Involtini di melanzane con fontina DOP

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Ora che ho scoperto le melanzane non mi ferma più nessuno! Io continuo a non mangiarle però mi diverto da matti a cucinarle perchè sono un ingrediente davvero versatile.

Nella nostra cucina, abbinamenti tipici delle melanzane sono la mozzarella nella parmigiana o la ricotta salata nella pasta alla norma. Io ho voluto provarle con la fontina, un formaggio tipico valdostano, cercando di unire in qualche modo il nord con il sud (dove le melanzane crescono rigogliose grazie al clima).

L’origine della fontina sembra risalire addirittura al 1270, ma solo nel 1996ottiene dall’Unione Europea la Denominazione di Origine Protetta (DOP), che sancisce inequivocabilmente come la sua produzione esclusiva debba avvenire in Valle d’Aosta, zona dalle particolari condizioni geografiche, pedologiche, climatiche, agronomiche e culturali, a tutela dai tentativi d’imitazione.

Cito Wikipedia:

“Formaggio grasso a pasta semicruda, ad acidità naturale di fermentazione, fabbricato con latte intero di vacca proveniente da una sola mungitura e munto da non oltre 2 ore. Il latte non deve aver subito, prima della coagulazione, riscaldamento ad una temperatura superiore ai 36 °C.

Viene prodotta esclusivamente con latte intero crudo di bovine di razza valdostana alimentate prevalentemente con foraggio verde nel periodo estivo e con fieno locale nel resto dell’anno.”

E’ una ricetta semplice e veloce con la quale partecipo al contest organizzato dal Circolo dei Buongustai in collaborazione con l’Onaf (Organizzazione Nazionale Assaggiatori Formaggio).

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Involtini di melanzane_02Ingredienti per 4 persone (3 involtini a persona):

  • 1 grossa melanzana
  • 150 g di fontina DOP
  • olio EVO
  • 150 g di passata di pomodoro
  • 1 spicchio di aglio
  • sale
  • parmigiano (o della ricotta salata)
  • qualche foglia di basilico

Procedimento:

Lavare la melanzana e togliere le estremità. Ricavare dalla melanzana 12 fette sottili in senso verticale.

Mettere le fette in un colapasta, salarle e lasciarle spurgare il loro liquido di vegetazione (ci vorrà circa un’ora di tempo). Tamponarle con un foglio di carta assorbente.

Scaldare una piastra e grigliarvi le melanzane da entrambe le parti. Metterle in un piatto, salarle ancora leggermente e lasciarle raffreddare.

Tagliare la fontina a fettine e da queste ricavarne dei bastoncini che posizionerete sopra le fette di melanzane. Arrotolate quindi le melanzane e posizionatele dentro una teglia da forno leggermente unta di olio.

In una padella scaldare due cucchiai di olio EVO insieme allo spicchio di aglio in camicia. Versarvi il pomodoro, salare, unire il basilico spezzettandolo con le mani e cuocere ancora 10 minuti.

Distribuire la salsa di pomodoro sopra gli involtini, grattugiarvi sopra del parmigiano o della ricotta salata (giusto poca per creare uno strato leggermente croccante) e infornare sotto il grill fino a che la fontina non comincerà a sciogliersi.

Servire caldi.

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Ok! La parmigiana si può fare se te la chiede tuo figlio con un regalo così!

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L’altro giorno mio figlio è venuto da me con un gran sorriso sulle labbra consegnandomi con un sacco di soddisfazione una sua piccola opera d’arte e dicendomi: “Questo è per te mamma: è il tuo ritratto!” Immaginate il mio stupore iniziale, seguito da una gran risata! Incredibile come i bambini riescano a cogliere i particolari più semplici di una persona. Lui non ha visto i miei capelli biondi o gli occhi castani come sarebbe più immediato, ma il particolare che secondo lui mi caratterizza di più evidentemente è… il seno! Poi però non capisco perchè mi abbia fatto dei piedi così lunghi, ma questi sono i misteri che non avranno mai una risposta, come quella volta che gli altri miei due figli più grandi chiamavano la casa dove andavamo in vacanza la casa di “Paccolin” e ancora oggi il motivo è rimasto un mistero.

Beh, fatto sta che per un regalo così non potevo non mettermi a cucinare un piatto che a lui piace tanto da quando lo ha assaggiato la prima volta poche settimane fa! La parmigiana di melanzane come piace a lui, cioè sbucciando le melanzane e facendo degli strati sottili.

Devo essere sincera, come sapete, non sono un’estimatrice di melanzane e mettermi a friggere non mi fa impazzire di gioia, ma per lui questa è ben poca cosa, anche visto il suo poco appetito. E questo non è un piattino proprio leggero!

Comunque sia oggi è lunedì e l’appuntamento è ancora una volta col “Meat free Monday”, quindi questa ricetta è davvero perfetta. Tra l’altro è presente anche nel libro di McCartney anche se viene preparata arrostendo le melanzane anzichè friggerle. A voi la scelta, ma nel caso decideste di fare come me e friggerle scegliete l’olio giusto per questa operazione. Qui vi ho parlato dell’importanza di questa scelta.

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Ingredienti per due teglie:

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Procedimento:

Sbucciare le melanzane e tagliarle a fette spesse circa mezzo cm. Metterle in un colapasta e salare. Lasciar riposare un’oretta in modo che buttino fuori l’acqua di vegetazione che le rende amare. Tamponarle leggermente quindi con un foglio di carta assorbente e passarle nella farina, quindi friggerle in abbondante olio di semi di arachide, scolarle e metterle su un altro foglio di carta assorbente.

In una padella versare tre cucchiai di olio EVO insieme ad uno spicchio di aglio in camicia. Appena sarà caldo, versarvi la passata di pomodoro. Quando comincerà a bollire, unire anche abbondante basilico spezzetato con le mani e salare. Cuocere per una decina di minuti.

Mettere un po’ di salsa di pomodoro sul fondo della teglia e distribuirvi uno strato di melanzane, quindi ancora uno strato di salsa di pomodoro, la mozzarella tagliata a rondelle (o, se preferite, tritata) e il parmigiano. Fare così ancora per due strati.

Cuocere in forno a 180°C per 40 minuti accendendo il grill per gli ultimi 10 minuti.

Visto che la preparazione di questo piatto richiede un po’ di tempo e si sporcano molte cose, il mio consiglio è quello di prepararne più teglie, anche di piccole dimensioni e congelarle. In questo caso io le cuocio in forno per almeno 20 minuti, quindi le lascio raffreddare e le congelo. Al momento di utilizzarle le tiro fuori un’oretta prima e le inforno nuovamente per altri 20 minuti accendendo il grill.

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Parmigiana monoporzione

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Per chi non avesse letto i post pubblicati lo scorso anno, lo ripeto qua: IO ODIO LE MELANZANE!!! Vi giuro che mi sono impegnata: ho provato ad assaggiarle e cucinarle in tutti i modi, ma è un ortaggio che proprio non vuole entrare nelle mie grazie! Negli anni, soprattutto dopo essere diventata foodblogger, ho imparato ad essere meno schizzinosa, ad assaggiare tutto e anche ad apprezzare molti alimenti che prima non mi piacevano. Le melanzane al momento risultano essere il mio grave handicap perchè da questo periodo dell’anno fino ad autunno inoltrato comincerò a vedere sul web ed in tv le più variopinte ricette con questo ortaggio e io mi mangerò le mani perchè so già che non le sperimenterò a causa della mia avversione! Si, perchè quando un alimento non piace, è difficile anche cucinarlo come si deve.

Però, quando una cara amica viene a trovarti e ti fa dono dei frutti dell’orto del padre, come si fa a rifiutare? Di buttare via proprio non se ne parla, e così, visto che comunque il marito adora le melanzane, visto che comunque è lunedì e io devo, e soprattutto VOGLIO pubblicare il post per la rubrica del “lunedì senza carne” ho deciso che avrei fatto un classico per eccellenza per quanto riguarda le melanzane, cercando però di renderlo più leggero, meno elaborato e più veloce, ma sempre molto saporito. In questa versione monoporzione a me piace presentarlo come antipasto. Una ricetta che certo ci ricorda l’estate che tanto aspettiamo. Quest’anno si sta facendo attendere, ma i primi caldi sono già cominciati ed io ho già provveduto a togliere i piumini pesanti dai letti e a sostituirli con quelli leggeri. Solo questo pensiero a me fa stare allegra. E’ un lento risveglio ma sempre piacevole! Del resto lo scorso anno abbiamo tutti sofferto per la siccità ed è quindi meglio che continui a piovere un po’ adesso piuttosto che lasciare a secco i nostri campi! Voi che ne pensate?

Per tornare al “Lunedì senza carne”, dopo oramai quattro settimane, posso ben dire che questa esperienza mi ha accresciuto notevolmente, portandomi a leggere e a documentarmi sempre più. Per quanto mi riguarda, per la mia famiglia ormai non si parla più di lunedì, anzi, potrei adesso proporre un nuovo libro: “Il mercoledì e il sabato con la carne”, si perchè ormai acquisto carne o pesce non più di due-tre volte a settimana e sto sempre molto attenta alla qualità. E’ stato un cambiamento naturale, che finora non ha comportato sacrifici, ma che anzi ci ha portato a scoprire nuovi ingredienti. Mi ripeto, ma penso che non sia mai abbastanza farlo, è una scelta che tutti noi dovremmo fare per il nostro bene, per quello del pianeta e per quello degli animali. Non si chiede di diventare vegetariani, ma di ridurre il consumo di carne. Tra l’altro, mi sto accorgendo, che anche il mio portafoglio ci sta guadagnando.

Permettetemi di fare solo una piccola riflessione (provocazione) a questo punto, che potrete pure criticare o commentare come meglio credete o che può essere solamente uno spunto di riflessione, ma l’altro giorno sono stata al negozio bio dove mi rifornisco e la titolare mi ha raccontato che i loro prodotti freschi sono tutti biologici e che è il meglio che c’è sul mercato mondiale, quindi spesso sono prodotti che vengono importati o che comunque arrivano da posti lontani. Ecco, a questo punto mi sono chiesta il senso di tutto ciò: che senso ha acquistare un ananas che viene dall’Ecuador perchè bio? Allora non è meglio farne a meno e comprare magari delle arance a km 0 anche se non sono bio?

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Ingredienti per 6 persone:

  • 1 melanzana tonda
  • 1 barattolo di passata di pomodoro (io ho utilizzato quella al basilico di Mediterranea Belfiore)
  • 1 mozzarella fiordilatte
  • olio EVO
  • sale
  • pepe
  • pecorino romano
  • basilico

Procedimento:

Lavare la melanzana e tagliarla a fette. Salarle e lasciarle per un’ora dentro uno scolapasta per fargli perdere l’eventuale acqua di vegetazione. Mettere sul fuoco una gratella antiaderente dal fondo spesso e quando sarà molto calda, posizionarvi sopra le fette di melanzane. Arrostirle per pochi minuti da entrambi i lati.

In una pirofila da forno formare le nostre parmigiane alternando le melanzane con la passata di pomodoro (che andrà precedentemente condita con sale e olio), il pecorino grattugiato e le fette di mozzarella. Terminare con il basilico sopra la mozzarella e spolverare con del pepe tritato al momento. Un filo di olio per completare.

Infornare a 200° C fintanto che la mozzarella non si sarà squagliata e il tutto comincerà a prendere colore.

Servire caldo.

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Bordatino livornese

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Qualcuno dice che la neve è in arrivo anche a basse quote e, in effetti, uscendo fuori si sente quel freschino pungente che ti fa rabbrividire! Fortuna che è domenica e nessuno ci costringe ad uscire. In queste giornate fredde ci sono molti modi per scaldarci (ognuno usi la sua fantasia!!!), uno di questi è sicuramente quello di preparare dei bei piatti caldi e fumanti, come zuppe, minestre e sicuramente l’immancabile polenta. Il freddo, la stufa accesa fanno certamente venir voglia di tornare ai vecchi sapori, quelli della tradizione quando ci si riuniva a mangiare intorno ad un focolare.

Questo è un piatto appunto tipico della tradizione labronica, piatto da me (mi vergogno a dirlo) da poco scoperto. Risale addirittura al 1700 a bordo (da qui il nome) delle navi che alimentavano il traffico delle merci nel Mediterraneo. Sembra che in origine si cucinasse con la farina di grano saraceno. Era, ed è tutt’ora, una zuppa molto sostanziosa nonostante l’utilizzo di ingredienti poveri come i fagioli e il cavolo, quindi non è un piattino proprio di quelli che mi ero ripromessa di fare dopo le feste, ma francamente, come resistere?

Bordatino_02Ingredienti per 6 persone:

  • 150 g di fagioli borlotti secchi (messi in ammollo per 12 ore)
  • 1 mazzo di cavolo nero
  • 300 g di farina di mais precotta
  • 1 carota
  • 1 costa di sedano
  • mezza cipolla
  • 1 spicchio di aglio
  • 150 g di passata di pomodoro
  • 3 cucchiai di olio EVO

Preparazione:

Cuocere i fagioli in abbondante acqua per circa 1 ora (salare solo a fine cottura), quindi passarli al passaverdure d metterli da parte conservando l’acqua di cottura. Mettere per il momento da parte!

Lavare il cavolo e tagliarlo a striscioline eliminando la costa centrale troppo coriacea.

Lavare e sbucciare la carota, il sedano e la cipolla. Tritare grossolanamente.

In una pentola mettere l’olio con gli odori tritati e accendere il fuoco. Quando comincia a soffriggere, unire il passato di fagioli e quello di pomodori. Mescolare facendo ben insaporire, quindi aggiungere 1 litro e mezzo dell’acqua di cottura dei fagioli. Quando comincia a bollire, unire il cavolo. Far cuocere 5 minuti, quindi unire a pioggia la farina di mais, mescolando continuamente. Aggiustare di sale. Cuocere 8 minuti e servire nei cocci.

Se vi avanza, versatela in un recipiente quando è ancora bella calda e lasciatela raffreddare. Sarà buonissima riscaldata in forno o abbrustolita leggermente.

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Ravioli allo zafferano ripieni di pappa al pomodoro su pancetta croccante…forse!

Ve lo avevo promesso dopo avervene parlato qui ed ecco qua che vi presento i miei ravioli allo zafferano ripieni di pappa al pomodoro.

Questo piatto è nato quando Luca Borghini mi ha chiesto di portare un piatto che rappresentasse il mio blog all’evento da lui creato, di cui potete leggere abbondantemente nel post precedente. Non potevo certo portare la fettunta, perciò ho pensato a qualcosa che comunque avesse negli ingredienti il pane e il pomodoro e ovviamente la scelta è ricaduta su un piatto della tradizione italiana, la pappa al pomodoro, servita però dentro ad un bel raviolo allo zafferano. Per dare un po’ di sapore al tutto la pancetta croccante, che ha esaltato il sapore del piatto.

Questo ovviamente il piatto nella sua origine, ma, come avrete letto sempre nel post precedente, a Montevarchi il condimento ha subito una sostanziale modifica grazie all’intervento provvidenziale dello chef vegano Antonio Scaccio, il quale mi ha proposto di adagiare il raviolo su una salsina delicatissima a base di stracciatella, ricotta e … fagioli cannellini, il tutto emulsionato fino ad ottenere la consistenza di una besciamella cremosa. Fantastico!

A voi la scelta del condimento, dunque!

Ingredienti:

– per la pappa al pomodoro:

  • 500 g di passata di pomodoro (meglio se espressa)
  • 1 spicchio di aglio
  • basilico
  • olio EVO Dante
  • circa 250 g di pane toscano semiintegrale (questo il mio preferito)
  • sale
  • 1 carota
  • 1 costa di sedano
  • 1 cipolla

– per la pasta:

– per il condimento:

  • olio EVO Dante
  • 150 g di pancetta stesa a fette
  • 1 spicchio di aglio
  • del peperoncino frantumato
  • pecorino
  • basilico

Procedimento:

Fare il brodo vegetale con la carota, il sedano e la cipolla puliti in mezzo litro di acqua.

In una padella mettere lo spicchio di aglio schiacciato insieme a tre cucchiai di olio EVO Dante e accendere il fuoco. Quando comincerà a soffriggere, lontano dal fuoco, aggiungere la passata di pomodoro e il basilico sminuzzato con le mani. Far insaporire e salare. Togliere lo spicchio di aglio e aggiungere il pane tagliato a cubetti. Mescolare bene quindi aggiungere il brodo poco alla volta finchè il pane non si sarà ben ammorbidito.

Cominciare a schiacciare il pane con una forchetta finchè non si sarà tutto disfatto. Alla fine per i nostri ravioli dovrà risultare un composto piuttosto denso e poco acquoso.

 

Mentre la pappa al pomodoro si raffredda, preparare la pasta impastando a mano o nella planetaria le uova mescolate allo zafferano con la farina e il sale. Formare una palla, ungerla lievemente e farla riposare un’ora, coperta con la pellicola trasparente.

Trascorso questo tempo, suddividete la palla di pasta in 7-8 parti e stendete ognuna con la sfogliatrice fino ad ottenere una sfoglia sottile da cui ricaverete dei cerchi con il coppapasta. Posizionare al centro della metà dei cerchi un po’ di pappa al pomodoro, quindi ricoprire ognuno con l’altra metà dei cerchi facendo aderire bene i bordi.

Potete rendere la vostra pancetta croccante mettendola in forno stesa sopra una leccarda e accendendo il grill, oppure in una padella.

Mettere sul fuoco l’acqua per cuocere i ravioli, salarla e quando bolle inserirvi i ravioli.

Nel mentre che cuociono, in una padella mettere a scaldare dell’olio EVO Dante con l’aglio e il peperoncino tritati. Appena i ravioli cominceranno a venire a galla, scolarli e versarli in padella.

Saltarli e impiattarli con la pancetta croccante e del pecorino grattugiato.

Decorare il piatto con delle foglie di basilico.

 

 

 

 

 

 

Bicchierini finger food tricolore

E poi una mattina ti alzi, vai a farti una bella camminata lungo mare, quando ancora in giro c’è pochissima gente e il cielo non promette niente di buono e la tua mente vaga e salta da un pensiero all’altro, per poi tornare sempre lì: quale sarà la prossima ricetta che inserirò nel mio blog? Cosa posso inventarmi di diverso dal solito? Cosa può ancora stupire? Beh, ora non voglio dire che la mia vita sia totalmente immersa nel mio blog e che sia la mia preoccupazione principale, però penso che per una foodblogger sia più che normale e che il tutto rientri nella sua vita quotidiana. Se è solo per me così, allora ditemelo che potrò prendere drastici provvedimenti!

Ma torniamo alla nostra bella passeggiata sul mare, a quando vengo folgorata dall’idea improvvisa che mi porta direttamente al supermercato, abbandonando il mio mare, per acquistare i prodotti che serviranno alla realizzazione del mio “progetto”. Di corsa a casa, e poi all’opera perchè l’ispirazione va colta al volo.

Tutto sommato mi è andata bene: pensate se l’ispirazione mi fosse venuta la notte!

Ed ecco allora che vi presento i miei bicchierini finger food, realizzati con una pappa al pomodoro (dove il pane è a base di farina di castagne per dare la giusta stagionalità al piatto), una mousse di merluzzo e uno strato di granella di pistacchi.

Un po’ elaborata, ma se vi organizzerete bene, sarà molto veloce.

Ingredienti:

– per la pappa al pomodoro:

  • 500 g di pomodori maturi
  • 1 cucchiaio di concentrato di pomodori
  • 150 g di pane di farina di castagne (potrete realizzarlo anche in casa mescolando 200 g di farina di castagne con 400 g di farina 0)
  • basilico
  • aglio
  • olio EVO Dante
  • brodo vegetale
  • sale

– per la crema di merluzzo:

  • 1 filetto di merluzzo
  • 200 g di panna liquida
  • 1 patata media
  • sale

– per finire:

  • 50 g di pistacchi di Bronte sgusciati

Procedimento:

Lavare i pomodori e incidere ognuno sul fondo. Scottarli per 30 secondi in acqua bollente, quindi scolarli e passarli sotto l’acqua fredda. Pelarli e tagliarli a pezzi togliendo i semi. Passarli al passaverdure o nel robot da cucina.

Mettere in tanto a preparare sul fuoco il brodo vegetale con una carota, una costa di sedano, una cipolla e far bollire una mezz’ora.

In una pentola mettere due cucchiai di olio EVO Dante con l’aglio sbucciato e tagliato a metà. Appena comincia a soffriggere aggiungere il passato di pomodoro e il basilico spezzettato con le mani. Far insaporire bene, quindi togliere l’aglio e unire il pane a pezzetti. Far insaporire, salare e ricoprire col brodo vegetale.

Far cuocere fintanto che il brodo non si sarà asciugato e schiacciate il pane con la forchetta.

Per la mousse di merluzzo: mettere il pesce in una padella antiaderente e ricoprirlo con la panna. Farlo cuocere finchè non si comincerà a spappolare, salare e schiacciare con la forchetta.

Lessare la patata, sbucciarla e schiacciarla. Unirla al merluzzo. Mescolare il tutto con una frusta finchè non si sarà ben amalgamato.

Assemblare il bicchierino mettendo un cucchiaio di pappa al pomodoro, un cucchiaio di mousse di merluzzo e ricoprire con la granella di pistacchi di Bronte.

Con questa ricetta partecipo al contest L’Autunno in un Boccone ideato da About Food e Cassandra.it – vendita di prodotti tipici di Alta Gastronomia

 

e al contest di Dolci Iblei:

Spaghetti infilzawurstel

 

Con l’inizio delle scuole medie son finiti i tempi della mensa a scuola e ogni giorno è la mamma che si deve inventare qualcosa di nuovo e di diverso “dalla solita zuppa” (che per noi è la pasta al ragù), anche per giocare un po’ col cibo, ma soprattutto per invogliare le creature a mangiare in modo un po’ più variato.

E così, in giro per il web (mi perdonerà colui/colei a cui ho rubato l’idea se non ricordo più chi è) ho trovato questa fantastica idea, che ha in se qualcosa anche di macabro (quindi adattissima per la cena di Halloween)! Dal canto loro i bambini si son divertiti a infilzare i poveri wurstel con tutta la “cattiveria” di cui erano capaci, e con altrettanta “cattiverie” se li son pappati tutti!

 

Ingredienti:

  • 300 g di spaghetti
  • 3 grossi wurstel
  • passata di pomodoro
  • mezza cipolla
  • 1 costa di sedano
  • 1 carota
  • 1 spicchio di aglio
  • prezzemolo
  • olio EVO

Preparazione:

Per prima cosa preparare il sugo per gli spaghetti: tritare i vegetali, metterli in una padella con due cucchiai di olio e accendere il fuoco. Quando cominceranno a soffriggere, aggiungere la passata di pomodoro (attenzione a non bruciarsi perchè quando il pomodoro che è acquoso entra a contatto con l’olio bollente tende a schizzare: io faccio questa operazione lontana dal fuoco). Salare e far cuocere 10-15 minuti.

Tagliare i wurstel in modo da ottenere delle rondelle di circa due cm di diametro. Infilzare ogni wurstel con 4-5 spaghetti portandolo al centro degli spaghetti stessi.

Cuocere tutti gli spaghetti, anche quelli non infilzati, in acqua bollente salata e scolarli al dente.

Versare gli spaghetti nella padella con il sugo al pomodoro e saltarli.

Servire molto caldi!

 

Con questa ricetta partecipo al contest di Parole di Zucchero:

Zucchine ripiene

Torno finalmente a prendermi cura del mio blog. Si, perchè sebbene io adori l’estate, la frenesia di questi giorni unita al caldo costante mi hanno tenuta lontana sia dalla mia cucina, sia dal mio pc ma soprattutto dalla mia amata creatura.

Torno dunque quest’oggi perchè Poppea (così chiamata la perturbazione di questi giorni) ci ha portato un po’ di refrigerio insieme ad un bel temporale e con questi mi è tornata la voglia di stare in cucina e di mangiare qualcosa di caldo, sebbene questo piatto si degusti anche freddo.

Gli zucchini ripieni sono un classico che mi ha insegnato a fare mia madre ed è davvero un piatto unico che soddisfa un po’ tutti i palati di casa.

Ingredienti:

  • 8 zucchine grandi
  • 300 g di macinato di manzo
  • prezzemolo
  • 2 spicchi di aglio
  • 40 g di parmigiano grattugiato
  • 1 panino
  • sale
  • olio EVO
  • 400 g di passata di pomodoro

 

Procedimento:

Lavare le zucchine. Togliere le estremità e scavarle con l’apposito attrezzo.

Preparare il ripieno mescolando il macinato con uno spicchio di aglio tritato, il parmigiano, un po’ di  prezzemolo tritato e il panino precedentemente ammollato in acqua e poi strizzato. Salare.

Riempire le zucchine.

In una pentola dai bordi bassi e piuttosto larga mettere l’altro spicchio di aglio sbucciato a rosolare con due cucchiai di olio EVO, quindi toglierlo e unire il prezzemolo tritato rimanente e il pomodoro passato (se lo si desidera anche un po’ di peperoncino tritato). Salare.

Appena il pomodoro comincerà a sobbollire, disporre nella pentola le zucchine, cercando poi di coprire ognuna con dei cucchiai di pomodoro. Coprire con il coperchio e proseguire la cottura per 30 minuti avendo cura di rigirare le zucchine di tanto in tanto.

Una volta cotte, lasciar riposare le zucchine 10-15 minuti, quindi tagliarle a rondelle e servirle!

 

La norma normale e la norma… scomposta!

Ora che ho superato la mia fobia per le melanzane (ancora non le mangio, ma almeno riesco a cucinarle!) posso finalmente dare sfogo alla fantasia e preparare tutti quei piatti che fino a questo momento mi erano preclusi! E devo dire che questo ortaggio è davvero versatile, quasi quanto le zucchine.

Ho apportato anche un’altra piccola modifica, per la quale sono sicura che riceverò molte critiche, ma non amo neanche la ricotta salata (che ce volete fare se ho un palato difficile da accontentare?) e quindi l’ho sostituita con la ricotta fresca, dal sapore più fresco e delicato.

Inoltre devo fare un mea culpa: questa mia avversione verso questo ortaggio è la causa per cui in casa nessuno lo apprezza, catalogandolo fra gli ingredienti sconosciuti e a cui, di conseguenza, si dovrà fare lentamente l’abitudine.

Oggi ho preso in esame la pasta alla norma e ho provato la versione classica e una versione scomposta, con un effetto molto più scenico.

E voi quale preferite?

Per la PASTA ALLA NORMA CLASSICA

Ingredienti:

Preparazione:

Tagliare la melanzana a cubetti, salarla e metterla in un colapasta con sopra un piatto che faccia da peso. Lasciarla così per circa un’ora: in questo modo verrà eliminata tutta l’acqua di vegetazione.

Mettere tre cucchiai di olio EVO Dante in una padella e quando sarà diventato caldo unirvi le melanzane, dopo averle sciacquate dal sale e asciugate con uno scottex.

In un’altra padella mettere altri due cucchiai di olio EVO Dante e l’aglio tritato; appena diventerà caldo, versarvi la passata di pomodoro  e un po’ di basilico spezzettato con le mani. Cuocere qualche minuto. Salare.

Setacciare la ricotta e unirla al pomodoro. Mescolare bene.

Cuocere nel frattempo i pennoni trafilati in bronzo Verrigni.

Aggiungere alla fine le melanzane al sugo di pomodoro e ricotta, quindi scolare la pasta e condirvela dentro.

Impiattare,  spolverizzare a piacere con il pepe dei Piaceri Tec-Al e decorare con delle foglie di basilico fresco!

Per la PASTA ALLA NORMA SCOMPOSTA

Ingredienti:

Procedimento:

Lavare e spuntare la melanzana. Tagliarla a cubetti e cuocerla a vapore o nel microonde per circa 20-25 minuti. Metterla in un robot da cucina con 1 cucchiaio di olio EVO Dante e un pizzico di sale. Frullare fino ad ottenere una crema piuttosto densa che metterete dentro ad una sac-a-poche.

In una padella mettere due cucchiai di olio EVO Dante con uno spicchio di aglio tritato. Accendere il fuoco e appena l’olio sarà caldo, versarvi il pomodoro, salare e cuocere qualche minuto, quindi aggiungere qualche foglia di basilico spezzettata con le mani.

Cuocere i pennoni Verrigni al dente. Scolarli e riempire ognuno con la crema di melanzane.

Lavorare la ricotta con un po’ di sale e con una grattugiata di pepe dei Piaceri Tec-Al.

Formare con la ricotta delle quenelle e disporre nei piatti da portata insieme ai pennoni ripieni. Cospargere questi ultimi con la salsa di pomodoro. Decorare il piatto con dei fiori e delle foglie di basilico.

Con questa ricetta partecipo al contest di Nella Cucina di Laura:

e al contest di Le Leccornie di Danita:

Cozze all’occhio di quaglia

Le cozze sono sicuramente tra i molluschi più apprezzati e utilizzati in cucina perchè si prestano ad un’infinità di ricette e… sono troppo buone!

Non tutti sanno che però occorre mangiarne in quantità moderate e comunque sempre previa cottura che ne uccide i batteri: infatti non basta spruzzarle con il limone per far si che questo avvenga (e chi vi parla è una che ama le cruditè!)

Le cozze infatti fungono da depuratori del mare e sembra che ogni cozza possa depura addirittura ben 4 litri di acqua all’ora!

Resta il fatto che si dice che consumare i mitili crudi con una semplice spruzzata di limone lasci degli effetti afrodisiaci. A voi dunque la scelta, ma fate sempre attenzione a cosa acquistate!

Io le adoro cucinate con un po’ di pomodoro, aglio e prezzemolo: alla marinara per intendersi, ma l’altro giorno mia zia mi ha dato una dritta e cioè provare a romperci sopra un uovo! Io ovviamente ci ho voluto mettere del mio e così ho optato per le uova di quaglia che ben si adattano alle dimensioni della valva.

Veramente un piatto per palati sopraffini!

Ingredienti:

  • 1 Kg di cozze
  • 400 g di passata di pomodoro
  • 1 spicchio di aglio
  • 1 manciata di prezzemolo tritato
  • 1 peperoncino secco o mezzo cucchiaino macinato
  • 8 uova di quaglia
  • sale
  • olio EVO

Procedimento:

Pulire e lavare le cozze. Questo passaggio potete anche farvelo fare dal vostro pescivendolo di fiducia con l’apposita macchina, ma non dovrete lasciar passare molto tempo tra la pulizia e l’apertura delle cozze. Io comunque, in genere, quando torno a casa le lava di nuovo, tolgo le valve e con una spugna di acciaio gratto l’esterno delle cozze a cui sono rimaste delle incrostazioni.

Mettere le cozze in una pentola larga e dai bordi bassi, insieme a un dito di acqua. Coprire e mettere sul fuoco finchè tutte non si saranno aperte.

Dividere ora ogni cozza togliendo la valva a cui non è attaccato il mollusco e mantenendo l’altra. Conservare il liquido di cottura.

In una padella larga e dai bordi alti mettere a soffriggere l’aglio tritato e il peperoncino insieme a due cucchiai di olio. Unire la passata di pomodoro e il liquido di cottura delle cozze. Salare.

Quando questo sughetto comincerà a restringersi, distribuirvi sopra le cozze e far insaporire bene rigirandole spesso. In ultimo dovranno ritrovarsi tutte con il mollusco all’insù!

Spaccarvi sopra ad alcune gli ovetti di quaglia, aggiustare di sale e coprire con un coperchio! Far cuocere fintanto che le uova non siano cotte.

Spolverizzare con il prezzemolo e servire ben caldo.