Tre cereali con le fragole e limone aromatizzati alla birra allo zafferano

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Anche oggi è lunedì e io sono puntuale al classico appuntamento del “Meat Free Monday” a cui mi sembra stiano aderendo sempre più persone.

A tale proposito quest’oggi vorrei riportarvi un piccolo passo del libro di Paul McCartney:

“(…) mangiare meno carne è anche una scelta compassionevole. Per rispondere alla domanda mondiale di hamburger, salsicce, bistecche e bocconcini circa 60 miliardi di animali sono allevati e macellati ogni anno. La stragrande maggioranza viene allevata in modo intensivo in “fattorie fabbriche”, nelle quali sono stipati in recinti o gabbie piccole, sporche e sovraffollate, La vita di un animale da allevamento è breve e infelice, e termina con una fine cruenta al mattatoio”.

Vi lascio queste poche frasi su cui riflettere insieme alla ricetta di oggi per confermare ancora una volta che è possibile servire in tavola piatti genuini e raffinati anche utilizzando soltanto i prodotti della nostra terra a patto che siano prodotti freschi e di stagione e possibilmente a Km 0.

Lo scorso anno ricordo che nei blog, compreso il mio, proliferavano le ricette di riso alle fragole. Quest’anno invece noto che questo piatto sia stato un po’ messo da parte ecco perchè mi è venuta voglia di riproporlo anche se con qualche modifica. Le modifiche sono essenzialmente dovute, devo ammetterlo, al fatto che l’ho dovuto proporre con quello che avevo in casa, quindi birra homemade by husband e miscela di tre cereali (riso, orzo e farro) perchè aprendo la dispensa mi son resa conto che di riso non ce n’era più!!! Sono proprio una casalinga disperata.

L’insieme però devo dire che non era per niente male, anzi, forse da preferire al classico per la sua particolarità.

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Ingredienti per 4 persone:

  • 350 g di mix ai tre cereali (riso, orzo e farro in egual proporzioni)
  • 3 cucchiai di olio EVO
  • 1 scalogno
  • 1/2 litro di birra blanche (la mia era aromatizzata allo zafferano)
  • Brodo vegetale q.b.
  • 10 fragoloni
  • la scorza di mezzo limone bio
  • prezzemolo tritato
  • sale

Preparazione:

Versare 2 dei 3 cucchiai di olio EVO in una larga pentola dai bordi bassi e unire lo scalogno tritato. Non appena comincerà a sfrigolare unire anche il mix di cereali e tostarli leggermente. Annaffiare con la birra e continuare la cottura aggiungendo man mano che occorre il brodo vegetale preparato precedentemente con carota, cipolla e sedano. Salare.

Poco prima che il mix abbia raggiunto la cottura unire le fragole tagliate dapprima a metà e poi a fettine, il prezzemolo e la scorza di limone tritati.

Appena cotto, lasciar riposare 3-4 minuti coperto. Irrorare con un altro cucchiaio di olio e servire.

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Con questa ricetta partecipo alla raccolta di maggio di Salutiamoci ospitata dal blog Ricetteveg:

salutiamoci300

e alla Raccolta della Cucina della Capra:

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Oggi cucina lui: frittelle d’acacia 2, la vendetta!

Frittelle di acacia_02

 

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Appuntamento fisso ogni anno: la prima fioritura delle acacie! Mio marito ne è un vero patito ed ormai è diventato lui lo specialista delle frittelle che distribuisce a tutto l’isolato!

Infatti ve le avevo già proposte qui lo scorso anno e tanto ci era piaciuta l’idea che ne facemmo un contest. Ma questa è ormai storia vecchia anche se potete ancora consultare il pdf con tutte le ricette con i fiori!

Quest’anno l’estroso marito ha voluto aggiungere della frutta ai fiori: in casa avevamo solo una (e dico UNA banana) e delle mele, per cui quelle abbiamo utilizzato e le abbiamo inserite nella pastella a piccoli pezzi prima di friggere.

Per la ricetta dunque vi rimando a quella dello scorso anno che essenzialmente è rimasta uguale, ma con  un uomo in cucina che improvvisa sul momento con quello che ha a disposizione, non si può mai sapere!

La ricetta poi si presta perfettamente anche per onorare l’ormai puntuale appuntamento con il “lunedì senza carne” a cui non si può e non si deve rinunciare. Ne abbiamo già parlato abbondantemente nei lunedì precedenti, ma mi piace spendere qualche parola a favore di questa iniziativa tutte le settimane perchè è una cosa che riguarda tutta l’umanità: se continueranno ad esistere gli allevamenti intensivi tutto il nostro pianeta ne risentirà. Nel nostro piccolo possiamo fare qualcosa anche senza diventare vegetariani. Inoltre, vi posso assicurare avendo intrapreso questa strada già da alcuni mesi, che ridurre il consumo di carne e scegliendo i prodotti giusti, porta anche ad un notevole risparmio economico.

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Spaghetti con fave e salame

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I commenti che di volta in volta lasciate nel mio blog sono un toccasana per l’anima, anche quando sono critici perchè mi aiutano a crescere e migliorarmi. Senza lettori il blog non avrebbe motivo di esistere e invece, ormai a quasi due anni dalla sua nascita, posso dire di essere molto soddisfatta e le visite sono sempre più in aumento. Non sono i numeri quelli che mi interessano, ma il calore delle persone che mi seguono e che magari provano le mie ricette e chiedono ulteriori spiegazioni o mi suggeriscono modifiche. Voi siete il blog! E mi perdonerete se ultimamente non riesco a rispondervi in tempo reale, ma spesso anche a distanza di settimane e se non riesco a pubblicare molte ricette: devo riprendermi perchè, sarà la primavera, ma sento una gran voglia di dormire in questi giorni, senza contare gli impegni giornalieri che si accavallano l’uno sull’altro. Io però ci sono sempre e la mia mente, forse un po’ malata, è sempre presente!

Beh, ma visto che il tempo è poco, non perdiamoci in sdolcinati sviolinamenti che, tra l’altro, non fanno neanche parte del mio modo di essere e di agire! Dedichiamoci allora alla ricetta di quest’oggi dove le fave sono protagoniste ancora una volta! E ormai chi mi ferma più? Dopo avervi proposto la scorsa settimana la ricetta di mio marito ed aver lì spiegato il mio rapporto con questo legume, oggi ho deciso che era la mia volta di metterlo in padella e così ne è nato un piattino niente male che sa tanto di primavera! Lo spunto nasce da una ricetta letta sul numero di questo mese di Sale e Pepe. Come sempre l’ho modificata a mio gusto e piacimento anche perchè prevedeva l’uso di noci, ma secondo me sarebbero andate ad arricchire troppo il piatto, coprendo in parte gli altri sapori. Secondo me non sono assolutamente necessarie, ma se voi pensate che potrebbero migliorare il piatto potrete aggiungerle frullandole insieme alle fave. Ho voluto invece aggiungere dei filettini di pomodoro per sgrassare un pochino il piatto.

Un consiglio ulteriore che vi do è quello di utilizzare spaghetti di ottima qualità, magari trafilati in bronzo e che assorbano molto bene il condimento.

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Ingredienti per 4 persone:

  • 350 g di fave sgusciate
  • 80 g di salame (se preferite piccante)
  • 2 pomodori ramati
  • menta
  • 1 spicchio di aglio
  • olio Evo Dante
  • 320 g di spaghetti
  • sale
  • 100 g di pecorino

Procedimento:

Mettere sul fuoco una pentola con dell’acqua e appena bolle gettarvi le fave lasciandole per un paio di minuti, quindi scolarle e sbucciarle (lavoro di estrema pazienza). Una volta che le avrete sbucciate tutte rimetterle nell’acqua in ebollizione per altri 10 minuti, salando l’acqua. Trascorso questo tempo, scolarle e mettere nel bicchiere del frullatore ad immersione (lasciatene però qualcuna da parte per decorare il piatto alla fine) insieme all’aglio che avrete sbucciato e a cui avrete tolto l’anima, alla menta e ad un paio di cucchiai di acqua. Frullare col mixer fino ad ottenere una crema.

In una padella mettere due cucchiai di olio e versarvi la crema di fave. Cuocere un paio di minuti.

Sbollentare i pomodori per pochi secondi dopo aver praticato loro un taglio a croce alla base. Sbucciarli e togliere i semi. Tagliarli a filetti.

Togliere la pelle al salame e affettarlo non troppo sottilmente, quindi tagliare le fette a striscioline.

Cuocere gli spaghetti in abbondante acqua salata, quindi scolarli e versarli in padella con la crema di fave. Aggiungere il salame, i filetti di pomodoro e le fave messe da parte in precedenza.

Saltare la pasta e disporla nei piatti. Grattugiare in ognuno una generosa dose di pecorino.

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Mezze maniche in barattolo con asparagi e toma piemontese

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In sette anni non era mai (e ribadisco MAI) successo che i miei figli si ammalassero tutti e tre insieme… fino ad oggi! E tutti e tre sotto antibiotico poveri i miei cucciolotti! Eh si, perchè noi le cose o si fanno per bene o non si fanno! E tanto per non farsi mancare niente mi son presa pure la congiuntivite, tanto che mi resta difficile persino stare al pc! Però ormai l’appuntamento con “il lunedì senza carne” è diventato per me irrinunciabile per cui stringo i denti e vado avanti con questo post, anche perchè questa ricetta, nella sua semplicità, è davvero ottima e tutto il merito va alla toma che ci hanno portato i nostri amici da Vercelli: uno dei formaggi più buoni che abbia mai mangiato, sia semplicemente con miele e marmellate, sia in cucina fondendo alla perfezione!

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Ingredienti per 4 persone:

  • 320 g di mezze maniche
  • 1 mazzo di asparagi
  • 2 belle fette di toma piemontese
  • 1 scalogno
  • olio EVO Dante
  • sale

Procedimento:

Pulire gli asparagi togliendo la parte terminale più dura e pelando con un pelapatate il resto del gambo. Lavarli bene e tagliarli a rondelle.

Sbucciare e tritare lo scalogno e metterlo in padella con tre cucchiai di olio EVO Dante. Quando sarà caldo aggiungere anche gli asparagi.

Nel frattempo mettere sul fuoco l’acqua per la pasta insieme ai gambi di asparagi più duri. Far bollire qualche minuto, quindi togliere i gambi e utilizzare qualche cucchiaio di acqua per portare gli asparagi nella padella a cottura. Salare.

Salare anche l’acqua della pasta e cuocere la pasta. Scolarla e versarla nella padella con gli asparagi.

Tagliare la toma a dadini e unirla in padella. Saltare la pasta e servirla molto calda, se preferite nei barattoli come ho fatto io!

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Lunedì senza carne: il marito in cucina crea un piatto estemporaneo

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Quest’oggi per il lunedì senza carne ho dato libero accesso in cucina al mio creativissimo marito per fare scempio di quelle che io reputo le fave sacre! Detto così, sembra un po’ una cosa truce, anche perchè in realtà da queste parti le fave sono chiamate baccelli ed io ne vado pazza sin da piccolissima! Dovete sapere infatti che mio padre ha sempre avuto un suo orto e questo era ovviamente uno dei periodi più ricchi: baccelli (appunto), ravanelli (altrimenti chiamati radici qua da noi), cipolline fresche, carciofi e pisellini. Ecco per me questo legume è strettamente legato al 25 aprile e al 1° maggio e fin’ora l’ho sempre mangiato crudo con pane e pecorino o pane e prosciutto. Cuocerlo per me è stato fin’ora un sacrilegio. Pure mio nonno, ricordo vagamente, la pensava come me!

Invece quest’oggi l’uomo in cucina non solo ha cotto le fave ma le ha utilizzate addirittura intere con tutta la loro buccia! Lui si difende dicendo che è un piatto prelibato che ha degustato la prima volta in Spagna! Mah!, sarà vero o è solo un modo per convincermi?

Fatto sta che vedo che comincia ad aprire il frigo e a tirar fuori ogni bendidio. Poco per la verità perchè non ho avuto nè voglia, nè tempo di andare a fare la spesa! E così, gli son bastate poche fave, una carota, mezzo limone e mezza cipolla per fare un antipastino davvero niente male! Ha tagliato tutti questi ortaggi sottilmente e li ha fritti in olio di semi di arachidi dentro al Wok per pochi secondi, cioè quel tanto che bastava per rendere le verdure croccanti.

Ovviamente poi ripulire è toccato a me, ma ne è valsa sicuramente la pena (non diciamolo troppo forte però!) anche perchè oggi è lunedì e ormai lo sappiamo, il lunedì è rigorosamente senza carne!

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Paccheri ripieni di carciofi e patate con granella di pistacchio

 

Una ricetta per EXTRA PASTA, l’iniziativa che vede protagonista l’olio extra vergine d’oliva e che è successiva a EXTRA DOLCE, di cui è già uscita la pubblicazione. Entrambe fanno parte della collana EXTRA RICETTE.

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Quando fuori dal portone di casa tutto va di corsa e gli impegni si rincorrono, quando le amministrazioni ti fanno perdere un sacco di tempo a far file e a cambiar uffici, quando il traffico ti assilla, riuscire a ritagliarsi un po’ di tempo è una vera fortuna e per me il tempo speso meglio, escludendo quello dedicato ai miei figli, è quello trascorso in cucina. Comporre un piatto per me è come realizzare un progetto: ogni piatto ha la sua importanza. Combinare gli ingredienti e armonizzarli fra loro non è sempre facile, ma quando ci riesco è motivo di grande soddisfazione. E quando poi il piatto incontra il gusto (e anche la vista e l’olfatto) dei miei familiari, allora la soddisfazione si moltiplica all’infinito.

Questo è uno di quei piatti pensati e studiati a lungo, sfogliando riviste e visitando blog fino a quando non è giunta l’idea giusta e, dal dire al fare, in questi casi, non c’è di mezzo il mare a meno che, come spesso mi capita, l’idea non arrivi in piena notte e quindi a quell’ora non è possibile mettersi a spadellare. Si, perchè noi foodblogger (parlo al plurale perchè mi è già capitato di confrontarmi con altre “colleghe” a tal proposito) ci addormentiamo pensando ai nostri piatti, a quale sarà la prossima ricetta da pubblicare e a come realizzarla al meglio.

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Ingredienti per 3 persone:

  • 24 paccheri (7 a testa più qualcuno per l’assaggio cottura e qualcuno di riserva in caso di rotture)
  • 3 carciofi
  • 1 grossa patata
  • 2 cucchiai di granella di pistacchi di Bronte
  • 100 g di ricotta
  • 1 spicchio di aglio
  • olio EVO
  • 5 cucchiai di olio EVO
  • 40 g di farina di riso
  • 500 ml di latte di soia
  • succo di mezzo limone
  • sale
  • 1 foglia di porro
  • noce moscata

Procedimento:

Lessare la patata.

Mondare i carciofi e metterli a bagno in acqua acidulata con il limone. Tagliarli quindi a striscioline.

Mettere lo spicchio di aglio diviso a metà in una padella con due cucchiai di olio. Quindi unire i carciofi e portarli a cottura aggiungendo dell’acqua calda. Salare.

Nel frattempo cuocete i paccheri piuttosto al dente e scolateli.

Quando i carciofi saranno cotti, togliere l’aglio e riunirli in un recipiente dai bordi alti e stretto insieme alla patata sbucciata, alla ricotta e a due cucchiai di acqua calda. Frullare con un frullatore ad immersione. (La stessa operazione potrete effettuarla in un robot da cucina).

Riempire i paccheri con questo composto e posizionarne 7 in piedi sopra ogni terrina monoporzione che possa andare in forno.

Tagliare la foglia di porro a striscioline e scottatele leggermente in acqua bollente, poi con ognuna legare le porzioni di paccheri.

Preparare la besciamella: scaldare l’olio e aggiungere la farina, mescolando continuamente fino a quando i due ingredienti non si siano amalgamati. Unire il latte di soia poco alla volta e sempre mescolando per evitare la formazione di grumi. Salare e grattugiarvi la noce moscata. Continuare la cottura fino a quando la besciamella ha raggiunto la giusta consistenza.

Versare la besciamella sopra i paccheri e infornare per 10 minuti a 180° e poi ancora qualche minuto con il grill acceso per dare colore.

Distribuire sopra ogni porzione la granella di pistacchi e servire subito.

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Lasagnetta agli asparagi e stracchino

Chissà perchè, ma appena vedo una ricetta con gli asparagi mi vien voglia subito di provarla e così è stato anche per queste lasagne dopo averle viste sul blog Italians Do Eat Better, come per la tartare di asparagi pubblicata qualche giorno fa.

Buone quasi all’inverosimile e molto molto delicate al palato. Del resto non resisto a niente che contenga besciamella, ahimè!!!

Ingredienti:

  •  50o g di asparagi freschi
  • 1 confezione di lasagne fresche
  • 200 g di stracchino
  • 100 g di prosciutto cotto
  • parmigiano
  • 25 g di burro
  • 50 g di farina
  • 500 ml di latte
  • noce moscata
  • sale

Procedimento:

Per prima cosa preparare la besciamella. Io utilizzo il Bimby: inserisco tutti gli ingredienti insieme (burro, latte, farina, noce moscata grattugiata, sale) e cuocio per 12 minuti a 90° vel. 4. Altrimenti farla in maniera tradizionale sul fuoco o utilizzare quella pronta.

Pulire gli asparagi, lavarli e metterli a cuocere in abbondante acqua fredda con sale e una spruzzata di limone. Cuocere finchè non saranno diventati teneri.

Quando la besciamella si sarà raffreddata, unire lo stracchino e mescolare o frullare insieme. Prelevarne due mestoli e metterli da parte.

Mettere da parte le punte degli asparagi e tritare il resto col Bimby (pochi secondi a vel. 10) o con altro frullatore. Unirli alla besciamella e mescolare.

Tagliare il prosciutto cotto a striscioline.

Adesso assembliamo le nostre lasagne.

Imburriamo una lasagnera e versiamoci sopra la besciamella con gli asparagi. Stendervi sopra la pasta e versarvi ancora un po’ di besciamella con gli asparagi. Distribuirvi sopra un po’ di prosciutto cotto, quindi proseguire con gli altri strati fino ad esaurimento degli ingredienti.

In ultimo versare sopra le lasagne la besciamella senza asparagi. Spolverizzare con il parmigiano grattugiato e con dei fiocchi di burro.

Cuocere in forno per 30 minuti a 200°, o finchè non si sarà formata una lieve crosticina in superficie. Distribuire sopra le punte degli asparagi e servire.

Risotto rose e gamberetti

8 anni son passati da quel giorno, uno dei giorni più belli della mia vita insieme a quelli della nascita dei miei figli.

E quanta acqua ne è passata sotto i ponti: vicende piacevoli e vicende dolorose, ma, se è vero che l’amore fa girare il mondo, noi siamo sempre qua a reinventarci tutti i giorni, perché ogni giorno sia diverso dall’altro e perché ogni cosa non sia scontata e dovuta.

Ed oggi avevo voglia di festeggiare con qualcosa di speciale e di inconsueto! E’ bastato andare a “rubare” (ma sicuramente mi perdonerà) due rose alla mia vicina che ha due piante bellissime e cariche di fiori.

E poi ogni famiglia che si rispetti ha le sue usanze: noi abbiamo questi due bellissimi bicchieri che utilizziamo per brindare ad ogni anniversario.

Dedicato a Nicola

Ingredienti:

  • 200 g di riso Carnaroli
  • 2 rose (non trattate chimicamente)
  • 100 g di gamberetti (freschi o congelati)
  • 2 bicchieri di prosecco
  • 1 piccola cipolla rossa
  • prezzemolo
  • 2 cucchiaini di Brotec Fish SDL Tec-Al
  • 1 macinata di Pepe dei Piaceri Tec-Al
  • Olio EVO
  • una noce di burro

Procedimento:

Pulire i gamberetti o farli scongelare.

Lavare i petali di rose e lasciarli a bagno in acqua fredda fino al momento dell’utilizzo.

Mettere sul fuoco dell’acqua dentro ad un pentolino. Quando bolle, sciogliervi il Brotec Fish.

Tritare la cipolla finemente con il coltello e metterla in una padella antiaderente con due cucchiai di olio EVO. Farla soffriggere.

Aggiungere il riso e farlo insaporire. Sfumare con il prosecco.

Aggiungere il brodo man mano che la parte liquida viene assorbita dal riso.

A metà cottura aggiungere i gamberetti e aggiustare di sale.

Un paio di minuti prima di spegnere il fuoco unire anche i petali di rosa, spezzettandoli alcuni con le mani ed altri mettendoli interi.

Terminare la cottura e mantecare con una piccola noce di burro.

Impiattare aiutandosi con un coppapasta. Spolverizzare con il prezzemolo tritato precedentemente e con il pepe dei piaceri tritato al momento.

Frittelle di fiori di acacia: aiuto! Un uomo in cucina!

Lo ammetto! Sono molto molto gelosa della mia cucina e, ogni qualvolta qualcuno vi si avvicina, anche solo per prendere un bicchiere di acqua devo farmi violenza per trattenermi.

Eppure non è la cucina dei miei sogni (e spero di cambiarla presto!) però è il mio angolo di mondo, il posto dove creo e dove, anche se nel caos, solo io so mettere le mani nel posto giusto.

Però una volta l’anno, e solo in questa occasione (e raramente in altre) cedo il posto a mio marito perchè lui è il promotore della ricetta di cui sto per scrivervi e perchè solo lui riesce a fare queste frittelle così buone. Ovviamente poi toccherà a me ripulire, ma ne sarà valsa comunque la pena!

E’ proprio da questa ricetta che è partita l’idea del mio nuovo contest.

Adesso però non chiedetemi le dosi perchè il nostro Uomo fa tutto ad occhio, possiamo solo approssimarci un po’ alle giuste quantità!

Ingredienti:

  • rametti di fiori di acacia
  • birra
  • zucchero
  • farina
  • olio per friggere

Procedimento:

Il procedimento è molto semplice. Si mescola la birra con la farina fino ad ottenere la consistenza di una qualsiasi pastella.

Si “sgranano” i fiori, cioè si separano i fiori di acacia dal gambo centrale e si lavano. Dopo di che si immergono nella pastella e si friggono a cucchiaiate nell’olio bollente.

Rotolare ogni frittella nello zucchero semolato e servire belle calde.

Sformatini di carciofi

Carciofi, carciofi, carciofi! In questo periodo mangerei solo questo bellissimo fiore!  E poi si presta benissimo per una miriade di piatti spettacolari tra antipasti, primi, secondi e contorni. E perchè ancora, forse, non è stato inventato il gelato al carciofo…!!!

Questi sformatini ho imparato a farli frequentando il forum del Club Amici del Bimby. Questa volta ho però voluto mettere in pratica un modo alternativo di cottura, quello col microonde, e mi sembra che siano venuti ancora più buoni. O forse è solo la mia impressione perchè era giusto un anno che non li mangiavo e non ne ricordavo il sapore?

Qualche giorno fa li ho portati a cena a casa di un’amica e sono piaciuti a tutti.

 

Ingredienti:

  • 5 carciofi
  • 50 g di parmigiano grattugiato
  • 3 dl di latte
  • 3 uova
  • 100 g di crema di latte
  • burro
  • fontina

Procedimento:

Pulire i carciofi, dividerli a metà e man mano metterli in un recipiente con acqua, ghiaccio e succo di limone.

Mettere nella brocca Microplus della Tupperware (o in un contenitore per cottura nel microonde) 300 ml di latte, il sale e i carciofi mondati e sgrondati dall’acqua. Cuocere 15 minuti a 800 Watt quindi filtrare il latte attraverso un colino.   Frullare ora in carciofi, aggiungere la panna, il parmigiano ,e le tre uova e frullare ancora.

Versare negli stampini imburrati molto bene e spolverizzati con del parmigiano. Porre gli stampini in una teglia ,versare acqua fredda fino a che arrivi a tre quarti degli stampini. Infornare a 200°C per 40 minuti circa.

 

Preparare ora la fonduta.

Tritare con coltello la fontina e metterla nella Brocca Microplus Tupperware. Aggiungere 100 ml di latte. Mettere nel microonde a 650 W per 5 minuti o fintanto che non si sarà sciolta.

Rovesciare ogni stampino in un piatto e ricoprire gli sformatini con la fonduta.