Cuori neri con la pappa

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Nonostante sia stato un anno un po’ così, anche a questo giro non voglio assolutamente perdermi il contest della Mediterranea Belfiore (in collaborazione con Poveri ma belli e buoni) perchè conosco bene i loro prodotti che utilizzo costantemente nella mia cucina e perchè ogni volta che vado nel negozio delle sorelle Ciarlo mi sento come a casa. Ecco quindi che quest’anno, appena venuta a conoscenza del tema del contest, ho pensato subito ai miei ravioli di pappa al pomodoro proposti oramai più di due anni fa a Chef on the Road, ma riadattandoli alla situazione, intanto per la forma: il cuore lo trovo davvero adatto in quanto è un po’ il simbolo di questa manifestazione ormai giunta alla sua terza edizione… In cucina con il cuore dunque, e io le ho prese sulla parola! Inoltre ho voluto giocare un po’ sui colori e sui contrasti inserendo il nero di seppia nell’impasto della sfoglia e adagiando i ravioli neri sulla crema bianca di cannellini, che essendo piuttosto neutra come sapore, esalta molto la pappa al pomodoro.

E poi… fra qualche giorno, è o non è San Valentino? E quindi non potevo essere più in tema di così!

Cuori neri_05Ingredienti per 6 persone (circa 5 ravioli a testa):

Per la pappa al pomodoro:

  • 300 g di Freschissima bio Mediterranea Belfiore
  • 3 cucchiai di olio EVO
  • 1 spicchio di aglio
  • la punta di un peperoncino piccante (facoltativo)
  • 100 g di pane toscano (ovvero pane non salato)
  • brodo vegetale q.b.
  • sale q.b.

Per i ravioli: 

  • 100 g di farina di grano Verna Bio
  • 1 uovo bio
  • 1 bustina di nero di seppia
  • 1 pizzico di sale

Per la crema di cannellini:

  • 100 g di cannellini già lessati
  • un filo di olio EVO

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Procedimento:

Cominciare a preparare la pappa al pomodoro che alla fine dovrà risultare non molto densa. Mettere sul fuoco l’olio con lo spicchio di aglio schiacciato e il peperoncino. Appena comincerà a soffriggere unite la Freschissima Bio Mediterranea Belfiore, salare e far insaporire 7-8 minuti, quindi unire il pane precedentemente tagliato a cubetti. Mescolare schiacciando il pane man mano che la cottura procede. Se necessario allungare con brodo vegetale fino a raggiungere la consistenza desiderata. Quando il pane si sarà amalgamato bene al sugo e sbriciolato, spegnere la pappa e lasciarla raffreddare.

Nel frattempo impastare la farina con l’uovo e il nero di seppia. Formare una palla e lasciarla riposare una ventina di minuti, quindi stenderla sottilmente col la sfogliatrice e tagliare i ravioli della forma e della dimensione desiderati. Mettere un cucchiaino di pappa al centro di ogni raviolo e richiuderlo sigillando bene i bordi (se necessario bagnarli appena con l’acqua).

Scaldare i cannellini nella loro acqua di cottura, aggiungere l’olio e aggiustare di sale. Frullare fino ad ottenere una crema.

Lessare i ravioli fino a che non verranno a galla.

Comporre il piatto: mettere un cucchiaio di crema di cannellini sul fondo del piatto, adagiarvi i ravioli, passare un filo di olio. Per guarnire utilizzare dei cubettini di pomodorini ricavati dai Filetti di pomodoro Bio Mediterranea Belfiore.

La pappa eventualmente avanzata, sarà buonissima la sera riscaldata. E’ un piatto della tradizione che adoro sia per la semplicità di realizzazione, sia perchè è un piatto di recupero degli avanzi, ma soprattutto perchè è gustosissima.

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Crema nel barattolo di porri e patate allo zafferano

 

 

 

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Se è vero il detto che anche l’occhio vuole la sua parte, con questi barattolini siamo riusciti nell’intento.

Un piatto leggero, semplice da preparare e bello da presentare. Un piatto con cui sono felice di inaugurare la mia collaborazione con la rivista Q.B., una neonata rivista di cucina che però promette tanto. Io me ne sono innamorata sin dal primo numero a dicembre, ma potrete trovare numerose ricette (tra cui le mie) anche nel loro sito http://www.qb-quantobasta.it/. Tra pochi giorni tra l’altro uscirà il numero di marzo e io sono curiosissima di vedere con cosa ci delizierà!

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Ma per tornare ai nostri barattolini, trovo che sia un modo diverso di servire le zuppe e le vellutate e anche i bambini lo hanno apprezzato.

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Ingredienti:

  • 2 porri
  • 2 patate medie
  • 1 scalogno
  • mezzo cucchiaino di zafferano in polvere Il Re dei Re
  • pane raffermo
  • 1 spicchio di aglio
  • olio EVO
  • rosmarino
  • brodo vegetale q.b.

Procedimento:

Sono solita preparare queste zuppe nel Bimby, ma sono semplicissime da farsi anche in pentola e poi frullate con un frullatore ad immersione.

Mettere due cucchiai di olio in padella insieme allo scalogno tritato. Appena comincia a soffriggere unire i porri lavati e tagliati a rondelle e le patate lavate, sbucciate e tagliate a cubetti. Mescolare e far insaporire bene, quindi coprire con il brodo vegetale caldo in cui avrete fatto sciogliere lo zafferano, aggiustare di sale e far cuocere 20 minuti dal momento che riprende il bollore, quindi frullare. Se necessario aggiungere altro brodo, se invece è troppo lenta aggiungere un cucchiaino di maizena.

Tagliare il pane a fette da cui ricaverete dei cubetti che tosterete leggermente in padella con un filo di olio EVO.

Riempire i barattoli con la vellutata di porri e guarnirla con un filo di olio e un rametto di rosmarino. Accompagnare con i crostini.

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Vellutata di zucca di Hokkaido, porri e cocco e un nuovo look

Anno nuovo, veste nuova per il mio blog: un regalo che gli dovevo da tempo e finalmente è giunto il momento. Ve ne sarete sicuramente già accorti in molti ovviamente anche se negli ultimi giorni avrete assistito ad una serie di cambiamenti in diretta, tutto fino a giungere a quello che secondo me è il vestito migliore per “Pane e Pomodoro”. Il lavoro non è stato solo mio, anzi per la verità il mio merito è minimo perchè io ho scelto solo il tema e lo sfondo. Il merito di tutto questo lavoro va a Cristina de L’atelier dei templates, che nelle ultime settimane mi ha sopportato e supportato con tanta tanta pazienza fino a quando non è riuscita a realizzare quello che io avevo in mente! E ora, spero che anche a voi piaccia quanto piace a me! Si accettano come sempre commenti, complimenti e critiche e consigli!

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Ma ora passiamo alla ricetta di oggi, semplice, leggera e vegetariana: quello che finalmente ci voleva dopo le feste!

Ingredienti:

  • 1 zucca di Hokkaido piccola
  • 1 porro
  • 1 patata
  • 30 g di olio EVO
  • pane raffermo
  • rosmarino
  • aglio
  • 4 cucchiai rasi di cocco in scaglie ECOR

Procedimento: Lavare la zucca esternamente e pulirla dai semi. Tagliarla a pezzetti lasciando la buccia. Tagliare anche il porro a rondelle dopo averlo lavato. Sbucciare e lavare anche la patata e tagliarla a cubetti. Per la preparazione delle vellutate e delle creme trovo che il Bimby sia molto utile perchè vi si può cuocere gli ingredienti e frullare senza sporcare troppi utensili. Potrete prepararla anche in una pentola sui fornelli e poi frullarla con un mixer ad immersione. I tempi di cottura sono gli stessi. Nel boccale mettere l’olio EVO e il porro. Azionarlo: 3 min. Vel. 3 Temp. 100°, aggiungere la patata: 5 min. Vel. 3 Temp. 100°. Aggiungere in ultimo la zucca e far insaporire: 5 min. Vel. 3 Temp. 100°. Coprire ora con dell’acqua bollente e salare: 20 min Vel. 3 Temp. 100°. Nel frattempo tagliare il pane a fette e quindi a cubetti. Mettere due cucchiai di olio EVO in una padella antiaderente insieme allo spicchio di aglio e al rosmarino tritati. Aggiungere anche il pane e cuocere finchè non comincerà a colorirsi. Appena la vellutata sarà pronta, frullarla 20 sec. Vel. 10. Servirla nei cocci o nelle cocotte, insieme ad un filo d’olio, ad un cucchiaio di cocco per commensale. Mettere in tavola i crostini che ognuno provvederà a piacere ad inserire nella vellutata.

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Vellutata zucca e porri_01

 

Con questa ricetta partecipo alla raccolta de “La Scimmia Cruda”:

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Strudel di seitan con crema all’arancia

Strudel di seitan_01

Da qualche tempo, mi sono resa conto, che sto inserendo prevalentemente ricette tratte da libri, riviste e blog, tanto che qualcuno in casa mi ha tacciato di non avere molta creatività! Non posso dargli torto, ma certe volte mi capita di trovare ricette che tentano e fintanto che non le ho provate non sono contenta! E quando mi capita di provare ricette che mi danno tanta soddisfazione, non posso fare a meno di pubblicarla per farla conoscere a quante più persone possibili, magari apportando piccole modifiche personali. Perchè si sa, non tutti i libri di cucina sono attendibili, spesso non vengono svelati tutti i segreti per ottenere un buon piatto o, comunque, le ricette non vengono spiegate in modo da renderle realizzabili anche a casa. Non è certo il caso del libro di Antonio Scaccio “Cucina Vegetariana Golosa”, dove le ricette sono ben spiegate e dove quindi, una persona come me che in fatto di cucina vegetariana ha ancora molto da imparare può portare a termine un piatto e con notevole soddisfazione!

Vi ho già parlato dello Chef Scaccio avendo avuto occasione di conoscerlo e di vederlo all’opera. L’ho visto modellare il seitan con le sue mani e con così tanto amore che mi è venuta voglia di provare a farlo anche nella mia cucina!

E l’occasione si è presentata proprio la scorsa sera quando dei nostri amici vegetariani (ma non troppo) sono venuti a trovarci. Ho potuto così sapere se il seitan che avevo prodotto corrispondeva almeno un po’ a quello che si compra nei negozi di prodotti biologici. Il piatto ha avuto successo e io ve lo ripropongo.

Ho prodotto il seitan partendo da farina di glutine (visto che ne ho una gran quantità) e aggiungendo della farina 0 nella proporzione di 2 a 1, ma potrete farlo anche con la manitoba: sarà un procedimento più lungo e complesso ma che vi darà ancora più soddisfazione. Non vi spiegherò il procedimento perchè lo potete trovare tranquillamente in rete, anche attraverso dei video molto eloquenti. Oppure potrete sempre acquistarlo pronto purchè sia al naturale.

Ah, la mia modifica a questo piatto è stata quella di togliere gli albumi e renderlo in questo modo un piatto vegano. Il composto starà comunque bene insieme grazie alla pasta che lo avvolgerà.

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Ingredienti per 6 persone:

  • 600 g di seitan fresco
  • erba cipollina
  • mezzo porro
  • 150 g di pane raffermo
  • olio EVO
  • scorza grattugiata di 1 limone
  • 3 cucchiai di shoyu
  • 200 g di farina 0 (o a scelta farina di farro)
  • acqua
  • sale
  • succo di 3 arance
  • succo di 1 limone
  • 1 cucchiaio di salsa di soia
  • mezzo porro
  • 1 patata

Procedimento:

Con questo quantitativo a me sono venuti due strudel.

Ammollare il pane in acqua fredda.

Preparare la crosta mettendo la farina su di una spianatoia insieme ad un pizzico di sale e versandoci 60 g di olio. Sbriciolare come si fa con la pasta frolla, quindi aggiungere acqua quel tanto che basta per ottenere un panetto morbido ma non appiccicoso. Farlo riposare in frigo per circa un’ora.

Tritare il seitan e metterlo in una ciotola insieme al porro tritato finemente, 3 cucchiai di olio, lo shoyu, la scorza del limone, il pene ammollato e l’erba cipollina.

Riprendere il panetto e stenderlo in due sfoglie molto sottili, dovranno essere praticamente trasparenti.

Con l’impasto di seitan formare due rotoli e posizionare ognuno su una sfoglia. Arrotolare. Posizionare su una teglia ricoperta di carta forno.

Infornare a 200° per 20 minuti.

Preparare intanto la salsa.

In un pentolino mettere le spremute filtrate insieme alla patata tagliata a dadini molto piccoli, al porro affettato sottilmente, ad un cucchiaio di salsa di soia e ad un cucchiaio di olio EVO. Cuocere fintanto che la patata non si sarà ammorbidita, quindi frullare. Non dovrà essere molto densa, nel caso allungare con poca acqua.

Mettete due cucchiai di salsa sul piatto di portata e adagiarvi sopra il seitan che nel frattempo sarà stato tagliato a fette. Decorare con fette di arancia e prezzemolo tritato.

 

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Con questa ricetta Dolce partecipo al contest Felici e Curiosi di Ravanello Curioso e Le delizie di Feli:

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Polpette di zucca

 

Non scandalizzatevi se vi dico che fino a pochi anni fa non avevo mai né mangiato né cucinato una zucca. Probabilmente grazie all’approdo di Halloween in Italia che ho cominciato a conoscerla, a cucinarla e ad apprezzarla in numerosi piatti a cominciare dal risotto e dalla vellutata.

Nel corso del tempo ho imparato a cucinarla in altri modi come per esempio nel pane, nei muffin e nel cheesecake, ma le polpette ancora mi mancavano, e allora per non farci mancare niente, oggi vi propongo questa sfizioseria!

Ingredienti:

  •  180 g di zucca pulita
  • 50 g di parmigiano
  • 30 g di pane raffermo
  • 2 uova
  • sale
  • prezzemolo
  • farina
  • farina di mais
  • olio di semi di arachide

Procedimento:

Tagliare la zucca a cubetti e cuocerla al vapore o nel microonde finchè non si sarà ammorbidita. Frullarla.

Nel vostro robot da cucina (nel mio caso nel Bimby) tritare il parmigiano insieme al prezzemolo e al pane raffermo tagliato grossolanamente. Aggiungere  1 uovo, la zucca e il sale. Se l’impasto vi sembra ancora un po’ molliccio (è possibile perchè la zucca contiene molta acqua) aggiungete ancora del pangrattato.

Formare le polpette e passarle prima nella farina, poi nell’uovo sbattuto e infine nella farina di mais.

Friggere le polpette in abbondante olio di semi.

Ravioli allo zafferano ripieni di pappa al pomodoro su pancetta croccante…forse!

Ve lo avevo promesso dopo avervene parlato qui ed ecco qua che vi presento i miei ravioli allo zafferano ripieni di pappa al pomodoro.

Questo piatto è nato quando Luca Borghini mi ha chiesto di portare un piatto che rappresentasse il mio blog all’evento da lui creato, di cui potete leggere abbondantemente nel post precedente. Non potevo certo portare la fettunta, perciò ho pensato a qualcosa che comunque avesse negli ingredienti il pane e il pomodoro e ovviamente la scelta è ricaduta su un piatto della tradizione italiana, la pappa al pomodoro, servita però dentro ad un bel raviolo allo zafferano. Per dare un po’ di sapore al tutto la pancetta croccante, che ha esaltato il sapore del piatto.

Questo ovviamente il piatto nella sua origine, ma, come avrete letto sempre nel post precedente, a Montevarchi il condimento ha subito una sostanziale modifica grazie all’intervento provvidenziale dello chef vegano Antonio Scaccio, il quale mi ha proposto di adagiare il raviolo su una salsina delicatissima a base di stracciatella, ricotta e … fagioli cannellini, il tutto emulsionato fino ad ottenere la consistenza di una besciamella cremosa. Fantastico!

A voi la scelta del condimento, dunque!

Ingredienti:

– per la pappa al pomodoro:

  • 500 g di passata di pomodoro (meglio se espressa)
  • 1 spicchio di aglio
  • basilico
  • olio EVO Dante
  • circa 250 g di pane toscano semiintegrale (questo il mio preferito)
  • sale
  • 1 carota
  • 1 costa di sedano
  • 1 cipolla

– per la pasta:

– per il condimento:

  • olio EVO Dante
  • 150 g di pancetta stesa a fette
  • 1 spicchio di aglio
  • del peperoncino frantumato
  • pecorino
  • basilico

Procedimento:

Fare il brodo vegetale con la carota, il sedano e la cipolla puliti in mezzo litro di acqua.

In una padella mettere lo spicchio di aglio schiacciato insieme a tre cucchiai di olio EVO Dante e accendere il fuoco. Quando comincerà a soffriggere, lontano dal fuoco, aggiungere la passata di pomodoro e il basilico sminuzzato con le mani. Far insaporire e salare. Togliere lo spicchio di aglio e aggiungere il pane tagliato a cubetti. Mescolare bene quindi aggiungere il brodo poco alla volta finchè il pane non si sarà ben ammorbidito.

Cominciare a schiacciare il pane con una forchetta finchè non si sarà tutto disfatto. Alla fine per i nostri ravioli dovrà risultare un composto piuttosto denso e poco acquoso.

 

Mentre la pappa al pomodoro si raffredda, preparare la pasta impastando a mano o nella planetaria le uova mescolate allo zafferano con la farina e il sale. Formare una palla, ungerla lievemente e farla riposare un’ora, coperta con la pellicola trasparente.

Trascorso questo tempo, suddividete la palla di pasta in 7-8 parti e stendete ognuna con la sfogliatrice fino ad ottenere una sfoglia sottile da cui ricaverete dei cerchi con il coppapasta. Posizionare al centro della metà dei cerchi un po’ di pappa al pomodoro, quindi ricoprire ognuno con l’altra metà dei cerchi facendo aderire bene i bordi.

Potete rendere la vostra pancetta croccante mettendola in forno stesa sopra una leccarda e accendendo il grill, oppure in una padella.

Mettere sul fuoco l’acqua per cuocere i ravioli, salarla e quando bolle inserirvi i ravioli.

Nel mentre che cuociono, in una padella mettere a scaldare dell’olio EVO Dante con l’aglio e il peperoncino tritati. Appena i ravioli cominceranno a venire a galla, scolarli e versarli in padella.

Saltarli e impiattarli con la pancetta croccante e del pecorino grattugiato.

Decorare il piatto con delle foglie di basilico.

 

 

 

 

 

 

Turbanti d’orata

E con oggi ricomincia il tram tram invernale: tre figli vogliono anche dire tre sport diversi, quando non sono addirittura quattro o cinque e, chi è nelle mie condizioni, sa che deve fare miracoli per far coincidere tutti gli orari per non scontentare nessuno! E noi mamme siamo specializzate in miracoli di questo tipo!

Quest’anno io dovrò dividermi tra nuoto, aikido (la new entry al posto del tennis), hip-hop, forse pattinaggio, qualche volta mountain bike e anche un corsetto di disegno di fumetti, che non fa mai male! Qualcuno si offre volontario per fare da tassista?

Certo che se salta una virgola negli orari, salta tutto il programma settimanale e andiamo nel caos! Non ci resta che incrociare le dita!

Ah, ma poi volete mettere anche tutte le lavatrici da stendere con tutti questi sport? Beh, se siamo fortunate da trovare il tempo per stendere il bucato, poi sarà una vera impresa riuscire a stirarlo (cosa per altro che io odio fare con tutta me stessa). Lo ammetto però, in questo mia madre mi da un grande aiuto, altrimenti non sopravviverei!

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Ecco, adesso che mi son sfogata, passiamo alla ricetta di oggi, una “chicca” imparata alla terza lezione del corso di cucina di Spazio QB e che ho proposto qualche sera fa a degli amici.

Le foto, ahimè, fatte in fretta e furia (come spesso succede in questi casi), non son venute un gran che bene, perciò usufruirò di quelle fatte al corso per farvi vedere quanto sia facile preparare questo piatto. Sono sicura che ai vostri ospiti piacerà molto.

Ingredienti per 4 persone:

Procedimento:

Pulite e sfilettate l’orata facendo ben attenzione a togliere le lische. Se questa operazione vi risulta complicata, potete chiedere di farvela fare dal vostro pescivendolo di fiducia.

Grattugiate il lime e lo zenzero sopra i filetti di pesce e salateli leggermente.

Fate aprire le cozze in poca acqua e togliete il frutto dal guscio, lasciando da parte l’acqua di apertura delle cozze.

Spezzetate grossolanamente il pane e mettetelo in una padella insieme all’acqua delle cozze e ad un filo di olio. Scaldate e sbriciolate il pane il più possibile, quindi unite le cozze. Salate leggermente e, con le mani, lavorate bene questo composto in modo da amalgamarlo il più possibile.

Ungete i pirottini di alluminio e passatevi sopra del pangrattato. Disponete intorno ai bordi un filetto di orata per ogni pirottino.

Mettete al centro il composto di pane e cozze e infornate a 220°C per 15 minuti.

Sformate su un piatto e decorate con prezzemolo tritato e buccia di lime tritata con coltello.

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Colgo l’occasione per informarvi che la mia ricetta RISOTTO ALLO ZAFFERANO E VONGOLE è tra i partecipanti del contest Vincerice.

Se vi piace il mio risotto potete votarlo cliccando Mi piace sulla pagina di Rice Italy e poi cliccare su mi piace. Ma se volete vincere anche una giornata a Rice 2013 dovete votare la mia ricetta a questo indirizzo: info@riceitaly.it indicando il mio nome, il nome del mio blog e la ricetta. Se vincerò, ci sarà un’estrazione e potrete vincere anche voi la partecipazione a questo evento più un bel pranzo per due! Non dimenticate di condividere sulle vostre bacheche!

Potete aprire la pagina facebook cliccando sull’immagine sottostante:

Con questa ricetta partecipo al contest di “La Fattoria di Nonna Paperina”:

Voglia di Trentino: Canederli

Sono tornata dal Trentino da pochi giorni e se c’è una cosa che proprio mi manca è la cucina di questa regione: una cucina ricca e gustosa che si caratterizza anche per il profumo dell’affumicato che riscontriamo in numerosi ingredienti come lo speck e, prodotto per me sconosciuto fino a quest’anno, la mortandela (da non confondersi con la mortadella). La mortandela della Val di Non è un presidio Slow Food e la si può trovare preparata in diversi modi.

Ma la cucina trentina ricorda molto il focolare, invita a riunirsi intorno ad un caminetto per degustare un bel tagliere di formaggi (quest’anno io mi son fatta una scorpacciata di Casolèt) e di salumi oppure a mettere le gambe sotto al tavola dopo una lunga e ritemprante passeggiata montana per assaggiare i famosi Spatzle o la polenta col ragù di cervo. Beh, e forse è meglio non parlare di dolci…

Torniamo invece ai nostri canederli, che oltre a degustarli in brodo si possono anche condire con burro e formaggio.

Ingredienti:

  • 300 g di pane bianco raffermo
  • 1 bicchiere di latte
  • 50 g circa di farina 0
  • 1 mazzetto di prezzemolo
  • 100 g di speck
  • 2 uova
  • 25 g di burro
  • sale

Procedimento:

Tagliare il pane a pezzetti e metterlo in una ciotola.

Tritare lo speck grossolanamente con un coltello.

In una padella far sciogliere il burro e aggiungere lo speck. Far rosolare qualche minuto e unirlo al pane insieme al prezzemolo tritato

A parte sbattere le uova con il latte e un pizzico di sale. Unire agli altri ingredienti.

Amalgamare bene il tutto unendo, se necessario altro latte: il pane dovrà risultare ben inumidito ma non inzuppato.

Lasciar riposare questo composto in frigorifero per almeno due ore, quindi preparare i canederli, aggiungendo un po’ di farina per rendere i canederli della giusta consistenza: nè troppo morbidi nè troppo solidi.

Comporre ora delle palline di circa 5 cm di diametro bagnandosi le mani.

Mettere il brodo sul fuoco e quando bolle gettarvi i canederli. Farli cuocere una decina di minuti e servirli immediatamente insieme al brodo.

Zucchine ripiene

Torno finalmente a prendermi cura del mio blog. Si, perchè sebbene io adori l’estate, la frenesia di questi giorni unita al caldo costante mi hanno tenuta lontana sia dalla mia cucina, sia dal mio pc ma soprattutto dalla mia amata creatura.

Torno dunque quest’oggi perchè Poppea (così chiamata la perturbazione di questi giorni) ci ha portato un po’ di refrigerio insieme ad un bel temporale e con questi mi è tornata la voglia di stare in cucina e di mangiare qualcosa di caldo, sebbene questo piatto si degusti anche freddo.

Gli zucchini ripieni sono un classico che mi ha insegnato a fare mia madre ed è davvero un piatto unico che soddisfa un po’ tutti i palati di casa.

Ingredienti:

  • 8 zucchine grandi
  • 300 g di macinato di manzo
  • prezzemolo
  • 2 spicchi di aglio
  • 40 g di parmigiano grattugiato
  • 1 panino
  • sale
  • olio EVO
  • 400 g di passata di pomodoro

 

Procedimento:

Lavare le zucchine. Togliere le estremità e scavarle con l’apposito attrezzo.

Preparare il ripieno mescolando il macinato con uno spicchio di aglio tritato, il parmigiano, un po’ di  prezzemolo tritato e il panino precedentemente ammollato in acqua e poi strizzato. Salare.

Riempire le zucchine.

In una pentola dai bordi bassi e piuttosto larga mettere l’altro spicchio di aglio sbucciato a rosolare con due cucchiai di olio EVO, quindi toglierlo e unire il prezzemolo tritato rimanente e il pomodoro passato (se lo si desidera anche un po’ di peperoncino tritato). Salare.

Appena il pomodoro comincerà a sobbollire, disporre nella pentola le zucchine, cercando poi di coprire ognuna con dei cucchiai di pomodoro. Coprire con il coperchio e proseguire la cottura per 30 minuti avendo cura di rigirare le zucchine di tanto in tanto.

Una volta cotte, lasciar riposare le zucchine 10-15 minuti, quindi tagliarle a rondelle e servirle!

 

Quattro amici e un… porpo briao

Ecco che pochi giorni fa approdo sul blog di Scorribande in Cucina e vengo a conoscenza del suo nuovo bellissimo contest:

In pratica si tratta di preparare una cena con e tra amici foodblogger, dando un tema alla serata.

Non me lo sono fatto dire due volte e mi sono subito messa all’opera invitando tre amici blogger che stimo e con cui sono più in contatto.

Felicissimi, hanno subito accettato e abbiamo così dato vita ad uno scambio di messaggi facebookkiani per decidere il tema da dare alla nostra cena e che cosa portare.

E’ stato bello e divertente ed ho notato la massima disponibilità da parte di ognuno di noi. Di questo quindi non possiamo che ringraziare Scorribande!!!

I miei compagni di avventura, oltre che di cucina, sono quindi:

(rigorosamente in ordine alfabetico!)

Inizialmente avevamo pensato, tra le tante idee, di portare un piatto della nostra regione e alla fine abbiamo ristretto ancora di più il campo alla nostra città. Il tema della serata è dunque:

La mia città a tavola 

Perchè questo tema? Perchè portare un piatto della nostra tavola è come parlare di noi. E cosa c’è di meglio quando si incontrano degli amici per la prima volta e vogliamo raccontarci che non farlo attraverso un piatto che ci rappresenta? E poi diciamocelo e cantiamocelo: l’Italia è veramente tutta bella, soprattutto a tavola!

Il mio compito è quello di portare l’antipasto e, provenendo io da Livorno, dove i piatti tipici sono prevalentemente a base di pesce, e non volendo portare sempre il solito Cacciucco, ho pensato di trasformare un piatto in genere unico in un delizioso apri pasto: il PORPO BRIAO, ovvero il polpo ubriaco. Ubriaco perchè cotto nel vino rosso, vino che deve comunque essere di ottima qualità e possibilmente delle nostre colline. Io ho scelto un ottimo Bolgheri del 2008 della tenuta Caccia al Piano di Castagneto Carducci, che ha esaltato al meglio tutti i sapori e i profumi del mio polpo amalgamandoli con i propri.

Ingredienti:

  • 1 kg circa di polpo
  • 1 bicchiere abbondante di buon vino rosso
  • olio EVO
  • 3 spicchi di aglio
  • 2 piccoli peperoncini essiccati
  • prezzemolo
  • pane casereccio

Per far si che il polpo risultasse più morbido, dopo averlo pulito dalle viscere, dagli occhi e dal becco e averlo lavato bene per togliere l’eventuale sabbia, l’ho tenuto una notte in congelatore.

Quindi, una volta scongelato, l’ho tagliato a piccoli pezzi.

Ho messo una pentola abbastanza larga e capiente sul fuoco con sei cucchiai di olio, l’aglio pulito e il peperoncino sbriciolato con le mani. Quando hanno cominciato a soffriggere ho unito il polpo.

A questo punto il polpo comincerà a rilasciare la sua acqua e a cuocersi in essa. Per un polpo di un chilo di peso occorrre una cottura di almeno 40 minuti ed essa avverrà inizialmente nella sua acqua, poi, quando si sarà abbondantemente ritirata si sala e si aggiunge il vino. Adesso si prosegue la cottura coprendo il polpo.

Diversamente dalla classica cottura in acqua bollente, in questo caso è comunque possibile assaggiare il polpo per capire quando la cottura è ottimale.

Adesso non rimane che tagliare il nostro pane a fette e abbrustolirlo.

Distribuire così le bruschette su dei piattini e adagiarvi sopra il polpo, spolverizzando con del prezzemolo tritato.

Con questa ricetta partecipo anche alla raccolta di Laura in Cucina:

e al contest di “Per un pugno di capperi”: