Chi le chiama chi Coccoli, chi Ficattole, chi Gnocchi fritti, chi Crescentine. Per me sono le Zonzelle, quelle che compravamo il sabato pomeriggio alla friggitoria prima di fare le famose “vasche” in centro!
In realtà altro non sono che l’impasto della pizza fritto in olio di semi. Buonissime da sole, ma diventano eccezionali una volta che si aprono e si riempiono con salumi e formaggi vari.
Ideali per pranzi in piedi e buffet. Ovviamente sono buonissime calde, ma tutto sommato anche fredde non vengono disdegnate (il giorno dopo i bambini – e non solo – non hanno lasciato neanche le briciole!)
La scorsa settimana sono venuti a trovarci degli amici carissimi: avevo in mente di fare la pizza (il mio piatto forte!), ma poi mi sono ricordata che già gliela avevo messa in tavola altre volte e quindi il menù è stato rivoluzionato.
Un piccolo consiglio: man mano che le friggete, mettetele in un contenitore chiuso che le mantenga calde, senza salarle altrimenti si ammosciano. Io utilizzo la Legumiera della Tupperware che in più ha anche un colino per far sgocciolare l’olio in eccesso.
Ingredienti:
- 330 g di acqua
- 15 g di lievito di birra
- 20 g di olio EVO
- 10 g di zucchero
- 600 g di farina
- 10 g di sale
- olio per friggere
Preparazione:
Mettere tutti gli ingredienti nel boccale del Bimby (escluso l’olio per friggere!!!) nell’ordine in cui sono scritti.
Impastare 2 minuti a vel. spiga.
Far lievitare un paio d’ore.
Sgonfiare l’impasto e stenderlo su di un piano da lavoro (circa mezzo cm di altezza). Tagliare la sfoglia a losanghe della grandezza desiderata.
Immergere ogni losanga nell’olio bollente. Si gonfierà magicamente per accogliere nella sua pancia il vostro salume o formaggio preferito! Sgocciolare ogni zonzella e metterla nel contenitore in modo che rimanga calda.
Alla fine salare e servire a tavola immediatamente accompagnando con salumi, affettati, formaggi e salse.
Con questa ricetta partecipo al contest de “La Cultura del Frumento”:
buoniiiiii!! chissà che bontà bei caldi insieme a salumi o formaggi. buona giornata!
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ammazza che buoniiiiiiiiiiiiiii!!!!!!!!!!!!
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Brava Silvia! Sono affezionata a questa ricetta perché me la preparava la mia carissima zia Caterina, che è nata in provincia di Modena nel 1921. Lei le chiama “le paste fritte”, altri nelle sue zone lo chiamano “lo gnocco fritto”. Ora mi è venuta voglia di zonzelle.
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Mannaggia! Se lo avessi saputo ti avrei invitata!
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Eeeeeeeee! A casa mia si chiamano coccoli. Sono la cenetta prediletta da me e dallo Stello quando non si sa che fare da cena (leggi bene: quando un c’ho voglia d’ingrullire a intrugliare!). Col prosciuttino crudo e lo stracchino… Ma anche “scempie”… Che goduria!!!!
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Beh, non è che si intrugli poco: si parla di fritto, però hai ragione in tutto il resto!
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O ven via! O icché ci vòle a fare i’ fritto! L’unico inconveniente l’è la casa puzzolosa se un si tiene ben aperte le finestre a fa’ riscontro… 🙂 !
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…e la cucina tutta schizzata d’olio!
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