a noi sconosciute, fusion con culture che non hanno nulla a che vedere con noi, non avrebbe divertito nessuno, men che meno tutte le partecipanti che invece sono legatissime alle proprie origini. Allora la tua lettura di questa ricetta è assolutamente centrata e splendidamente realizzata e sono felicissima di vederti qui con noi. Ho lasciato un piccolo commento anche sul filo diretto per le tue domande. Per il resto, grazie infinite! Pat
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Grazie Patty! Hai scelto un argomento davvero stimolante!
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….ma allora sei toscana!!! Che spettacolo!!! Io sono lombarda, ma il mio cuore è nella tua regione…! Amo questi piatti, e tutto ciò che questa cucina propone. I pici nemmeno io li ho mai preparati ma seguirò passo passo la tua ricetta e proverò (anche se dispongo di meno mani 🙂 ).
Un bacione e grazie per l’idea.
Laura
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Ogni regione italiana ha le sue bellezze e… le sue bontà! Prova anche tu a farli e a partecipare all’MTC con ingredienti caratteristici della tua zona!
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ma sno una favola questi pici con ingredienti che si amalgamano tra di loro complimenti
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Grazie!
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In effetti abbiamo davvero un paio di cose in comune da oggi 😉
Splendida ricetta e divertente il fatto che tuo marito ti abbia insegnato a fare i pici a modo suo… Per non parlare delle 8 mani maschili!!! Beata 🙂 A presto, Marina
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tesoro, te lo devo dire? wowowowowowo mi piace adoro il pesce e i carciofi e il tuo piatto è da gustare a ogni forchettata ma molto lentamente per non perdere ogni piccola sfumatura
benvenuta tra noi in questo splenido gioco che è anche una scuola di cucina costante
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Sono contenta di essere arrivata anche io a parteciparvi: oltre che divertente e utile, ho scoperto che siete tutte molto affiatate tra di voi e quindi è un luogo piacevole dove venire!
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Io sono solo felice che la Cris ti abbia convinta!!!
Adesso però devi farci una promessa solenne: quella di non lasciarci mai più.
Non potremo più fare a meno delle tue meravigliose proposte, dopo aver visto questa!!!
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Non sia mai! Anche se ammetto che la cosa mi spaventa un po’, credo che si sia già creata una certa dipendenza!
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a parte le foto straordinarie..sono fantastici..vuoi scherzare senza dubbio meglio i tuoi ^_^
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Ne sto vedendo delle belle su MTchallenge: un piatto di pici più spettacolare dell’altro!
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MA CHE MERAVIGLIA QUESTI PICI-FATTI-A.MANOOOOO!!! 🙂
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Visto? Te l’avevo detto che non era difficile!
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Pensavi che mi facessi sfuggire una Toscana come me!! Insomma entrambe toscane che fanno i pici con un sugo di pesce e il tuo mi piace parecchio perché ha i carciofi che io adoro 🙂
Un bacione
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Ma quante belle foodblogger toscane ci sono in giro per il mondo! Certo che la nostra cultura gastronomica è tra le migliori in giro!
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Caspita, che meraviglia, Silvia! Mi piace moltissimo il condimento di mare, a suon di palamita (un pesce che adoro) e carciofi (che amo). E i tuoi pici sono venuti benissimo!
Ci siamo cimentate su qualcosa di nuovo entrambe, allora 🙂
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Si Giulietta, e mi sa che se ne vedranno delle belle!
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Complimenti SIlvia, i tuoi pici sono veramente bellissimi, molto interessante anche la tecnica della “filatura” che ci hai mostrato!
In bocca al lupo!
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Crepi! In bocca al lupo anche a te!
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L’ha ribloggato su paneepomodoro.
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E mi pare che la collaborazione abbia funzionato alla grande!
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Maddai…anche io ho fatto i pici… Ma per Quanti modi di fare e rifare… La ricetta esce il 6 gennaio a “blogger unificati” :)…. Mi son divertita tanto a farli…. E li ho fatti classici all’aglione x l’iniziativa e poi con un altro sughetto che posteró in seguito! Buonissimi! 🙂
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Curiosissima, vado a vedere! Forse intendevi il 6 marzo, quindi ieri!
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Fantastici!! Ottima idea questo condimento. Adoro i pici nella classica versione al ragù, ma ad Orbetello ne ho mangiati di buonissimi conditi con filetti di ombrina affumicata…giusto per restare in tema con il km zero!
Credo di averli fatti un paio di volte molti anni or sono con mia mamma, ma non ho ricordi molto precisi… Forse anche noi li facevamo a partire da delle strisce ma non ci giurerei.
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E che ne dici dei più classicissimi pici all’aglione? Gustosissimi!
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Adoro i pici, ma nn ho ancora provato a confezionarli, tu la fai sembrare una cosa facile. come effeto fianle, da un punto di vista della cottura e della consistenza, sono meglio quelli tagliati o quelli fatti con il metodo senese?
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E’ semplice, basta solo avere un po’ di pazienza per questa ricetta! Di fatto nel sapore non cambia niente tra i due procedimenti… però comporli come facevano un tempo le nonne, ci li fa gustare di più.
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Grazie ci devo provare ne sono troppo golosa
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