Trofie al pesto di cavolo nero

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Ogni volta che vado al mercato non resisto: i banchi pieni di verdure di tutti i colori mi chiamano e finisco sempre per venir via con buste piene di cime di rapa, spinaci, cavoli, carciofi, cicorie…..e si salvi chi può! Tornando a casa poi sono costretta a passare ore a pulirle prima di metterle in frigo e a decidere la destinazione di ognuna di esse. E spesso mi rendo conto di aver esagerato.

Questa volta nella busta ci è finito un bellissimo mazzo di foglie di cavolo nero. L’ho comprato convinta di farci una zuppa o meglio ancora il nostro bordatino, poi però, nel pomeriggio mi sono messa a sfogliare il libro di Giulia Scarpaleggia, alias Juls’ Kitchen “Cucina da chef con ingredienti Low Cost” e ho trovato una ricetta che ha subito stuzzicato il mio palato e ha dato un giusto significato al mio acquisto. Con pochi altri ingredienti che avevo in casa sono riuscita a mettere su un piatto davvero gustoso, sano, nutriente e anche veloce da preparare. Abituati al solito pesto, anche i miei hanno apprezzato molto ed ho quindi trovato un modo per fargli mangiare una verdura che non avrebbero apprezzato in altro modo!

Giulia aggiunge la pancetta a questa ricetta, io l’ho fatta rosolare a parte e aggiunta nei piatti dei miei familiari mentre per me l’ho omessa in quanto questa era la mia settimana vegetariana e ora che sono giunta a domenica devo confessarvi che sono stata molto brava e non sono mai caduta in tentazione! Vi dirò di più: mi sa che il mio proposito si allungherà di un’altra settimana, tanto domani è lunedì e devo tornare al mercato!

Gli ingredienti che vi lascio sono per quattro persone (li ho ridimensionati rispetto a quelli di Giulia), ma sicuramente vi avanzerà del pesto come è successo a me, perciò mettetelo in un bicchiere di plastica e congelatelo per un’altra occasione.

Pesto di cavolo_02Ingredienti per 4 persone:

  • 300 g di cavolo nero
  • 80 g di mandorle
  • 70 g di pecorino toscano
  • mezzo spicchio di aglio
  • sale
  • olio EVO
  • 400 g di trofie
  • 50 g di pancetta (facoltativa)

Procedimento:

Pulire il cavolo togliendo ad ogni foglia la parte centrale. Lavarle sotto l’acqua corrente. Metterlo in una pentola di acqua bollente leggermente salata, poi scolarlo e strizzarlo bene.

In un cutter frullare le mandorle insieme all’aglio e al pecorino, unire il cavolo che si sarà intiepidito e continuare a frullare aggiungendo abbondante olio. Regolare di sale.

Cuocere le trofie, meglio se nell’acqua servita a cuocere il cavolo così verranno sfruttate al massimo le proprietà di questo ortaggio. In una bowl mescolare il pesto con l’acqua di cottura della pasta per ammorbidirlo.

Rosolare la pancetta in una padella.

Scolare la pasta e condirla col pesto fuori dal fuoco. Unire in ultimo la pancetta se la si desidera.

 

Croissant salati al farro di Montersino

Croissant Montersino_04Ieri era il compleanno del mio cucciolotto: 8 anni indimenticabili insieme a lui! Non oso immaginare come sarebbe stata la nostra vita senza di lui: il comandante!!!

Volevo rendere il suo compleanno speciale e così domenica, con un giorno di anticipo, abbiamo organizzato una festicciola in giardino con tutti i suoi compagni di scuola! Avevamo organizzato tutto nei minimi dettagli, purtroppo il tempo non è stato molto dalla nostra parte è un vento freddo ci ha accompagnato tutto il pomeriggio, ma i bambini si sono divertiti moltissimo con i giochi organizzati dai fratelli maggiori.

Organizzare un party non prevede improvvisazione e quindi ho dovuto fare una lista di tutto quello che occorreva fare e procedere nel giusto modo.

Nel caso di questi croissant, ho potuto prepararli giorni prima e congelarli: una volta tirati fuori dal congelatore e lasciati a temperatura ambiente per un paio di ore, erano come appena sfornati.

Montersino è una garanzia per me, lo sapete! Ho seguito alla lettera la sua ricetta, omettendo solo i 4 g di lecitina di soia che in questo caso fungono da emulsionante: non mi andava di spendere 7 euro per una confezione di 250 g che chissà quando avrei finito, ma devo dire che il risultato, a detta di coloro che li hanno mangiati, era comunque eccellente. Se voi pensate di utilizzarla, in cucina ci sono comunque mille modi alternativi per inserirla nelle vostre ricette.

Le dosi di Montersino sono per 18 croissant, ma io volevo farli molto piccoli e me ne sono venuti 30. Alla fine della lievitazione erano secondo me ancora troppo grandi per un party, quindi credo che la prossima volta con lo stesso dosaggio cercherò di ottenerne qualcuno in più!

Croissant Montersino_02

Ingredienti per 30 minicroissant:

per il primo impasto:

  • 40 g di farina di farro
  • 20 g di farina di farro integrale
  • 280 g di farina 0
  • 7 g di malto in polvere
  • 25 g di miele
  • 10 g di zucchero semolato
  • 4 g di lecitina di soia (io l’ho omessa)
  • 160 g di uova intere
  • 20 g di tuorli

Per il secondo impasto:

  • 15 g di lievito di birra
  • 150 g di lievito madre rinfrescato
  • 20 g di olio EVO
  • 10 g di burro liquido
  • 40 g di pecorino grattugiato
  • 7 g di sale

Per le pieghe:

  • 250 g di buon burro

Procedimento:

Consiglio l’uso di una planetaria o, come nel mio caso, del Bimby.

Mescolare in modo grezzo gli ingredienti del primo impasto per un minuto, quindi lasciar riposare per un’ora. Trascorso questo tempo unire i lieviti e impastare di nuovo per qualche minuto. Nel frattempo emulsionare l’olio con il burro fuso e aggiungerli all’impasto.. Unire infine il pecorino e il sale continuando ad impastare.

Far riposare ancora l’impasto a temperatura ambiente per un’ora, quindi formare una palla con l’impasto e metterlo in una ciotola a riposare per una notte.

Il giorno dopo prendere il panetto di burro da 250 g e posizionarlo in mezzo a due fogli di carta da forno infarinati e stenderlo con un mattarello battendolo inizialmente a croce fino a renderlo di forma rettangolare e lasciandolo a un paio di mm di spessore. Riporre in frigorifero o nel congelatore.

Nel frattempo, riprendere l’impasto e stenderlo dando anche ad esso forma rettangolare di un terzo più grande del panetto di burro e mantenendo uno spessore di circa 1 cm.

Riprendere il panetto di burro e posizionarlo sopra all’impasto. Richiudere l’impasto sopra il burro facendo delle pieghe a tre e sigillando i bordi. Posizionare l’impasto davanti a noi avendo cura di mettere l’apertura del panetto rivolto alla nostra destra, quindi stenderlo formando ancora un rettangolo di 1,5 cm di spessore, ripiegarlo ancora a tre, coprirlo con la carta forno e posizionarlo in frigorifero per almeno 20 minuti.

Ripetere queste pieghe altre due volte alla distanza di 20 minuti l’una dall’altra, quindi metterlo nuovamente in frigorifero, questa volta per 3 ore, dopo di che stenderlo ad un’altezza di 4 mm. Tagliare questa sfoglia in triangoli che arrotolerete su loro stessi per dare la forma di croissant. Disporli su una teglia ricoperta di carta forno e farli lievitare un paio di ore, quindi spennellarli con un tuorlo di uovo sbattuto con poco latte (a questo punto, volendo, potrete anche ricoprirli con semi di sesamo) e cuocerli in forno preriscaldato a 200°C per 10 minuti.

Farcire i croissant a piacere!

I croissant poco prima di essere infornati

I croissant poco prima di essere infornati

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E per la gioia di tutti i bimbi, questa la mia prima (e ultima) torta (obbrobrio!) in pasta di zucchero!

Spongebob

 

Spaghetti con fave e salame

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I commenti che di volta in volta lasciate nel mio blog sono un toccasana per l’anima, anche quando sono critici perchè mi aiutano a crescere e migliorarmi. Senza lettori il blog non avrebbe motivo di esistere e invece, ormai a quasi due anni dalla sua nascita, posso dire di essere molto soddisfatta e le visite sono sempre più in aumento. Non sono i numeri quelli che mi interessano, ma il calore delle persone che mi seguono e che magari provano le mie ricette e chiedono ulteriori spiegazioni o mi suggeriscono modifiche. Voi siete il blog! E mi perdonerete se ultimamente non riesco a rispondervi in tempo reale, ma spesso anche a distanza di settimane e se non riesco a pubblicare molte ricette: devo riprendermi perchè, sarà la primavera, ma sento una gran voglia di dormire in questi giorni, senza contare gli impegni giornalieri che si accavallano l’uno sull’altro. Io però ci sono sempre e la mia mente, forse un po’ malata, è sempre presente!

Beh, ma visto che il tempo è poco, non perdiamoci in sdolcinati sviolinamenti che, tra l’altro, non fanno neanche parte del mio modo di essere e di agire! Dedichiamoci allora alla ricetta di quest’oggi dove le fave sono protagoniste ancora una volta! E ormai chi mi ferma più? Dopo avervi proposto la scorsa settimana la ricetta di mio marito ed aver lì spiegato il mio rapporto con questo legume, oggi ho deciso che era la mia volta di metterlo in padella e così ne è nato un piattino niente male che sa tanto di primavera! Lo spunto nasce da una ricetta letta sul numero di questo mese di Sale e Pepe. Come sempre l’ho modificata a mio gusto e piacimento anche perchè prevedeva l’uso di noci, ma secondo me sarebbero andate ad arricchire troppo il piatto, coprendo in parte gli altri sapori. Secondo me non sono assolutamente necessarie, ma se voi pensate che potrebbero migliorare il piatto potrete aggiungerle frullandole insieme alle fave. Ho voluto invece aggiungere dei filettini di pomodoro per sgrassare un pochino il piatto.

Un consiglio ulteriore che vi do è quello di utilizzare spaghetti di ottima qualità, magari trafilati in bronzo e che assorbano molto bene il condimento.

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Ingredienti per 4 persone:

  • 350 g di fave sgusciate
  • 80 g di salame (se preferite piccante)
  • 2 pomodori ramati
  • menta
  • 1 spicchio di aglio
  • olio Evo Dante
  • 320 g di spaghetti
  • sale
  • 100 g di pecorino

Procedimento:

Mettere sul fuoco una pentola con dell’acqua e appena bolle gettarvi le fave lasciandole per un paio di minuti, quindi scolarle e sbucciarle (lavoro di estrema pazienza). Una volta che le avrete sbucciate tutte rimetterle nell’acqua in ebollizione per altri 10 minuti, salando l’acqua. Trascorso questo tempo, scolarle e mettere nel bicchiere del frullatore ad immersione (lasciatene però qualcuna da parte per decorare il piatto alla fine) insieme all’aglio che avrete sbucciato e a cui avrete tolto l’anima, alla menta e ad un paio di cucchiai di acqua. Frullare col mixer fino ad ottenere una crema.

In una padella mettere due cucchiai di olio e versarvi la crema di fave. Cuocere un paio di minuti.

Sbollentare i pomodori per pochi secondi dopo aver praticato loro un taglio a croce alla base. Sbucciarli e togliere i semi. Tagliarli a filetti.

Togliere la pelle al salame e affettarlo non troppo sottilmente, quindi tagliare le fette a striscioline.

Cuocere gli spaghetti in abbondante acqua salata, quindi scolarli e versarli in padella con la crema di fave. Aggiungere il salame, i filetti di pomodoro e le fave messe da parte in precedenza.

Saltare la pasta e disporla nei piatti. Grattugiare in ognuno una generosa dose di pecorino.

Spaghetti fave e salame_01

Zuppa di funghi con polpettine di alici

Zuppa e polpette_01Ebbene, finalmente il sole è spuntato anche se oggi spira un ventarello per niente piacevole.

Ho un po’ di tristezza nel cuore ogni volta che dobbiamo andare in ospedale a fare dei controlli in pediatria. Mi capita purtroppo di vedere tanti bambini ricoverati che devono fare lunghe degenze e esami e cure davvero devastanti. Mi chiedo che mondo è mai questo: i bambini non dovrebbero mai soffrire e dovrebbero essere liberi di correre e fare le esperienze della loro età con i loro coetanei.

Le parole mi si accavallano, perchè tante cose vorrei dire a tal proposito ma è difficile trasformare i sentimenti in parole in questi casi e rimani solo con l’amaro in bocca. La malattia è sempre brutta, a qualsiasi età, ma vedere gli occhi di quei bambini e il coraggio col quale la affrontano ti devasta il cuore e allo stesso tempo ti fa sentire sempre più impotente.

Fortuna che ci sono dei medici e degli infermieri che si rapportano con questi bimbi in modo da far pesare loro il meno possibile la sofferenza, rispettando la loro identità e fisicità. E poi, da qualche anno, i reparti sono stati rallegrati dalla presenza dei clown, che del loro lavoro hanno fatto una vera e propria missione e sanno rendere sereno anche un soggiorno non proprio piacevole.

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Dopo questa riflessione è difficile parlare di cibo, ma questo è qui il mio compito e quindi non posso e non voglio esimermi anche oggi da lasciarvi una ricettina buona e sana, questa volta tratta dal libro “La scelta vegetariana di Veronesi e Pappagallo con le ricette di Carla Marchetti. La mia versione è leggermente modificata.

Nonostante nel libro si parli di vegetarianesimo e del perchè intraprendere questa strada, e nonostante che colei che scrive le ricette sia lei stessa vegetariana, molte delle ricette che riempiono più della metà del libro (sono oltre 200) non sono vegetariane ma includono anche l’uso del pesce, soprattutto pesce azzurro. Una scelta secondo me intelligente proprio per non spaventare il lettore con scelte radicali, ma con passaggi graduali. Del resto, per chi decide di intraprendere questa strada per motivi esclusivamente salutistici, l’assunzione di pesce comporta di conseguenza  l’assunzione di nutrienti comunque importanti per la nostra salute.

Zuppa e polpette_02

Ingredienti per 4 persone:

  • 12 acciughe pulite e disliscate
  • 2 cucchiai di pecorino romano grattugiato
  • 1 uovo
  • 5 cucchiai di pangrattato
  • prezzemolo
  • farina q.b.
  • 200 g di cavolo rosso
  • 1 cipolla rossa piccola
  • 1 spicchio di aglio
  • 300 g di funghi champignon
  • 250 ml di latte di soia naturale
  • 2 chiodi di garofano
  • sale
  • olio EVO

Procedimento:

Tritate grossolanamente le acciughe con il coltello e metterle in una ciotola. Aggiungere il pecorino, l’uovo, il pangrattato, il prezzemolo tritato e il sale. Mescolare bene e riporre in frigo per un’ora.

Nel frattempo, pulite i funghi con un panno umido e tagliateli a pezzi. Tritate la cipolla e l’aglio e metteteli in una padella ad imbiondire con due cucchiai di olio EVO, quindi aggiungere i funghi e far insaporire. Unire il latte e 250 ml di acqua insieme ai chiodi di garofano. Cuocere 10 minuti dal momento che comincerà a bollire, quindi frullare il tutto dopo aver tolto i chiodi di garofano.

Prendere il composto con le acciughe dal frigo e formare delle polpette grosse come una noce.

Rimettere la crema di funghi sul fuoco e aggiungere le polpette. Cuocere 5 minuti.

Tagliare il cavolo a striscioline dopo averlo lavato e conditelo con limone, olio e sale.

Servire nelle scodelle la crema insieme a tre polpette per persona. Quindi terminare il piatto con l’insalata di cavolo.

Parmigiana monoporzione

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Per chi non avesse letto i post pubblicati lo scorso anno, lo ripeto qua: IO ODIO LE MELANZANE!!! Vi giuro che mi sono impegnata: ho provato ad assaggiarle e cucinarle in tutti i modi, ma è un ortaggio che proprio non vuole entrare nelle mie grazie! Negli anni, soprattutto dopo essere diventata foodblogger, ho imparato ad essere meno schizzinosa, ad assaggiare tutto e anche ad apprezzare molti alimenti che prima non mi piacevano. Le melanzane al momento risultano essere il mio grave handicap perchè da questo periodo dell’anno fino ad autunno inoltrato comincerò a vedere sul web ed in tv le più variopinte ricette con questo ortaggio e io mi mangerò le mani perchè so già che non le sperimenterò a causa della mia avversione! Si, perchè quando un alimento non piace, è difficile anche cucinarlo come si deve.

Però, quando una cara amica viene a trovarti e ti fa dono dei frutti dell’orto del padre, come si fa a rifiutare? Di buttare via proprio non se ne parla, e così, visto che comunque il marito adora le melanzane, visto che comunque è lunedì e io devo, e soprattutto VOGLIO pubblicare il post per la rubrica del “lunedì senza carne” ho deciso che avrei fatto un classico per eccellenza per quanto riguarda le melanzane, cercando però di renderlo più leggero, meno elaborato e più veloce, ma sempre molto saporito. In questa versione monoporzione a me piace presentarlo come antipasto. Una ricetta che certo ci ricorda l’estate che tanto aspettiamo. Quest’anno si sta facendo attendere, ma i primi caldi sono già cominciati ed io ho già provveduto a togliere i piumini pesanti dai letti e a sostituirli con quelli leggeri. Solo questo pensiero a me fa stare allegra. E’ un lento risveglio ma sempre piacevole! Del resto lo scorso anno abbiamo tutti sofferto per la siccità ed è quindi meglio che continui a piovere un po’ adesso piuttosto che lasciare a secco i nostri campi! Voi che ne pensate?

Per tornare al “Lunedì senza carne”, dopo oramai quattro settimane, posso ben dire che questa esperienza mi ha accresciuto notevolmente, portandomi a leggere e a documentarmi sempre più. Per quanto mi riguarda, per la mia famiglia ormai non si parla più di lunedì, anzi, potrei adesso proporre un nuovo libro: “Il mercoledì e il sabato con la carne”, si perchè ormai acquisto carne o pesce non più di due-tre volte a settimana e sto sempre molto attenta alla qualità. E’ stato un cambiamento naturale, che finora non ha comportato sacrifici, ma che anzi ci ha portato a scoprire nuovi ingredienti. Mi ripeto, ma penso che non sia mai abbastanza farlo, è una scelta che tutti noi dovremmo fare per il nostro bene, per quello del pianeta e per quello degli animali. Non si chiede di diventare vegetariani, ma di ridurre il consumo di carne. Tra l’altro, mi sto accorgendo, che anche il mio portafoglio ci sta guadagnando.

Permettetemi di fare solo una piccola riflessione (provocazione) a questo punto, che potrete pure criticare o commentare come meglio credete o che può essere solamente uno spunto di riflessione, ma l’altro giorno sono stata al negozio bio dove mi rifornisco e la titolare mi ha raccontato che i loro prodotti freschi sono tutti biologici e che è il meglio che c’è sul mercato mondiale, quindi spesso sono prodotti che vengono importati o che comunque arrivano da posti lontani. Ecco, a questo punto mi sono chiesta il senso di tutto ciò: che senso ha acquistare un ananas che viene dall’Ecuador perchè bio? Allora non è meglio farne a meno e comprare magari delle arance a km 0 anche se non sono bio?

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Ingredienti per 6 persone:

  • 1 melanzana tonda
  • 1 barattolo di passata di pomodoro (io ho utilizzato quella al basilico di Mediterranea Belfiore)
  • 1 mozzarella fiordilatte
  • olio EVO
  • sale
  • pepe
  • pecorino romano
  • basilico

Procedimento:

Lavare la melanzana e tagliarla a fette. Salarle e lasciarle per un’ora dentro uno scolapasta per fargli perdere l’eventuale acqua di vegetazione. Mettere sul fuoco una gratella antiaderente dal fondo spesso e quando sarà molto calda, posizionarvi sopra le fette di melanzane. Arrostirle per pochi minuti da entrambi i lati.

In una pirofila da forno formare le nostre parmigiane alternando le melanzane con la passata di pomodoro (che andrà precedentemente condita con sale e olio), il pecorino grattugiato e le fette di mozzarella. Terminare con il basilico sopra la mozzarella e spolverare con del pepe tritato al momento. Un filo di olio per completare.

Infornare a 200° C fintanto che la mozzarella non si sarà squagliata e il tutto comincerà a prendere colore.

Servire caldo.

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Oggi cucina lui: spaghetti cacio e pepe

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Ok, ve lo confesso: il mio maritino è un gran cuoco, con una fantasia infinita (tanto che a volte va tenuto un po’ a freno). Il suo difetto è un po’ quello di tutti gli uomini che non cucinano usualmente: cucina ma poi non ripulisce e non riordina! In pratica gli piace la parte più divertente e la più faticosa e noiosa poi tocca a me! Motivo per cui preferisco fare da me (così mentre cucino riordino anche). Aggiungiamoci pure il fatto che sono estremamente gelosa della mia cucina e della mia chincaglieria e se ne deduce che non gli lascio spesso il compito di sfamarci!

Oggi però devo ammettere che ci ha proprio deliziato e mi ha fatto venir voglia di cedergli il mio regno un po’ più spesso, ecco dunque che nasce questa nuova rubrica “Oggi cucina lui”, sperando di riuscire a pubblicare periodicamente le sue ricette. Il vero problema ora è riuscire a capire gli ingredienti, le dosi e le procedure perchè il mio lui è un artista e gli piace improvvisare, ecco perchè non lo devo perdere di vista un solo minuto!

Insomma, il piatto che ci propone oggi è un must della cucina romana, un piatto semplice, fatto di pochi ingredienti ma più difficile da realizzare di quel che si pensi perchè riuscire ad ottenere una cremina perfetta non è sempre facile e si rischia di rovinare il piatto.

Uno dei segreti poi è quello di utilizzare una pasta di qualità e degli spaghetti abbastanza grossi. Noi abbiamo optato per gli spaghetti Martelli, un pastificio artigianale delle colline pisane. Sono spaghetti trafilati in bronzo, molto porosi e che permettono quindi di assorbire bene il condimento.

Cacio e pepe_03

 

Ingredienti per 4 persone:

  • 320 g di spaghetti
  • 150 g di pecorino romani
  • pepe dei Piaceri Tec-Al

Procedimento:

Mettere l’acqua sul fuoco e appena bolle salare (attenzione a non esagerare perchè il pecorino romano è molto salato) e buttare la pasta.

Mentre la pasta cuoce, in un piatto mettere il pecorino grattugiato e il pepe macinato fresco.

Appena la pasta sarà cotta (mi raccomando: al dente!), scolarla ma non troppo (vi consiglio di lasciare da parte una tazza di acqua di cottura) e rimetterla in pentola. Versatevi sopra il formaggio col pepe e mescolare bene. L’acqua che sarà rimasta nella pentola e il calore degli spaghetti faranno fondere il formaggio creando una deliziosa cremina. Se necessario aggiungere qualche cucchiaio di acqua messa da parte. E’ difficile dare le dosi precise perchè è soprattutto una questione di occhio: gli spaghetti dovranno essere scivolosi e non appiccicati, ma allo stesso tempo il sughetto non dovrà essere molto acquoso.

Questa ricetta non prevede l’utilizzo di olio: lascio a voi la scelta se unirne un paio di cucchiai alla cremina coscienti del fatto che denaturerete il piatto originale!

Inutile dire che va servita prima di subito onde evitare che il tutto si incolli, motivo per cui le nostre foto sono fatte al volo! Ci perdonerete…

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Minisavarin salati con marmellata e alici

Qualche giorno fa mi sono arrivati i prodotti ordinati su “Cucina in Casa” acquistati utilizzando il premio vinto col contest di Giallo Zafferano in collaborazione con Philadelphia.

Ero felice come una Pasqua scartando il pacco e, tra i prodotti che attendevo di più, c’era lo stampo per minisavarin della Silikomart perchè ero curiosissima di provare a fare la ricetta di Luca Montersino letta sul numero di giugno di Alice.

Ho dovuto riadattare un po’ le dosi e ridurle di… un quarto!!! Beh, il mio stampo è davvero piccolo ed è per soli 18 savarin, ho dovuto infatti utilizzare anche uno stampo per mini babà e, nonostante tutto un po’ di impasto è avanzato ugualmente: che ci posso fare io se non devo sfamare un esercito?

Alla fine l’impasto non si lavorava molto bene perchè era molto appiccicoso e ho dovuto riempire gli stampi aiutandomi con un cucchiaio, ma i savarin erano davvero buoni. Io ho preferito riempirli con marmellata di arance amare e filettini di alice. Un figurone!

Lo so che è presto per pensare già al Natale, ma trovo che questi deliziosi finger food starebbero benissimo sulla nostra tavola rossa!

Ingredienti per i savarin:

Ingredienti per la bagna:

  • 300 g di latte intero
  • 150 g di crema di latte
  • 25 g di pecorino grattugiato
  • 15 g di parmigiano reggiano
  • 1 pizzico di sale
  • pepe dei Piacere Tec-Al
  • Noce moscata

Ingredienti per la farcitura:

Procedimento:

Per questo impasto l’ideale sarebbe avere una planetaria. Io, non avendola, ho impastato nel Bimby, altrimenti potete impastare a mano, l’importante è che procediate inserendo gli ingredienti nel giusto ordine.

Inserite nel Bimby la farina, il miele, il lievito di birra e metà uova. Amalgamate il tutto a vel. 3 per circa 30 sec., aumentare la velocità a 5 e aggiungete le restanti uova, poco per volta. Impastare a velocità sostenuta. Se l’impasto vi sembra troppo appiccicoso aggiungete ancora un poco di farina. Quindi cominciate ad unire il burro poco per volta, poi il pecorino grattugiato, il pepe, la noce moscata e il sale. Trasferite l’impasto su un piano di lavoro e lavoratelo a mano per un paio di minuti. Alla fine questo impasto sarà piuttosto appiccicoso, ma ben incordato. Lasciatelo riposare per una ventina di minuti, quindi ricavate delle palline da inserire negli stampi dei minisavarin che lascerete lievitare fino al raddoppio ad una temperatura di circa 30°C (es. nel forno). Quando saranno raddoppiati cuoceteli in forno a 200°C per 10 minuti.

Preparate la bagna: mescolate il latte con la crema di latte e mettete sul fuoco insieme al pecorino, al parmigiano, la noce moscata, il pepe e il sale. Cuocete finchè i formaggi non si saranno ben sciolti, quindi immergete in questa bagna i vostri savarin finchè non si saranno ben impregnati.

Riempire il buco dei savarin con la marmellata di pompelmo rosa Rigoni di Asiago e terminate con un alice sott’olio arrotolata.

Con questa ricetta partecipo al contest di Rigoni di Asiago:

 

e al contest de “L’Emporio 21” in collaborazione con “Il Mercato del Gusto”:

Turbante di lardo con tortellini…”non far sapere al contadino quanto è buono il cacio con le pere e…”

Diciamolo subito chiaramente: questo non è un piatto per tutti, è un piatto per palati soprafFini che sanno osare, astenersi dunque chi non apprezza gli abbinamenti particolari e che ama solo il classico!

Fatta la dovuta premessa, posso consigliare, a chi desidera procedere nella lettura di questo post di sedersi (anche se probabilmente già lo sarete essendo al pc!) e godersi ogni attimo della preparazione, chiudendo magari gli occhi tra un passaggio e l’altro e immaginandosi i sapori che ne escono fuori. E quando infine vi metterete ai fornelli e poi a tavola e li assaggerete le vostre papille gustative verranno coinvolte da un’infinità di sapori diversi che messi insieme faranno esultare il vostro palato.

Ho creato questo piatto con l’intento di partecipare al Fini Tour in collaborazione col blog Ogni Riccio un Pasticcio: ci ho pensato giorni e giorni, spesso anche la notte (quelle rare volte che mi capita di svegliarmi in piena notte, i miei pensieri sono tutti dedicati al mio caro blog!), cercando di abbinare al meglio gli ingredienti concessi e alla fine, modestamente (concedetemelo) ne è nata una cosa davvero gustosa e anche bella da vedere.

Ingredienti:

  • 250 g di tortellini al prosciutto crudo e parmigiano reggiano Fini
  • 1 grossa noce di burro (circa 25-30 g)
  • 4 pere cosce belle sode
  • una decina di noci
  • 1 bicchiere di vino bianco
  • peperoncino secco frantumato
  • 3 foglie di salvia
  • 1 rametto di rosmarino per decorare
  • pecorino romano grattugiato
  • 8 fette di lardo

Procedimento:

Aprire le noci e sbriciolarle con le mani. Mettere da parte.

Pulire le pere e ridurre a cubettini. In una padella antiaderente mettere il burro con le pere a cuocere, quando il burro si sarà un po’ ritirato versare il vino bianco e la salvia tritata grossolanamente e continuare a cuocere finchè le pere non si saranno ammorbidite un po’, ma non disfatte (circa 15 minuti). Alla fine le pere dovranno rimanere immerse in una sorta di cremina.

Cuocere i tortellini (attenzione alla cottura: in un paio di minuti sono cotti!), scolarli e versarli nella crema con le pere. Far insaporire bene.

Avvolgere due fette di lardo all’interno di ogni coppapasta e inserirvi al centro i tortellini. Il calore dei tortellini servirà a far sciogliere un po’ il lardo. Togliere il coppapasta, grattugiarvi sopra il pecorino romano, distribuirvi sopra le noci spezzetate e il peperoncino frantumato.

Buon appetito.

Tiella pugliese con riso, patate e cozze

Chattando con una persona con cui condivido la passione per la lettura, soprattutto per la lettura di tipo poliziesco, gialla e thriller, sono venuta a conoscenza di questo piatto di cui non avevo mai sentito parlare.

Avendo anche un cognato pugliese, mi sono meravigliata di non aver mai assaggiato questa bontà, sebbene si sappia che le cozze pugliesi siano le migliori.

Ecco che allora mi sono messa alla ricerca e ho trovato una miriade di ricette in giro nel web che parlano di questa tiella.

Come al mio solito, ho messo tutto insieme e poi ho diviso per quante erano le ricette. Ovvero, ho cercato di prendere il meglio da ognuna e ne è venuto fuori questo piatto, che non so se sia una vera e propria tiella (non avendola mai assaggiata!) ma spero che ci si avvicini molto.

Attendo pareri e consigli per migliorarla se ce ne fosse mai bisogno!

Ingredienti:

  • 1 kg di cozze
  • 5 patate di media grandezza
  • 2 zucchine (facoltative)
  • 1 cipolla
  • 2 spicchi di aglio
  • prezzemolo
  • pomodorini (q.b.)
  • 80 g di pecorino
  • 300 g di riso carnaroli
  • sale
  • peperoncino
  • olio EVO

Preparazione:

Se non vi sarete fatti pulire le cozze dal vostro pescivendolo di fiducia, preparatevi ad un lavoraccio: dovrete raschiare le incrostazioni dalle valve con un coltellino e con una paglietta di acciaio (utilizzata solo per questo scopo) pulire i gusci sotto l’acqua corrente. Togliere anche gli eventuali baffi.

Mettere le cozze in una padella con un dito di acqua e metterle sul fuoco coperte fintanto che non si saranno aperte, quindi eliminate i gusci vuoti e lasciate invece quelli con il frutto attaccato.

Tenere da parte il liquido con cui si sono aperte le cozze.

Sbucciare le patate, lavarle e tagliarle a rondelle molto sottili (io ho utilizzato la grattugia fantasia della Tupperware) e lasciarle a bagno in acqua e ghiaccio.

Tagliare in questo modo anche le zucchine (se si è deciso di introdurli in questa ricetta) e la cipolla, mantenendoli separati.

Tritare l’aglio con il prezzemolo e il peperoncino (per fare questo io ho utilizzato il Turbo chef della Tupperware).

Lavare i pomodorini e tagliarli in piccoli pezzi.

Prendere una teglia da forno (io ho utilizzato l’ultrapro rettangolare della Tupperware) e ungerla leggermente.

Disporre sul fondo le cipolle affettate e spolverizzare con un po’ di trito di prezzemolo aglio e peperoncino.

Sopra alle cipolle disporre uno strato di pomodorini e metà formaggio grattugiato, quindi uno strato di patate disposte a ventaglio ed eventualmente uno strato di zucchini (io questa volta non li ho usati).

Salare e coprire il tutto con il riso.

Disporvi ora le cozze con la valva rivolta in su su tutta la superficie. Quindi fare un altro strato di pomodori e pecorino e per ultimo uno strato di patate.

Versarvi 500 ml di liquido composto dal liquido di apertura delle cozze allungato con dell’acqua fredda.

Porre in  forno a 200°c per i primi 30 minuti, quindi proseguire la cottura a 180° per altri 15 minuti avendo cura di spolverizzare sulla superficie ancora un po’ di pecorino in modo che si formi una bella crosticina.

Aspettare una decina di minuti prima di impiattare.

 

“Questa ricetta partecipa per la regione Puglia all’Abbecedario Culinario, organizzato dalla Trattoria Muvara“.

 

Insalatina di carciofi

Mi è capitato di stare a tavola con delle persone che mi hanno guardato quasi inorridite vedendomi mangiare i carciofi crudi. Da questo ho capito che non è usanza di tutte le parti d’Italia. Qua invece è molto caratteristico ed è tradizione farlo anche per i pic nic di pasquetta e del 1° maggio.

I più li mangiano immergendoli in un pinzimonio di olio, sale e pepe. Io preferisco mangiarli nel seguente modo, perchè trovo che si accompagnino benissimo con prosciutto crudo e formaggio.

Ingredienti:

  • 3 carciofi
  • 1 fetta di prosciutto toscano tagliata piuttosto spessa
  • scaglie di pecorino stagionato
  • limone
  • olio
  • sale

Procedimento: 

Pulire i carciofi fino ad arrivare al cuore (utilizzare dei guanti per evitare di macchiarsi le dita), tagliarli a metà, togliere l’eventuale fieno e immergerli in una bacinella dove avremo messo dell’acqua con mezzo limone strizzato e del ghiaccio (per evitare che i carciofi anneriscano).

Quando avremo finito di pulire tutti i nostri carciofi, strizzarli uno ad uno per togliere l’acqua in eccesso e tagliarli a fettine molto sottili.

Metterli in un’insalatiera e condirli con una vinaigrette di olio, sale e limone.

Aggiungere il prosciutto tagliato a listarelle e le scaglie di pecorino.

Può essere degustata da sola o in abbinamente a un’insalatina da taglio.

Con questa ricetta partecipo al contest di Cuoco Personale:

 

e al contest di Archcook: