Salame del re

Salame del re_03Da quando sono tornata a stare con mia madre la sfida è quella di domare il forno e per il momento lo ammetto, sta vincendo lui: la pizza non ne vuol saper di cuocere, i biscotti mi si bruciano e le torte sono crude al centro! Per non parlare di quando mi è rimasto dentro al forno un aggeggio di plastica che fondendosi ha regalato un aroma non proprio piacevole alla torta di mele! Un flop dopo l’altro insomma! Finalmente oggi però è stato benevolo e sono riuscita a cuocere uno dei dolci che fanno parte della mia infanzia, un confort food che preparavo sempre da piccola con la mia mamma (a quel tempo il forno era a gas e accanto avevamo una bellissima stufa a legna). La mia mamma, come questo dolce, ha origini umbre e proprio come lei il salame del re ha trovato casa in Toscana dove ha assunto nomi diversi, ma sempre quello è. Per la verità, ci sono versioni che prevedono, oltre allo strato di crema al cioccolato, anche uno strato di crema all’uovo. Io preferisco questa con solo cioccolato proprio perchè è quella che preparavamo sempre e oggi, riproducendo questo salame, voglio rendere grazie a mamma per quello che sta facendo in questo periodo per noi, ospitandoci a casa.

Salame del re_02

Ingredienti:

per il biscotto:

  • 4 uova
  • 120 g di zucchero
  • 200 g di farina 00
  • mezzo bicchierino di brandy
  • 1 cucchiaino di lievito per dolci
  • 1 bicchiere di Alchermes

Per la crema al cioccolato:

  • 80 g di cacao amaro in polvere
  • 60 g di farina 00
  • 80 g di zucchero semolato
  • 450 g di latte

Per la guarnizione:

  • Zucchero a velo a piacere

Procedimento:

In un pentolino mescolare il cacao amaro con gli 80 g d zucchero e gli 60 g di farina, cercando di rompere tutti i grumi. Aggiungere poco latte e mescolare ancora, quindi, quando si sarà formata una crema omogenea e senza grumi, unire il restante latte e accendere il fuoco. Cuocere continuando a mescolare fintanto che la crema non si sarà addensata (circa due minuti dall’inizio del bollore). Quindi spegnere e lasciar raffreddare.

In una terrina montare gli albumi a neve. Sbattere invece i tuorli in un’altra terrina con lo zucchero e il brandy fino a che non saranno diventati spumosi, quindi unire la farina mescolata al lievito e continuare a sbattere con una frusta. Aggiungere infine gli albumi mescolando con una spatola dal basso verso l’alto con delicatezza.

Ricoprire una teglia quadrata (io ne utilizzo una 26×37 cm) con carta forno e versarvi sopra il composto. Cuocere in forno a 180° per 15 minuti.

Bagnare un canovaccio e stenderlo sul tavolo, rovesciarvi sopra il biscotto di pan di spagna ancora caldo e togliendo la carta forno.

Bagnare con l’Alchermes su tutta la superficie, quindi distribuire sopra la crema di cioccolato e arrotolare il biscotto su se stesso partendo dalla parte più stretta e aiutandosi con il canovaccio. Mettere in un piatto e spolverizzare a piacere con zucchero a velo.

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10 anni e il babà dell’MtChallenge

Baba_07 Partecipare all’MtChallenge serve soprattutto a cimentarsi in ricette della nostra tradizione che mai avremmo pensato di provare in altre occasioni, ma serve anche a rispolverare vecchie caccavelle di cucina sepolte sotto milione di altre cose, proprio come nel caso dell’MtChallenge di questo mese, il numero 39, quello dedicato al babà di Antonietta. In effetti erano molti, troppi mesi che non partecipavo e ho sempre aspettato il momento migliore per ricominciare, alla fine mi son detta che il momento migliore non sarebbe mai arrivato a meno che non avessi deciso io quale fosse e così ho colto il mese più sbagliato per farlo, sbagliato per gli impegni familiari che mi attendono (per il momento non dico niente di ufficiale, ma grossi cambiamenti mi attendono!), non di certo per la ricetta. BANNER Come dicevo, questo mese ho avuto la possibilità di riprendere in mano quei bellissimi stampini mignon per babà che avevo comprato anni fa e che avevo utilizzato una sola volta, visto il risultato disastroso. Ora non ricordo bene che ricetta utilizzai, ma era il periodo in cui avevo da poco ricevuto il Bimby e sperimentavo, sperimentavo, sperimentavo e… ingrassavo! Alcuni di questi esperimenti spesso non andavano a buon fine, proprio come nel caso di questi babà che ho tenuto a bagno una notte intera, ma che non ne hanno voluto proprio sapere di diventare “spugne”! Questa volta devo dire che il fatto di “non buttare mai via niente” mi è tornato davvero utile. Ma una cosa la devo dire: ho capito che il babà non può essere fatto con il Bimby: occorre lavorarlo molto a mano senza stancarsi, tirando, sbattendo, piegando. Sono sicura che a Antonietta gli fischiavano le orecchie mentre io facevo questa operazione e stramaledicevo il momento che ho deciso di provare la sua ricetta. Ora ho un bel dolorino alla spalla, è vero, ma volete mettere la soddisfazione? Ho colto l’occasione al volo anche perchè oggi festeggiamo 10 anni di matrimonio e il mio maritino adora i babà, forse il suo dolce preferito e quindi… all’opera che così gli farò una bella sorpresa non appena tornerà a casa! Tra le due ricette proposte da Antonietta, ho scelto di utilizzare quella col mio adorato lievito madre. Io ho utilizzato quello liquido ma mantenendo lo stesso dosaggio che Antonietta indica nella ricetta per il lievito madre. In questa ricetta appunto, si utilizza anche il lievito di birra, ma in questo caso funge da attivatore del glutatione, indispensabile per la formazione dell’alveolatura. La gelatina di albicocche che serve per lucidare il babà, non sono riuscita a trovarla: in alternativa ho utilizzato della marmellata di limoni bio, diluendola con poca acqua. E qua ho fatto il mio errore: ho dimenticato di passarla in un colino e, essendo fatta anche con le bucce, non ho ottenuto un bel risultato, ma posso dire che era davvero buona. Infine ho scelto di bagnarlo con del limoncello fatto in casa al posto del più classico rhum. Con il quantitativo di impasto che è risultato fuori, sono riuscita a riempire, oltre ad uno stampo di dimensioni standard anche 6 stampini da babà mignon (avendone solo 10 non mi sarebbe stato possibile fare più infornate). Baba_01 Baba_08 Ingredienti per il primo impasto:

  • 120 g di farina bio Manitoba
  • 1 uovo
  • 50 g di lievito madre rinfrescato
  • 25 g di zucchero
  • 30 g di latte tiepido

Impastare in una ciotola tutti gli ingredienti e coprire con un telo. Lasciar riposare fino al raddoppio. Ingredienti per il secondo impasto:

  • 160 g di farina bio Manitoba
  • il primo impasto
  • 2 uova
  • latte q.b.
  • 100 g di burro liquido
  • 10 g di lievito di birra
  • mezzo cucchiaino di sale

Versare la farina a fontana in una ciotola e aggiungere al centro il primo impasto e un uovo, mescolare bene e aggiungere anche l’ultimo uovo. Impastare energicamente per 10 minuti, battendo contro i bordi della ciotola e aggiungendo il latte a cucchiaiate qualora ce ne fosse necessità. Unire poi il burro. In una tazzina mescolare il lievito di birra con il sale finchè non diventerà liquido, quindi unirlo al resto. Mescolare bene, quindi rovesciare su un piano di lavoro di marmo o di plastica, no legno. Lavorare energicamente piegando e sbattendo l’impasto per 15/20 minuti. E’ importantissimo questo passaggio perchè è la fase che ci permette di ottenere un babà molto spugnoso. Smettete solo quando l’impasto si staccherà facilmente dalle mani e una volta piegato su se stesso non collasserà. Ottenete da questo impasto 6 palline e sistematele in modo circolare dentro uno stampo apposito che avrete precedentemente imburrato. Se lo stampo non è molto grande, potete fare come ho fatto io, prelevando piccole quantità per i babà mignon. Fate lievitare fino a che non avrà raddoppiato di volume. Baba_03   Portare il forno ad una temperatura di 220°C, quindi infornare abbassando la temperatura a 200°C e cuocere per 25 minuti. Trascorsi i primi 15 minuti, coprire con della carta di alluminio. Nel frattempo preparare lo sciroppo per la bagna. Ingredienti per lo sciroppo:

  • 1 litro di acqua
  • 400 g di zucchero semolato
  • la scorza di un limone bio

Mettere gli ingredienti in un pentolino e cuocere per dieci minuti dal momento in cui spicca il bollore. Far sobbollire delicatamente. Far raffreddare 15 minuti, quindi passarlo attraverso un colino a maglie strette. Con il liquido ottenuto bagnare il babà che si sarà intiepidito e che avrete messo in un piatto. Man mano che il liquido si raccoglierà sul fondo del piatto, raccoglerlo e bagnare ancora il babà. Continuare fintanto che il babà sarà molto intriso di sciroppo. Ingredienti per la crema pasticcera:

  • 250 ml di latte
  • 2 tuorli
  • 2 cucchiai di zucchero
  • 2 cucchiai rasi di farina
  • 1 limone
  • 30 g di burro

Scaldare il latte fintanto che comincerà a bollire. In una pentola mettere i tuorli, lo zucchero e la farina setacciata. Amalgamare velocemente con una frusta, quindi versare il latte a filo continuando a mescolare. Mettere la pentola sul fuoco a bagnomaria. tagliare la calotta del limone, infilzarla con una forchetta e con questo continuare a mescolare la crema. Cuocere fintanto che la crema non avrà raggiunto la giusta densità, quindi spegnere il fuoco, unire il burro e mescolare. Far raffreddare e mettere la crema in una sac a poche col beccuccio a stella. Ingredienti per finire:

  • 250 ml di limoncello
  • 3 cucchiai li marmellata chiara o di gelatina di albicocche
  • amarene o frutta a scelta

Scolare dal piatto la bagna eccedente e irrorare sopra al babà il limoncello. Mescolare la marmellata con 2/3 cucchiai di acqua, mescolare e passare attraverso un colino a maglie strette. Spennellare con questa la superficie del babà. Se utilizzate la gelatina, scaldatela leggermente prima di utilizzarla. Decorare con ciuffi di crema e amarene. Per i babà mignon, dopo averli messi a bagno nello sciroppo, irrorati con il limoncello e lucidati con la gelatina, apriteli a metà per il verso lungo e riempite con la crema, quindi guarniteli con l’amarena. Baba_09

Plumcake allo yogurt e albicocche secche

Plumcake albicocca_04

Alcuni cambiamenti dentro casa mi hanno costretta a riorganizzare la cucina, lavoro che comunque faccio periodicamente non avendo ancora trovato la pace dei sensi per quella stanza! Fatto sta, che avendo dovuto eliminare una credenza, mi si sono ristretti gli spazi e rimettendo tutto in ordine mi sono resa conto di quanta roba ho comprato senza averne una reale necessità. Sicuramente i miei Tupperware occupano molto spazio, ma non ce n’è uno inutilizzato. Invece ho comprato troppo cibo e lo spreco è una cosa che proprio non sopporto, se poi sono io a dover buttar via qualcosa, ancora di più mi viene un nodo alla gola. Fortuna che molte cose sono a lunga scadenza e so di averle comprate perchè incuriosita: mi capita spesso infatti di visitare mercatini o negozi bio e non ne vengo mai via senza aver acquistato qualche prelibatezza. Marmellate, sott’oli, paste e salse dunque fanno da padrone nella mia dispensa, ma anche e soprattutto farine per produrre il mio adorato pane. Non è stato facile trovare un posto a tutto e fare il punto della situazione, ma una cosa è certa: a parte comprare prodotti freschi come verdure e latticini non voglio fare più acquisti in surplus fintanto che non avrò consumato tutto quello che c’è già in casa. Se poi si considera che anche il congelatore del frigo mi sta lentamente abbandonando e devo sbrigarmi a consumarne il contenuto, credo che da domani il mio supermercato potrà chiudere fino a tempo indeterminato!

Il prossimo passo sarà quello di fare una lista di tutto quello che c’è e man mano smarcare ogni prodotto consumato fino ad esaurire la lista.

Tra le tante cose scovate all’interno della dispensa è uscita fuori una busta con delle albicocche secche con scadenza aprile 2014. Non ricordo neanche più perchè le comprai, ma probabilmente perchè avrei voluto provare qualche ricetta. Purtroppo la ricetta in questione si è persa nella memoria e così, dovendo fare un dolce per la colazione dei miei figli, ho pensato di utilizzare in questo delizioso plumcake allo yogurt.

Plumcake albicocca_03

Ingredienti:

  • 3 uova
  • 150 g di zucchero semolato
  • 100 g di olio di semi di girasole
  • 150 g di yogurt bianco magro
  • la scorza grattugiata di un limone
  • 280 g di farina 00
  • 150 g di albicocche secche
  • 1 bustina di lievito vanigliato
  • 2 cucchiai di zucchero di canna

Procedimento:

Mescolate nel Bimby o con un frullatore le uova con lo zucchero e la scorza di limone per 3 minuti a vel. 4, quindi unite l’olio e lo yogurt continuando a miscelare per un paio di minuti alla stessa velocità. Mescolare la farina con il lievito e, con il Bimby in funzione, unire al composto cremoso. Impastare bene per ancora un minuto e mezzo/due, infine unire le albicocche tagliate a pezzi con il coltello. Mescolare per 30 sec. Vel. 2 Antiorario.

Imburrare e infarinare uno stampo da plumcake e versarvi il composto. Spolverizzare con poco zucchero di canna la superficie e infornare per 40 minuti a 180°.

Una volta cotto (fare sempre la prova stecchino) farlo raffreddare e sformarlo.

Plumcake albicocca_02Colgo l’occasione di questo post per parlarvi di un’iniziativa benefica a cui tengo particolarmente. Il Dynamo Camp è un luogo dove ogni difficoltà viene superata, dove la malattia non è un limite. Dynamo Camp è un camp di terapia ricreativa, primo in Italia, appositamente strutturato per bambini affetti da patologie gravi o croniche in terapia e nel periodo di post ospedalizzazione. Dynamo Camp intende offrire a centinaia di bambini la possibilità di riappropriarsi della propria infanzia attraverso un programma che in totale sicurezza e allegria li porti a ritrovare e acquisire fiducia in loro stessi e nelle proprie potenzialità.

Conosco personalmente le attività svolte da Dynamo Camp e l’impegno che ci mettono i volontari per rendere la vacanza di questi bambini un’esperienza unica ed indimenticabile. Per mantenere tutto ciò in vita però occorrono molte risorse e per questo è possibile dare il nostro piccolo contributo anche solo attraverso un sms al 45502.

Che aspettate allora?

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Crema pastorizzata al mascarpone con cantuccini al cioccolato

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Nell’ultima ricetta pubblicata (ormai da troppo tempo) vi ho proposto un piatto ispirato ad uno simile assaggiato al ristorante “Bacco & La Volpe“, non vi ho detto però che quella era una serata particolare perchè si gettavano le basi per un evento davvero speciale che avrà luogo presso lo stesso ristorante il prossimo 31 gennaio e che avrà come tema “Il Pesce in Maschera“. Durante questa serata saranno protagonisti quattro foodblogger capitanati dalla padrona di casa Silvia Volpe che porteranno in tavola le loro interpretazioni di Carnevale. Quindi oltre a me in cucina ci saranno Cristina Galliti di Poveri ma belli e buoni, Shamira Gatta di Lovely Cake e Fabio Campetti di Visioni dalla cucina in là… Ogni piatto sarà abbinato ad un vino dell’Azienda Fralluca di Suvereto che con l’occasione presenterà un’anteprima assoluta. Una giuria giudicherà i piatti e decreterà la migliore interpretazione del tema. Siete tutti invitati, per info e prenotazioni 05867744323  o 3929685385.

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Ma veniamo alla ricetta di oggi.

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Questa vita mi sfugge: io corro, corro ma alla fine della giornata non riesco mai a concludere niente (o almeno così sembra). I pomeriggi poi volano: mi trasformo in autista per accompagnare i vari figli ai loro vari impegni extrascolastici e arriva sera che spesso, devo essere sincera, voglia di cucinare pari a ZERO! Però il fine settimana è dedicato al relax (non sempre), e si ha più tempo da dedicare alla cucina e per creare quelle che io chiamo “le coccole”. Una di queste è proprio la ricetta che vi propongo oggi, una coccola un po’ calorosa per scaldare questo inverno, che per la verità non è molto freddo, ma che comunque ci regala giornate troppo corte (tanto per tornare a bomba!).

La crema al mascarpone è deliziosa e, oltre ad essere la base del tiramisù, si accompagna perfettamente anche alla pasticceria secca, soprattutto con i nostri cantuccini, l’importante è però saperla preparare nel modo giusto per evitare contaminazioni da salmonella. Le uova in questa ricetta spesso vengono utilizzate da crude, ignorandone i pericoli. Io ho dovuto sbatterci il “muso”, come si suol dire, per capire l’importanza di questa attenzione: purtroppo tempo fa uno dei miei figli è stato contagiato dalla salmonella (anche se molto più probabilmente a causa di carne cruda, o comunque cotta poco) e ho capito quanto questo microrganismo patogeno sia davvero devastante. Se presa in tempo è sicuramente una malattia da cui si guarisce, ma non ci sono medicine ed occorre davvero molto tempo per ripristinare la flora batterica.

Perciò io oggi sono qui soprattutto a sottolineare l’importanza di pastorizzare le uova. Che cosa vuol dire? Pastorizzare un alimento vuol dire portarlo ad una temperatura tra i 60 e i 95° C. Il calore distruggerà gran parte dei microrganismi eventualmente presenti senza compromettere il risultato finale, anzi, il dolce risulterà più denso e cremoso.

Crema al mascarpone_02Ingredienti per 6-7 persone:

  • 90 g di tuorli (circa 4 uova)
  • 170 g di zucchero semolato
  • 50 g di acqua
  • 250 g di mascarpone
  • cantuccini al cioccolato

Procedimento:

Per pastorizzare le uova è essenziale avere un termometro a sonda. Oggi ne esistono di varie tipologie, e il loro prezzo varia molto, ma potete trovarne anche di economici. Io l’ho pagato 15 euro e funziona perfettamente. Potete anche utilizzare il procedimento della “pallina”, come insegna Montersino: in pratica lo zucchero raggiunge la giusta temperatura quando, dopo esservi bagnate le dita con dell’acqua fresca provate a prelevarne una piccola quantità e si forma una pallina. Ovviamente dovete stare molto attenti a non ustionarvi.

Comunque il procedimento consiste nel mettere in un pentolino lo zucchero con l’acqua. Mettere sul fuoco e non girare mai (importantissimo perchè lo zucchero non deve caramellizzare): il tutto deve raggiungere la temperatura di 121°C. Nel frattempo sbattere i tuorli fino a quando non si saranno sbianchiti, quindi, continuando a sbattere, versare lo zucchero liquido a filo.

Lavorare il mascarpone con una forchetta e unirlo alle uova che nel frattempo si saranno completamente raffreddate.

Mettere in frigo per almeno un paio di ore, quindi servire nelle coppe con i cantuccini e volendo con un giro di cioccolato fuso.

Crema al mascarpone_04

Patè di acciughe con gelatina di arancia tratto da “E’ scoccata l’ora del paTE'”

1466239_207894032728652_1302257691_nPate_01Una serie di coincidenze mi ha permesso di sperimentare la prima ricetta tratta dal libro dell’MTC “L’ora del PAtè” (di cui vi avevo parlato qua), nonchè il mio primo patè, lo ammetto. Infatti, mentre molte delle foodblogger erano impegnate a Genova per la presentazione del libro (e anche mio marito che si trovava a passare di lì per altre faccende), io ero alle prese con un contenitore di acciughe tolto dal congelatore poche ore prima (ne ho sempre uno in frigo per le emergenze e per quelle volte in cui mi prende voglia di crudo – vedi Anisakis) e mi chiedevo che cosa mai avrei potuto farci, quando gli occhi mi cadono sul libro in questione e vengo illuminata dalla giusta idea. Per l’appunto, e vi giuro che è assolutamente casuale, la ricetta è proprio quella della mia amica Cristina di Poverimabelliebuoni e, ancora casualmente, gli ingredienti erano tutti in casa, escluso qualche spezia e la robiola che ho sapientemente sostituito con il Philadelphia.

Quale migliore ricetta per festeggiare l’onomastico di mio marito, il nostro anniversario e un acquisto importante? D’ora in avanti, patè forever!

Vi ricordo che il ricavato della vendita di questo libro andrà devoluto interamente alla Fondazione “Aiutare i bambini” e nello specifico al progetto “Cuore di bimbi”

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Ingredienti per circa 4 persone:

Per la gelatina all’arancia e brandy:

  • 120 ml di acqua
  • 80 ml di succo di arancia
  • 1 cucchiaio di zucchero
  • 15 ml di brandy
  • 3 g di agar agar o 2 grammi di colla di pesce fatta ammollare precedentemente in acqua fredda

Procedimento:

In un pentolino, mescolare l’agar agar con l’acqua o il succo di arancia, aggiungere il brandy e lo zucchero e portare a bollore. Far sobbollire per un paio di minuti (se utilizzate la colla di pesce, è questo il momento di metterla nel liquido).

Foderare uno stampo da plumcake con della pellicola trasparente stendendola bene e versarvi la gelatina. Far raffreddare e riporre in frigo a rassodare.

Per il patè:

  • 300 g di acciughe pulite e disliscate
  • 1/2 carota
  • 1/3 di costa di sedano
  • 1 scalogno
  • 1 foglia di alloro
  • 1 cucchiaino di semi di finocchio
  • 3-4 pomodori secchi
  • 2-3 acciughe sotto sale
  • 30 ml di marsala secco
  • 1 cucchiaino di timo
  • 80 g di Philadelphia
  • 20 g di granella di pistacchi
  • olio EVO
  • sale
  • pepe

Procedimento:

Mettere i pomodorini secchi dentro un bicchiere di acqua calda per una decina di minuti per farli rinvenire.

Tritare lo scalogno, il sedano e la carota dopo averli puliti e lavati. Fare rosolare appena questo trito in padella con un filo di olio e l’alloro, unire quindi le acciughe sottosale (precedentemente lavate e pulite) e farle sciogliere in padella. Dopo averli sgocciolati e strizzati, tagliare i pomodorini a filetti sottili e aggiungerli in padella insieme al timo e ai semi di finocchio, far insaporire, infine unire le acciughe fresche. Sfumare col Marsala e proseguire la cottura fintanto che l’alcool non sarà evaporato e il fondo si sarà asciugato.

Far raffreddare, togliere l’alloro e frullare. Unire il Philadelphia e la granella di pistacchi. Amalgamare bene fino ad ottenere una crema.

Versare questo composto sopra la gelatina di arancia e brandy che nel frattempo avrà raggiunto la giusta consistenza. Livellare bene e battere lo stampo sul tavolo in modo da stabilizzare tl tutto e togliere le eventuali bolle d’aria.

Mettere in frigo per un paio di ore, quindi sformare e servire con del buon pane toscano.

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Pate_07Come vedete nelle foto, l’idea di servire il patè nei contenitori di sgombri sott’oli (come tra l’altro, questa ricetta viene presenta nel libro) è davvero simpatica e vincente!

P.S. Il marito ha apprezzato tantissimo!

Gingerbread o biscotti di pan di zenzero: a noi piace Shrek!!!

Approfitto di questo post per comunicare che ho creato un gruppo di blogger di wordpress su facebook per condividere problemi e consigli di questa piattaforma. Chi fosse interessato può richiedere di entrarne a far parte!

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Sarà che vengo da una settimana durante la quale i miei figli mi hanno fatto vedere per la milionesima volta tutta la serie di Shrek (che peraltro adoro!!!), sarà che la mia amica Salima mi ha fatto avere lo stampo dell’omino di pan di zenzero che tanto desideravo, ma più probabilmente, sarà il fatto che adoro il profumo che questi biscotti sprigionano per tutta la casa che mi ha spinto a mettermi all’opera in questi giorni che precedono il Natale.

Ma oltre ad essere buonissimi, sono anche troppo simpatici, ideali anche da appendere all’albero se prima di infornarli vi ricordate di fare un piccolo foro sulla fronte!

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Ingredienti per circa 25 biscotti:

  • 300 g farina 00
  • 115 g di burro
  • 80 g di zucchero
  • 120 g di miele
  • 2 cucchiaini di zenzero in polvere
  • 1 cucchiaino di cannella
  • 1/2 cucchiaino di noce moscata
  • 5 chiodi di garofano tritati (io ho usato il Bimby)
  • 1/2 cucchiaino di bicarbonato
  • 1 uovo

Procedimento:

Mescolare le polveri (farina, zucchero, bicarbonato e spezie), unire il burro freddo di frigo e il miele. Azionare il Bimby (o il vostro robot) a vel. 4 per 30 secondi e infine aggiungere anche l’uovo e impastare ancora per pochi secondi. Fare una palla con l’impasto ottenuto e avvolgerlo nella pellicola trasparente. Mettere in frigo per qualche ora coperta con pellicola, quindi stendere l’impasto e copparlo con l’apposito stampino. Cuocere i biscottini in forno a 180° per 15 minuti.

Ingredienti per la glassa:

  • 1 albume
  • 150 g di zucchero a velo
  • coloranti alimentari
  • chicchini vari

Procedimento:
Far raffreddare e nel frattempo preparare la glassa montando a neve un albume, quindi unire 150 g di zucchero a velo fino ad ottenere una crema densa. Colorarla a piacere e decorare i biscotti. Aspettare qualche ora affinchè la glassa abbia il tempo di asciugare.

Per decorare io ho utilizzato dei coni fatti con la carta da forno.
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La moda del momento: il pan brioche a stella

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Sono giorni che su facebook girano delle foto con relativo link di un bellissimo pan brioche a forma di stella. All’inizio avevo sorvolato  cercando di non capire per salvaguardare la mia dieta, poi qualche amica molto “volenterosa” ha cominciato anche a linkarlo sulla mia bacheca e qualche cara collega foodblogger ha postato la sua versione. A quel punto la curiosità ha avuto il sopravvento e oggi, complice il maltempo, ho deciso di provare anche io! Ed ora ve lo posso dire: chi ha ideato questa ricetta è una mente geniale: è davvero scenica, ma incredibilmente facile da realizzare. Forse si può migliorare l’impasto e magari provare a farla con il lievito madre, ma resta il fatto che è piaciuta anche al più restio dei miei figli (e chi resiste del resto alla crema di nocciole?)

Rispetto alla ricetta originale, io ho utilizzato il lievito di birra fresco e non quello in polvere; inoltre ero sovrapensiero mentre tagliavo il dolce ed ho sbagliato non lasciando il centro intatto, però ne è venuto comunque un disegno interessante; e poi, purtroppo, l’ho cotto troppo e quindi è risultato leggermente asciutto, soprattutto in superficie.

La prossima volta, mi chiedevo, perchè non farne una versione salata?

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Ingredienti:

  • 250 g di farina 00
  • 250 g di farina manitoba
  • 12 g di lievito di birra
  • 180 g di latte
  • 30 g di burro
  • 60 g di zucchero
  • 2 uova
  • 10 g di sale
  • 1 confezione di nocciolata Rigoni di Asiago

Procedimento:

In un pentolino mettere il latte insieme al burro e scaldare fintanto che quest’ultimo non si sarà sciolto. Far intiepidire.

Mettere le due farine nel Bimby (o nella planetaria oppure impastate direttamente a mano) con lo zucchero e il lievito di birra sbriciolato. Mescolare per 15 secondi a Vel. 5. Continuando a tenere la macchina a Vel. 5 versarvi il latte a filo, quindi passare alla funzione Spiga per l’impasto per circa 3 minuti durante i quali uniremo le uova 1 alla volta e infine il sale.

Rovesciare l’impasto su un piano da lavoro e impastare ancora un paio di minuti. Mettere in una ciotola leggermente unta con un filo di olio e lasciar lievitare fino al raddoppio (1 ora e mezzo/2).

Riprendere l’impasto e dividerlo in quattro parti uguali, con ognuna delle quali formare dei dischi di circa 24-25 cm di diametro. Posizionare il primo disco su una teglia bassa (io ho utilizzato la base del mio stampo a cerniera) ricoperta di carta forno. Lo stampo dovrà essere leggermente più grande dei dischi di pasta. Stendere uno strato sottile di nocciolata tenendosi ad un cm dal bordo. Posizionare il secondo disco sopra al primo e far aderire il bordo. Procedere con il secondo strato di nocciolata, quindi il terzo disco, ancora nocciolata e infine l’ultimo disco. Tagliare il tutto ottenendo 16 dischi: potete procedere come nella ricetta originale lasciando un cerchio centrale integro, oppure tagliare completamente, o ancora facendo metà tagli interi e metà no.

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I miei tagli

I miei tagli

Adesso utilizzate entrambe le mani per arrotolare contemporaneamente su sè stesse le fette: con la destra arrotolate verso destra e con la sinistra verso sinistra (come vedete nella foto in alto).

Prima della lievitazione

Prima della lievitazione

Lasciate lievitare ancora coprendo con un canovaccio per circa 30 minuti.

Dopo la lievitazione!

Dopo la lievitazione

Con un pennello intriso di latte spennellare delicatamente la superficie quindi infornare a 180° per 25 minuti.

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Panna cotta alla bagna caoda con peperoni

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Ultimamente ho preso una cotta per Luca Montersino! Lo vedo tutte le sere su Arturo TV e mi incanto a guardarlo lavorare e ad ascoltare le sue spiegazioni e poi quando impiatta la creazione finita vado in un brodo di giuggiole. Trovo che oltre ad essere un bravissimo pasticcere sia anche un insegnante eccellente perchè ogni passaggio per “fabbricare” i suoi dolci è spiegato da lui in maniera ineccepibile con tanto di motivazioni per cui agiamo in un certo modo piuttosto che in un altro. Del resto si sa, la pasticceria è precisione.

Ammetto però che finora non avevo avuto il coraggio di cimentarmi in qualche sua ricetta. Il fatto di cercare di stare a dieta era una buona scusante, però poi ho acquistato il suo libro “La pasticceria salata” e allora non mi son più potuta tirare indietro (non che queste ricette siano ideali per una dieta dimagrante!!!). Complice anche il fatto che ho trovato una ricettina con le acciughe da regalare alla mia amica Cristina per la sua raccolta “un’acciuga al giorno“, perchè ormai è già quasi trascorso un anno dalla fine della sua iniziativa, ma lei continua imperterrita a cercare ricette a base di questo delizioso pesciolino. Quindi, se anche voi avete qualche ricetta che preveda tra gli ingredienti le acciughe, non esitate ad inviargliela.

E poi, dovevo anche rendere merito al grembiulino che Cristina mi ha gentilmente donato in occasione della manifestazione sullo Zafferano tenutasi a Lastra a Signa nella Villa Caruso Bellosguardo lo scorso 19 ottobre, durante la quale le ho fatto da assistente!!!

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Bene, per tornare alla nostra panna cotta vi devo dire che è più semplice a farsi che a dirsi: un finger food di sicuro successo. Io ho seguito pedissequamente tutte le istruzioni e i dosaggi di Montersino, con qualche piccolissima modifica che però non ha modificato il risultato finale:

1. non sono riuscita a trovare il maltitolo (ma mi sono già attivata per la prossima ricetta!) per cui nella pasta frolla l’ho sostituito con la stessa quantità di zucchero;

2. ho fatto metà dose di impasto perchè 1 kg mi sembrava troppo;

3. ho aggiunto un piccolo tocco personale inserendo anche qualche cappero nella panna cotta;

4. i peperoni li ho grigliati nel forno, come sono solita fare (tra l’altro, negli ultimi tempi in casa mia i peperoni non mancano mai perchè mio figlio ne mangia in quantità!)

Se volete assemblare la ricetta come ho fatto io, vi occorreranno gli stampini in silicone per minisavarin e quelli a semisfera e la forma per biscotti a forma di fiore poco più grande del savarin, altrimenti potrete decidere di dare altre forme ai vostri finger food, consiglio comunque di non fare grosse porzioni.

Panna Caoda_06

Ingredienti per la pasta frolla salata (per 24 biscottini circa):

  • 200 g di farina 00
  • 125 g di burro
  • 45 g di zucchero
  • 12 g di latte in polvere
  • 25 g di parmigiano reggiano
  • 45 g di uova intere
  • 30 g di tuorli
  • 25 g di fecola di patate
  • 5 g di sale

Procedimento:

(Io, non avendo una planetaria, ho utilizzato il Bimby, ma sicuramente potrete farla anche a mano come una qualsiasi altra pasta frolla).

Lasciar ammorbidire il burro (eventualmente aiutarsi col microonde) e metterlo nel boccale insieme al latte in polvere, lo zucchero, il sale e il parmigiano grattugiato. Amalgamare 20 sec. vel. 5. Aggiungere poco per volta le uova intere e i tuorli sempre con il Bimby a vel. 5. Una volta assorbiti aggiungere un terzo di farina inserendo la funzione Spiga per 30 sec. (Consiglio a questo punto di raccogliere l’impasto con la spatola lungo le pareti del boccale). Unire il resto della farina e la fecola e impastare a Vel. Spiga per 30 sec. Rovesciare l’impasto (che sarà bricioloso) su un piano di lavoro e compattarlo formando una palla che riporrete in frigo per almeno 2 ore coperta di pellicola.

Trascorso questo tempo riprendere l’impasto e stenderlo  a 2 mm su un tappetino in silicone o su della carta forno e copparlo con lo stampino a forma di fiore. Mettere questi biscottini su una teglia coperta di carta e porli in forno a 160° per 15 minuti. Farli raffreddare.

Ingredienti per 24 savarin di panna cotta:

  • 200 g di panna
  • 30 g di acciughe sott’olio
  • 60 g di burro
  • 5 g di gelatina in foglio (1 foglio di colla di pesce)
  • 20 g di olio EVO
  • 1 spicchio di aglio
  • latte q.b.

Procedimento:

Mettere la colla di pesce a bagno.

Sbucciare l’aglio, dividerlo a metà e togliere l’anima. Metterlo in un pentolino coprendolo con il latte e farlo cuocere finchè non si sarà disfatto. Questo procedimento serve a renderlo più digeribile. Scolare l’eventuale latte rimasto e aggiungere all’aglio la panna, le acciughe, il burro, l’olio EVO e portare il tutto quasi a bollore (se avete un termometro a sonda misurate 90°). Frullare il tutto con un frullatore ad immersione, strizzare la colla di pesce e unirla alla panna. Mescolare bene e versare la miscela negli stampini da minisavarin. Far raffreddare e riporre in frigo per circa 2 ore.

Ingredienti per le cupoline di peperoni:

  • 1 peperone rosso
  • 1 peperone giallo
  • timo
  • olio EVO
  • sale

Procedimento:

Lavare i peperoni e metterli nel forno a 200° con il grill acceso. Farli grigliare da tutti i lati, quindi toglierli e metterli in una busta. Lasciarli riposare cinque minuti, quindi togliere la buccia e pulirli internamente scolandoli bene. Tagliarli a filettini piccoli e sottili (ve ne basterà mezzo rosso e mezzo giallo) e condirli con l’olio, il sale e il timo. Riempire gli stampini a mezza sfera con questi peperoni pressandoli un po’ quindi coprirli con della pellicola e riporli nel congelatore per almeno un paio di ore.

Assemblaggio:

Su ogni biscottino di pasta frolla salata posizionare una panna cotta (fate attenzione a non romperla quando la togliete dallo stampo, aiutandovi magari con il manico di un cucchiaino) e sopra la panna cotta porre una mezza sfera di peperoni ancora congelata.

Lasciar riposare per 10-15 minuti (il tempo che si scongelino i peperoni), decorare con una fogliolina di prezzemolo e servire.

Panna Caoda_05Panna Caoda_01Con questa ricetta partecipo alla raccolta di Poverimabelliebuoni “Un’acciuga al giorno“:

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Lo Sfratto di Pitigliano

Foto di Nicola Mauro Salza

Foto di Nicola Mauro Salza

Forse, e solo forse, mi son risvegliata dal mio torpore. Oggi è stata una giornata ricca di soddisfazioni culinarie ed è tornata la voglia di tornare a scrivere, soprattutto dopo tutte le vostre parole di incoraggiamento. Erano mesi che mi riproponevo di provare questo dolce, conoscevo gli ingredienti, ma non sapevo quali dosi utilizzare. Ho cercato un po’ in giro per il web e non ho trovato molto che mi soddisfacesse, così ho deciso di fare di testa mia e il risultato è stato molto soddisfacente. L’unica cosa su cui la prossima volta dovrò fare un po’ più attenzione è la forma: infatti il mio bastone era troppo schiacciato e poco tondeggiante, tanto che, una volta tagliato, sembrava di avere nel piatto dei cantuccini!!!

Foto di Nicola Mauro Salza

Foto di Nicola Mauro Salza

In una calda giornata di luglio, tornando da Roma dopo aver assistito al bellissimo matrimonio della nostra nipotina Jessica, ci siam fermati a visitare Pitigliano, un paesino molto suggestivo e con una ricca storia in provincia di Grosseto.

Foto di Nicola Mauro Salza

Foto di Nicola Mauro Salza

Nei primi anni del 1600 gli Ebrei che abitavano nel territorio di Pitigliano e Sorano furono costretti da un editto del Granduca di Toscana Cosimo II dei Medici a lasciare le proprie abitazioni e concentrarsi in una zona “Ghetto” a ridosso della Sinagoga. Lo sfratto fu intimato dall’Ufficiale Giudiziario e dal Messo Notificatore mediante il gesto rituale di picchiare sulla porta della casa ebrea con un bastone. Gli ebrei, 100 anni più tardi, vollero ricordare l’imposizione subita tramite la creazione di un dolce: lo Sfratto assunse così nome e forma a ricordo della triste vicenda.

Foto di Nicola Mauro Salza

Foto di Nicola Mauro Salza

Anche Aldo Santini, nel suo libro sulla Cucina Toscana parla di questo dolce proponendo una ricetta che però, a dire il vero, questa volta non mi convince molto perchè prevede l’uso di uova e lievito nell’impasto dell’involucro, mentre il dolce che ho assaggiato io al ristorante aveva una crosta molto secca, sottile e friabile. Inoltre nel ripieno non prevede l’uso di molte spezie e aromi, ma solo buccia di limone, mentre la prima sensazione che si ha assaggiandolo è quella del profumo che sprigiona, è molto aromatico insomma.

Foto di Nicola Mauro Salza

Foto di Nicola Mauro Salza

Ingredienti per 5 sfratti:

  • 300 g di farina tipo 1
  • 60 g di zucchero
  • 1 pizzico di sale
  • 100 g di vino bianco
  • 80 g di olio
  • 300 g di miele di fiori Mielbio Rigoni di Asiago
  • cannella in polvere
  • 300 g di gherigli di noce
  • scorza di mezza arancia
  • anice in semi oppure mezzo bicchierino di Sambuca
  • un pizzico noce moscata

Procedimento:

Mettere il miele in un pentolino e accendere il fuoco. Farlo cuocere per circa 20 minuti a fuoco molto lento e sul finire aggiungere tutti gli aromi (noce moscata, anice, cannella, scorza di arancia) e i gherigli di noce tritati grossolanamente. Spegnere il fuoco e far riposare.

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Nel frattempo nel Bimby (o a mano o nella planetaria) preparare la pasta al vino che farà da involucro al nostro Sfratto: mettere l’olio e il vino insieme e emulsionarli per 10 secondi a vel.6-7. Unire quindi la farina, il sale e lo zucchero e impastare a vel. Spiga per un minuto. Stendere questo impasto molto sottilmente e ricavarne dei rettangoli di circa 25 cm per 15 cm su cui adagerete il miele con le noci che nel frattempo si sarà raffreddato. Arrotolate il tutto ripiegando le estremità al di sotto e sigillando bene i bordi. Dovrete ottenere un rotolo di circa 5 cm di diamentro. Infornate a 180°C per 20-25 minuti.

Una volta cotti, lasciateli raffreddare e quindi tagliateli a fette spesse 2-3 cm.

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Semifreddo al caffè

Periodo non troppo positivo questo e una serie di eventi continua a tenermi lontana da qua compreso la ripresa di tutti gli impegni invernali (vedi scuola, sport,ecc), ma io sono caparbia e la voglia di mettermi a cucinare (foss’anche solo per allontanare i pensieri negativi) non manca davvero, anzi…

Eh si, perchè cucinare è anche questo: una cura contro lo stress! E cosa c’è di meglio che consolarsi con un bel dolce con tante calorie? Certo, se poi la jella ti perseguita e trovi tutte le batterie di casa scariche e non puoi utilizzare il flash a dovere, allora… Tutt’altra storia! Lasciamo perdere e accontentatevi di queste modeste testimonianze fotografiche!

Vi dico però la verità, il semifreddo era buonissimo però il fatto di usare le uova crude non mi entusiasma molto perchè desidererei evitare ogni rischio di contaminazione. Sono andata un po’ in giro per il web e non sono riuscita a trovare nessuna ricetta che si adattasse alle mie esigenze, a parte alcune che prevedevano l’uso di crema, e così mi sono accontentata visto che avevo ospiti a cena e questo dolce è davvero semplice e veloce da preparare. Il giorno dopo però sono riuscita ad ottenere la ricetta “giusta” e presto su questi schermi ve la proporrò! Stay tuned, come si dice!

01_Semifreddo

Ingredienti per 6 persone:

  • 500 ml di panna fresca
  • 3 uova
  • 3 tazzine di caffè molto concentrato
  • 100 g di zucchero
  • top al cioccolato
  • granella di nocciole

Procedimento:

Fare il caffè e lasciarlo raffreddare.

In un recipiente montare gli albumi a neve molto ferma e in un altro la panna.

Montare anche i tuorli con lo zucchero quindi unire il caffè continuando a frullare. A questo punto aggiungere prima gli albumi quindi la panna mescolando delicatamente con movimenti dal basso verso l’alto fino a che tutti gli ingredienti non si saranno ben amalgamati.

Versare il composto in uno stampo da plumcake in silicone e riporlo nel congelatore per almeno 3 ore, quindi sformarlo e tagliarlo a fette. Mettere due fette in ogni piatto e decorare con il top al cioccolato e la granella di nocciole.

02_Semifreddo