Gli gnudi

 

 

 

Nella mia settimana vegetariana, il libro di Giulia Scarpaleggia si è rivelato veramente utile, soprattutto oggi che mia madre, un’esperta conoscitrice di erbe di campo, è tornata a casa con due borsoni pieni di queste foglie deliziose. Una faticaccia pulirle e lavarle e alla fine anche un po’ di delusione per il quantitativo ottenuto una volta cotte e strizzate: due pallette grandi poco più di due palle da tennis! Avremmo goduto davvero in pochi di questo cibo, ecco allora l’idea: provare una ricetta che da tempo mi ero ripromessa, gli gnudi, ancora un piatto povero della cucina Toscana. L’unione tra le erbe cotte e la ricotta è perfetta al palato, mentre altrettanto (ammetto la mia scarsa manualità) non si può dire della facilità nel formare queste “palline” essendo un impasto molto appiccicoso. Occorre pertanto una buona pazienza e al bando la paura di sporcarsi le mani. Il segreto sta nel dosare bene la farina per far si che gli gnudi si tengano insieme e allo stesso tempo non troppa per evitare che poi risultino troppo duri all’assaggio.Gnudi_01

Ingredienti per 6 persone:

  • 400 g di erbe di campo cotte
  • 250 g di ricotta di pecora
  • circa 200 g di farina 00
  • 40 g di parmigiano
  • 1 uovo
  • sale q.b.
  • scorza grattugiata di mezzo limone
  • burro
  • salvia

Procedimento:

Pulire, lavare e lessare le verdure. Una volta cotte, scolarle, farle raffreddare e strizzarle bene. Tritarle dunque in un cutter o robot da cucina. Unire la ricotta (meglio se l’avrete messa in un colino tutta la notte e posizionata in frigo in modo da togliere il maggior quantitativo di acqua), il parmigiano grattugiato, la scorza di limone grattugiata, metà della farina e l’uovo. Mescolare bene, quindi aggiustare di sale e se necessario aggiungere ancora farina, senza esagerare altrimenti cuocendo diventeranno troppo duri, ma in modo che asciughi un po’ l’impasto, tanto da renderlo lavorabile. Io ho proceduto in questo modo: con un cucchiaino ho prelevato un po’ di impasto e l’ho fatto cadere in un piatto in cui avevo messo un po’ di farina, quindi l’ho fatto rotolare nella mano formando una pallina, altrimenti non mi sarebbe stato possibile perchè è un impasto piuttosto appiccicoso. Man mano posizionarli su un vassoio ricoperto di carta forno. Quando saranno tutti pronti, immergerli in una pentola di acqua bollente salata e cuocerli finchè non verranno a galla.

Nel frattempo che cuociono, sciogliere il burro in una padella e farvi rosolare la salvia. Scolare gli gnocchi e rovesciarli in padella facendoli saltare velocemente.

Impiattare con un’abbondante grattugiata di parmigiano.

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Salame del re

Salame del re_03Da quando sono tornata a stare con mia madre la sfida è quella di domare il forno e per il momento lo ammetto, sta vincendo lui: la pizza non ne vuol saper di cuocere, i biscotti mi si bruciano e le torte sono crude al centro! Per non parlare di quando mi è rimasto dentro al forno un aggeggio di plastica che fondendosi ha regalato un aroma non proprio piacevole alla torta di mele! Un flop dopo l’altro insomma! Finalmente oggi però è stato benevolo e sono riuscita a cuocere uno dei dolci che fanno parte della mia infanzia, un confort food che preparavo sempre da piccola con la mia mamma (a quel tempo il forno era a gas e accanto avevamo una bellissima stufa a legna). La mia mamma, come questo dolce, ha origini umbre e proprio come lei il salame del re ha trovato casa in Toscana dove ha assunto nomi diversi, ma sempre quello è. Per la verità, ci sono versioni che prevedono, oltre allo strato di crema al cioccolato, anche uno strato di crema all’uovo. Io preferisco questa con solo cioccolato proprio perchè è quella che preparavamo sempre e oggi, riproducendo questo salame, voglio rendere grazie a mamma per quello che sta facendo in questo periodo per noi, ospitandoci a casa.

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Ingredienti:

per il biscotto:

  • 4 uova
  • 120 g di zucchero
  • 200 g di farina 00
  • mezzo bicchierino di brandy
  • 1 cucchiaino di lievito per dolci
  • 1 bicchiere di Alchermes

Per la crema al cioccolato:

  • 80 g di cacao amaro in polvere
  • 60 g di farina 00
  • 80 g di zucchero semolato
  • 450 g di latte

Per la guarnizione:

  • Zucchero a velo a piacere

Procedimento:

In un pentolino mescolare il cacao amaro con gli 80 g d zucchero e gli 60 g di farina, cercando di rompere tutti i grumi. Aggiungere poco latte e mescolare ancora, quindi, quando si sarà formata una crema omogenea e senza grumi, unire il restante latte e accendere il fuoco. Cuocere continuando a mescolare fintanto che la crema non si sarà addensata (circa due minuti dall’inizio del bollore). Quindi spegnere e lasciar raffreddare.

In una terrina montare gli albumi a neve. Sbattere invece i tuorli in un’altra terrina con lo zucchero e il brandy fino a che non saranno diventati spumosi, quindi unire la farina mescolata al lievito e continuare a sbattere con una frusta. Aggiungere infine gli albumi mescolando con una spatola dal basso verso l’alto con delicatezza.

Ricoprire una teglia quadrata (io ne utilizzo una 26×37 cm) con carta forno e versarvi sopra il composto. Cuocere in forno a 180° per 15 minuti.

Bagnare un canovaccio e stenderlo sul tavolo, rovesciarvi sopra il biscotto di pan di spagna ancora caldo e togliendo la carta forno.

Bagnare con l’Alchermes su tutta la superficie, quindi distribuire sopra la crema di cioccolato e arrotolare il biscotto su se stesso partendo dalla parte più stretta e aiutandosi con il canovaccio. Mettere in un piatto e spolverizzare a piacere con zucchero a velo.

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Insalata di gamberetti croccanti al torrone

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Anche quest’anno Cremona ospiterà la tradizionale festa del torrone. L’appuntamento è fissato per il 16 novembre fino al 24 e tanti sono gli eventi in programma tra cui alcuni laboratori anche per bambini e degustazioni. Molti gli espositori e la possibilità di visitare i luoghi della città solitamente chiusi al pubblico.

Quest’anno il tema che legherà tutta la manifestazione è la multimedialità, con l’intento di abbracciare non solo i golosi del mondo del dolce ma tutti quelli appassionati che utilizzano il web e le moderne tecnologie per essere costantemente al passo con i tempi. Pertanto, il programma verrà integrato con un portafoglio di iniziative e di incontri, che racconteranno il tema nelle sue diverse espressioni, nelle sue varie esperienze, legandolo alle diverse forme artistiche. Ecco perchè questa volta saranno protagonisti anche i foodblogger che Sperlari ha invitato a partecipare con una ricetta che abbia tra gli ingredienti principali il torrone. Quale invito migliore per una foodblogger, dal momento che questo ingrediente solitamente relegato al Natale insieme a  pandoro e panettoni, si presta invece alla realizzazione di ricetta tutto l’anno, sia ricette dolci che salate. E vi garantisco che una volta cominciato a sperimentare, non è più possibile fermarsi. Io per esempio non mi sono fermata alla ricetta che vi propongo quest’oggi, ma a seguire ne arriverà una seconda. Una salata e una dolce, per non far torto a nessuno. E se ancora aveste qualche dubbio, vi invito a partecipare alla festa a Cremona, dove sono sicura troverete molti spunti interessanti per degustare il vostro torrone.

La ricetta di oggi dunque è un’insalata di gamberetti con panatura al torrone. A mio avviso la panatura dolce si sposa benissimo con il sapore amarognolo della rucola che ben lo contrasta, e con il succo di limone che, oltre a sgrassare, dona anche una nota di freschezza.

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Ingredienti per un’insalata per 5 persone:

  • 300 g di gamberetti
  • 150 g di farina bianca
  • 1 uovo
  • 1 torrone Classico alla Mandorla Sperlari da 150 g
  • mezzo avocado
  • 3 cucchiai di olio EVO
  • il succo di mezzo limone
  • rucola
  • sale
  • olio di semi di arachidi q.b.

Procedimento:

Se avete scelto dei gamberetti surgelati lasciateli scongelare in frigorifero prima di cominciare la ricetta. Se necessario sgusciateli.

Se invece avete scelto gamberi freschi, sgusciateli e togliete loro il filo nero sul dorso.

Mettete in un piatto la farina, in uno sbattete l’uovo con un pizzico di sale, in un’altra ciotola mettete il torrone che avrete ridotto in polvere utilizzando un robot da cucina.

Mettere in un tegame l’olio di semi di girasole in quantitativo sufficiente affinchè una volta messi i gamberi a cuocere possano rimanere immersi.

Infarinare i gamberi nella farina, quindi passarli nell’uovo e infine nella polvere di torrone.

Friggere ogni gambero nell’olio di semi: fare molta attenzione perchè questa panatura tende a bruciarsi facilmente essendo zuccherina, quindi occorrerà davvero pochi minuti affinchè siano pronti. Quando saranno pronti, scolateli e metteteli su un foglio di carta assorbente mentre finirete di cuocere gli altri.

Lavate la rucola e disponetela in un piatto.

Lavate e sbucciate l’avocado. Tagliatelo a cubetti e mettetelo sopra la rucola. Adagiate sopra anche i gamberi.

Emulsionate l’olio di oliva extravergine con il limone e un pizzico di sale, quindi condite l’insalata pochi minuti prima di servirla a tavola.

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Plumcake allo yogurt e albicocche secche

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Alcuni cambiamenti dentro casa mi hanno costretta a riorganizzare la cucina, lavoro che comunque faccio periodicamente non avendo ancora trovato la pace dei sensi per quella stanza! Fatto sta, che avendo dovuto eliminare una credenza, mi si sono ristretti gli spazi e rimettendo tutto in ordine mi sono resa conto di quanta roba ho comprato senza averne una reale necessità. Sicuramente i miei Tupperware occupano molto spazio, ma non ce n’è uno inutilizzato. Invece ho comprato troppo cibo e lo spreco è una cosa che proprio non sopporto, se poi sono io a dover buttar via qualcosa, ancora di più mi viene un nodo alla gola. Fortuna che molte cose sono a lunga scadenza e so di averle comprate perchè incuriosita: mi capita spesso infatti di visitare mercatini o negozi bio e non ne vengo mai via senza aver acquistato qualche prelibatezza. Marmellate, sott’oli, paste e salse dunque fanno da padrone nella mia dispensa, ma anche e soprattutto farine per produrre il mio adorato pane. Non è stato facile trovare un posto a tutto e fare il punto della situazione, ma una cosa è certa: a parte comprare prodotti freschi come verdure e latticini non voglio fare più acquisti in surplus fintanto che non avrò consumato tutto quello che c’è già in casa. Se poi si considera che anche il congelatore del frigo mi sta lentamente abbandonando e devo sbrigarmi a consumarne il contenuto, credo che da domani il mio supermercato potrà chiudere fino a tempo indeterminato!

Il prossimo passo sarà quello di fare una lista di tutto quello che c’è e man mano smarcare ogni prodotto consumato fino ad esaurire la lista.

Tra le tante cose scovate all’interno della dispensa è uscita fuori una busta con delle albicocche secche con scadenza aprile 2014. Non ricordo neanche più perchè le comprai, ma probabilmente perchè avrei voluto provare qualche ricetta. Purtroppo la ricetta in questione si è persa nella memoria e così, dovendo fare un dolce per la colazione dei miei figli, ho pensato di utilizzare in questo delizioso plumcake allo yogurt.

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Ingredienti:

  • 3 uova
  • 150 g di zucchero semolato
  • 100 g di olio di semi di girasole
  • 150 g di yogurt bianco magro
  • la scorza grattugiata di un limone
  • 280 g di farina 00
  • 150 g di albicocche secche
  • 1 bustina di lievito vanigliato
  • 2 cucchiai di zucchero di canna

Procedimento:

Mescolate nel Bimby o con un frullatore le uova con lo zucchero e la scorza di limone per 3 minuti a vel. 4, quindi unite l’olio e lo yogurt continuando a miscelare per un paio di minuti alla stessa velocità. Mescolare la farina con il lievito e, con il Bimby in funzione, unire al composto cremoso. Impastare bene per ancora un minuto e mezzo/due, infine unire le albicocche tagliate a pezzi con il coltello. Mescolare per 30 sec. Vel. 2 Antiorario.

Imburrare e infarinare uno stampo da plumcake e versarvi il composto. Spolverizzare con poco zucchero di canna la superficie e infornare per 40 minuti a 180°.

Una volta cotto (fare sempre la prova stecchino) farlo raffreddare e sformarlo.

Plumcake albicocca_02Colgo l’occasione di questo post per parlarvi di un’iniziativa benefica a cui tengo particolarmente. Il Dynamo Camp è un luogo dove ogni difficoltà viene superata, dove la malattia non è un limite. Dynamo Camp è un camp di terapia ricreativa, primo in Italia, appositamente strutturato per bambini affetti da patologie gravi o croniche in terapia e nel periodo di post ospedalizzazione. Dynamo Camp intende offrire a centinaia di bambini la possibilità di riappropriarsi della propria infanzia attraverso un programma che in totale sicurezza e allegria li porti a ritrovare e acquisire fiducia in loro stessi e nelle proprie potenzialità.

Conosco personalmente le attività svolte da Dynamo Camp e l’impegno che ci mettono i volontari per rendere la vacanza di questi bambini un’esperienza unica ed indimenticabile. Per mantenere tutto ciò in vita però occorrono molte risorse e per questo è possibile dare il nostro piccolo contributo anche solo attraverso un sms al 45502.

Che aspettate allora?

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Gingerbread o biscotti di pan di zenzero: a noi piace Shrek!!!

Approfitto di questo post per comunicare che ho creato un gruppo di blogger di wordpress su facebook per condividere problemi e consigli di questa piattaforma. Chi fosse interessato può richiedere di entrarne a far parte!

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Sarà che vengo da una settimana durante la quale i miei figli mi hanno fatto vedere per la milionesima volta tutta la serie di Shrek (che peraltro adoro!!!), sarà che la mia amica Salima mi ha fatto avere lo stampo dell’omino di pan di zenzero che tanto desideravo, ma più probabilmente, sarà il fatto che adoro il profumo che questi biscotti sprigionano per tutta la casa che mi ha spinto a mettermi all’opera in questi giorni che precedono il Natale.

Ma oltre ad essere buonissimi, sono anche troppo simpatici, ideali anche da appendere all’albero se prima di infornarli vi ricordate di fare un piccolo foro sulla fronte!

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Ingredienti per circa 25 biscotti:

  • 300 g farina 00
  • 115 g di burro
  • 80 g di zucchero
  • 120 g di miele
  • 2 cucchiaini di zenzero in polvere
  • 1 cucchiaino di cannella
  • 1/2 cucchiaino di noce moscata
  • 5 chiodi di garofano tritati (io ho usato il Bimby)
  • 1/2 cucchiaino di bicarbonato
  • 1 uovo

Procedimento:

Mescolare le polveri (farina, zucchero, bicarbonato e spezie), unire il burro freddo di frigo e il miele. Azionare il Bimby (o il vostro robot) a vel. 4 per 30 secondi e infine aggiungere anche l’uovo e impastare ancora per pochi secondi. Fare una palla con l’impasto ottenuto e avvolgerlo nella pellicola trasparente. Mettere in frigo per qualche ora coperta con pellicola, quindi stendere l’impasto e copparlo con l’apposito stampino. Cuocere i biscottini in forno a 180° per 15 minuti.

Ingredienti per la glassa:

  • 1 albume
  • 150 g di zucchero a velo
  • coloranti alimentari
  • chicchini vari

Procedimento:
Far raffreddare e nel frattempo preparare la glassa montando a neve un albume, quindi unire 150 g di zucchero a velo fino ad ottenere una crema densa. Colorarla a piacere e decorare i biscotti. Aspettare qualche ora affinchè la glassa abbia il tempo di asciugare.

Per decorare io ho utilizzato dei coni fatti con la carta da forno.
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Ancora Montersino: Dacquoise alle noci e gorgonzola

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Sopportatemi! Quando prendo le cantonate, le prendo di brutto! E ora ho questa fissa tremenda per Montersino, mica cotiche? Se qualcuno mi vedesse mentre a bocca aperta lo guardo in tv preparare le sue torte direbbe che non sono normale… Guardandolo chiunque direbbe che tutto è possibile, eppure i passaggi sono molti e gli ingredienti quasi non si contano…

Pur avendo il suo libro “Peccati di gola”, quello che più mi intriga è il salato e “Piccola pasticceria salata” è sicuramente fonte di molta ispirazione per me! Prima però di addentrarmi in qualcosa di più personale preferisco appunto sperimentare le ricette del Maestro alla lettera, tanto da essermi anche dotata di inulina e maltitolo, ingredienti quasi introvabili se non in qualche sito internet specializzato o in qualche farmacia ben fornita…. E qui devo confessare una cosa, sperando che mio marito non legga mai questo post: in farmacia (dietro ordinazione) ho comprato 500 g di inulina e 500 g di maltitolo e ho speso la bellezza di 29 euro!!! Ora devo assolutamente rendere fruttuosa cotanta spesa o rischio il divorzio!!!

Per farmi perdonare ho pensato di scegliere una ricetta che sono sicura alla mia dolce metà piacerà molto perchè so quanto apprezzi i formaggi erborinati e se poi si pensa che l’abbinamento gorgonzola e noci è sempre vincente, dovrei riuscire nel mio intento!

Purtroppo il risultato finale non è stato molto soddisfacente: basta confrontare la mia foto con quella del libro! L’errore forse è stato quello di non aspettare che la crema al gorgonzola si raffreddasse sufficientemente, ma secondo me sarebbe stato ancora più buono se al composto avessimo unito qualcosa che gli desse un po’ più consistenza, come la panna montata o della ricotta o del mascarpone. Il risultato alla prova palato è stato comunque ottimo e quindi la prossima volta lo rifaremo con le opportune modifiche. Tutto sommato poi è anche veloce da preparare!

Dacquoise_04Ingredienti per 24 mini-dacquoise:

Per la dacquoise:

  • 80 g di albumi
  • 30 g di maltitolo
  • 50 g di inulina
  • 40 g di farina di mandorle
  • 40 g di farina di noci
  • 20 g di farina 00
  • 3 g di sale

Per la crema al gorgonzola:

  • 100 g di gorgonzola
  • 20 g di porri
  • 100 g di panna fresca
  • 50 g di burro
  • 3 g di colla di pesce in fogli
  • sale e pepe

Per la decorazione:

  • gherigli di noce
  • sedano
  • miele di castagno

Preparazione:

Per la dacquoise, cominciare a montare l’albume e non appena comincia a fare le bollicine unire anche il maltitolo e l’inulina continuando a sbattere fino ad ottenere una massa soffice e ferma. Miscelare le farine dopo averle setacciate e il sale e unire delicatamente all’albume mescolando dal basso verso l’alto. Stendere l’impasto su un foglio di carta forno facendo uno spessore di circa 1 cm. Considerate che poi dovrete ottenere tre quadrati dalla dacquoise. Montersino cosparge quindi con la granella di noci, io ho tralasciato questo passaggio (ho dimenticato di comprare le noci!!!). Infornare a 180° per 10 minuti. A fine cottura raffreddare velocemente.

Per la crema al gorgonzola, far soffriggere il porro tritato con un po’ di burro, quindi portare a cottura con mezzo bicchiere di acqua fintanto che quest’ultima non sarà evaporata. Aggiungere la panna, il resto del burro e il gorgonzola. Continuare a cuocere fino ad arrivare a cottura. Montersino parla di pastorizzare il tutto portandolo a 85°: io non avendo il termometro (che ho appena ordinato su Amazon) ho semplicemente spento il fuoco prima che la crema arrivasse a bollore. Frullare la crema con un frullatore ad immersione e unire la colla di pesce strizzata che precedentemente era stata ammollata in acqua fredda. Aggiustare di sale e pepe.

Ricavate tre quadrati grandi come il vostro quadro (attrezzo che Montersino usa spesso nel suo lavoro e che serve a montare i dolci: è una specie di tortiera senza la base per intenderci). Inserire sul fondo del quadro uno strato di dacquoise, distribuirvi sopra la crema al gorgonzola raffreddata sufficientemente perchè sia meno liquida, appoggiare un altro strato di dacquoise, ancora il gorgonzola e terminare con la dacquoise. Mettere in congelatore per qualche ora per facilitare il taglio, quindi togliere il quadro e ottenere 24 mini-dacquoise. Lasciare a temperatura ambiente per 30 minuti quindi decorare con fettine di sedano e gherigli di noce. Montersino rende le dacquoise più lucide distribuendo della gelatina kappa sulla superficie, io non sono riuscita a reperirla e ho deciso di sostituirla con del miele di castagno che trovo si sposi perfettamente con gli altri ingredienti.

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La moda del momento: il pan brioche a stella

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Sono giorni che su facebook girano delle foto con relativo link di un bellissimo pan brioche a forma di stella. All’inizio avevo sorvolato  cercando di non capire per salvaguardare la mia dieta, poi qualche amica molto “volenterosa” ha cominciato anche a linkarlo sulla mia bacheca e qualche cara collega foodblogger ha postato la sua versione. A quel punto la curiosità ha avuto il sopravvento e oggi, complice il maltempo, ho deciso di provare anche io! Ed ora ve lo posso dire: chi ha ideato questa ricetta è una mente geniale: è davvero scenica, ma incredibilmente facile da realizzare. Forse si può migliorare l’impasto e magari provare a farla con il lievito madre, ma resta il fatto che è piaciuta anche al più restio dei miei figli (e chi resiste del resto alla crema di nocciole?)

Rispetto alla ricetta originale, io ho utilizzato il lievito di birra fresco e non quello in polvere; inoltre ero sovrapensiero mentre tagliavo il dolce ed ho sbagliato non lasciando il centro intatto, però ne è venuto comunque un disegno interessante; e poi, purtroppo, l’ho cotto troppo e quindi è risultato leggermente asciutto, soprattutto in superficie.

La prossima volta, mi chiedevo, perchè non farne una versione salata?

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Ingredienti:

  • 250 g di farina 00
  • 250 g di farina manitoba
  • 12 g di lievito di birra
  • 180 g di latte
  • 30 g di burro
  • 60 g di zucchero
  • 2 uova
  • 10 g di sale
  • 1 confezione di nocciolata Rigoni di Asiago

Procedimento:

In un pentolino mettere il latte insieme al burro e scaldare fintanto che quest’ultimo non si sarà sciolto. Far intiepidire.

Mettere le due farine nel Bimby (o nella planetaria oppure impastate direttamente a mano) con lo zucchero e il lievito di birra sbriciolato. Mescolare per 15 secondi a Vel. 5. Continuando a tenere la macchina a Vel. 5 versarvi il latte a filo, quindi passare alla funzione Spiga per l’impasto per circa 3 minuti durante i quali uniremo le uova 1 alla volta e infine il sale.

Rovesciare l’impasto su un piano da lavoro e impastare ancora un paio di minuti. Mettere in una ciotola leggermente unta con un filo di olio e lasciar lievitare fino al raddoppio (1 ora e mezzo/2).

Riprendere l’impasto e dividerlo in quattro parti uguali, con ognuna delle quali formare dei dischi di circa 24-25 cm di diametro. Posizionare il primo disco su una teglia bassa (io ho utilizzato la base del mio stampo a cerniera) ricoperta di carta forno. Lo stampo dovrà essere leggermente più grande dei dischi di pasta. Stendere uno strato sottile di nocciolata tenendosi ad un cm dal bordo. Posizionare il secondo disco sopra al primo e far aderire il bordo. Procedere con il secondo strato di nocciolata, quindi il terzo disco, ancora nocciolata e infine l’ultimo disco. Tagliare il tutto ottenendo 16 dischi: potete procedere come nella ricetta originale lasciando un cerchio centrale integro, oppure tagliare completamente, o ancora facendo metà tagli interi e metà no.

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I miei tagli

I miei tagli

Adesso utilizzate entrambe le mani per arrotolare contemporaneamente su sè stesse le fette: con la destra arrotolate verso destra e con la sinistra verso sinistra (come vedete nella foto in alto).

Prima della lievitazione

Prima della lievitazione

Lasciate lievitare ancora coprendo con un canovaccio per circa 30 minuti.

Dopo la lievitazione!

Dopo la lievitazione

Con un pennello intriso di latte spennellare delicatamente la superficie quindi infornare a 180° per 25 minuti.

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Panna cotta alla bagna caoda con peperoni

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Ultimamente ho preso una cotta per Luca Montersino! Lo vedo tutte le sere su Arturo TV e mi incanto a guardarlo lavorare e ad ascoltare le sue spiegazioni e poi quando impiatta la creazione finita vado in un brodo di giuggiole. Trovo che oltre ad essere un bravissimo pasticcere sia anche un insegnante eccellente perchè ogni passaggio per “fabbricare” i suoi dolci è spiegato da lui in maniera ineccepibile con tanto di motivazioni per cui agiamo in un certo modo piuttosto che in un altro. Del resto si sa, la pasticceria è precisione.

Ammetto però che finora non avevo avuto il coraggio di cimentarmi in qualche sua ricetta. Il fatto di cercare di stare a dieta era una buona scusante, però poi ho acquistato il suo libro “La pasticceria salata” e allora non mi son più potuta tirare indietro (non che queste ricette siano ideali per una dieta dimagrante!!!). Complice anche il fatto che ho trovato una ricettina con le acciughe da regalare alla mia amica Cristina per la sua raccolta “un’acciuga al giorno“, perchè ormai è già quasi trascorso un anno dalla fine della sua iniziativa, ma lei continua imperterrita a cercare ricette a base di questo delizioso pesciolino. Quindi, se anche voi avete qualche ricetta che preveda tra gli ingredienti le acciughe, non esitate ad inviargliela.

E poi, dovevo anche rendere merito al grembiulino che Cristina mi ha gentilmente donato in occasione della manifestazione sullo Zafferano tenutasi a Lastra a Signa nella Villa Caruso Bellosguardo lo scorso 19 ottobre, durante la quale le ho fatto da assistente!!!

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Bene, per tornare alla nostra panna cotta vi devo dire che è più semplice a farsi che a dirsi: un finger food di sicuro successo. Io ho seguito pedissequamente tutte le istruzioni e i dosaggi di Montersino, con qualche piccolissima modifica che però non ha modificato il risultato finale:

1. non sono riuscita a trovare il maltitolo (ma mi sono già attivata per la prossima ricetta!) per cui nella pasta frolla l’ho sostituito con la stessa quantità di zucchero;

2. ho fatto metà dose di impasto perchè 1 kg mi sembrava troppo;

3. ho aggiunto un piccolo tocco personale inserendo anche qualche cappero nella panna cotta;

4. i peperoni li ho grigliati nel forno, come sono solita fare (tra l’altro, negli ultimi tempi in casa mia i peperoni non mancano mai perchè mio figlio ne mangia in quantità!)

Se volete assemblare la ricetta come ho fatto io, vi occorreranno gli stampini in silicone per minisavarin e quelli a semisfera e la forma per biscotti a forma di fiore poco più grande del savarin, altrimenti potrete decidere di dare altre forme ai vostri finger food, consiglio comunque di non fare grosse porzioni.

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Ingredienti per la pasta frolla salata (per 24 biscottini circa):

  • 200 g di farina 00
  • 125 g di burro
  • 45 g di zucchero
  • 12 g di latte in polvere
  • 25 g di parmigiano reggiano
  • 45 g di uova intere
  • 30 g di tuorli
  • 25 g di fecola di patate
  • 5 g di sale

Procedimento:

(Io, non avendo una planetaria, ho utilizzato il Bimby, ma sicuramente potrete farla anche a mano come una qualsiasi altra pasta frolla).

Lasciar ammorbidire il burro (eventualmente aiutarsi col microonde) e metterlo nel boccale insieme al latte in polvere, lo zucchero, il sale e il parmigiano grattugiato. Amalgamare 20 sec. vel. 5. Aggiungere poco per volta le uova intere e i tuorli sempre con il Bimby a vel. 5. Una volta assorbiti aggiungere un terzo di farina inserendo la funzione Spiga per 30 sec. (Consiglio a questo punto di raccogliere l’impasto con la spatola lungo le pareti del boccale). Unire il resto della farina e la fecola e impastare a Vel. Spiga per 30 sec. Rovesciare l’impasto (che sarà bricioloso) su un piano di lavoro e compattarlo formando una palla che riporrete in frigo per almeno 2 ore coperta di pellicola.

Trascorso questo tempo riprendere l’impasto e stenderlo  a 2 mm su un tappetino in silicone o su della carta forno e copparlo con lo stampino a forma di fiore. Mettere questi biscottini su una teglia coperta di carta e porli in forno a 160° per 15 minuti. Farli raffreddare.

Ingredienti per 24 savarin di panna cotta:

  • 200 g di panna
  • 30 g di acciughe sott’olio
  • 60 g di burro
  • 5 g di gelatina in foglio (1 foglio di colla di pesce)
  • 20 g di olio EVO
  • 1 spicchio di aglio
  • latte q.b.

Procedimento:

Mettere la colla di pesce a bagno.

Sbucciare l’aglio, dividerlo a metà e togliere l’anima. Metterlo in un pentolino coprendolo con il latte e farlo cuocere finchè non si sarà disfatto. Questo procedimento serve a renderlo più digeribile. Scolare l’eventuale latte rimasto e aggiungere all’aglio la panna, le acciughe, il burro, l’olio EVO e portare il tutto quasi a bollore (se avete un termometro a sonda misurate 90°). Frullare il tutto con un frullatore ad immersione, strizzare la colla di pesce e unirla alla panna. Mescolare bene e versare la miscela negli stampini da minisavarin. Far raffreddare e riporre in frigo per circa 2 ore.

Ingredienti per le cupoline di peperoni:

  • 1 peperone rosso
  • 1 peperone giallo
  • timo
  • olio EVO
  • sale

Procedimento:

Lavare i peperoni e metterli nel forno a 200° con il grill acceso. Farli grigliare da tutti i lati, quindi toglierli e metterli in una busta. Lasciarli riposare cinque minuti, quindi togliere la buccia e pulirli internamente scolandoli bene. Tagliarli a filettini piccoli e sottili (ve ne basterà mezzo rosso e mezzo giallo) e condirli con l’olio, il sale e il timo. Riempire gli stampini a mezza sfera con questi peperoni pressandoli un po’ quindi coprirli con della pellicola e riporli nel congelatore per almeno un paio di ore.

Assemblaggio:

Su ogni biscottino di pasta frolla salata posizionare una panna cotta (fate attenzione a non romperla quando la togliete dallo stampo, aiutandovi magari con il manico di un cucchiaino) e sopra la panna cotta porre una mezza sfera di peperoni ancora congelata.

Lasciar riposare per 10-15 minuti (il tempo che si scongelino i peperoni), decorare con una fogliolina di prezzemolo e servire.

Panna Caoda_05Panna Caoda_01Con questa ricetta partecipo alla raccolta di Poverimabelliebuoni “Un’acciuga al giorno“:

BANNER UN'ACCIUGA AL GIORNO

Ciambellone all’acqua bicolore

Ciambellone all'acqua_02

Dovrei stirare, pulire le scale condominiali, spolverare e riordinare e cominciare anche a pensare un po’ al cambio di armadi visto che oggi la temperatura è “finalmente” calata e non credo che tornerà il caldo dei giorni scorsi ormai (e pensare che solo ieri qualcuno ha fatto il bagno al mare!).

Dovrei fare tutte queste cose ma oggi non ne ho proprio voglia (anche se prima che finisca la giornata dovrò averle comunque fatte): del resto è festa anche per me e domani a pensarci bene è pure il mio onomastico! Che c’entra? Niente, però è bene arrivare alla propria festa rilassata! E poi è stata una settimana stancante perchè ho avuto i colloqui con i prof dei miei figli. Fortunatamente tutto ok perchè ho dei ragazzi in gamba.

In questi giorni di festa (da noi le scuole hanno fatto il ponte) è venuto a trovare i miei figli un loro coetaneo italo-giapponese che vive a Piacenza e non sapendo cosa avrebbe gradito per colazione ho deciso di fare questo dolce, un classico che ormai è presente in numerosi blog, ma col quale si va abbastanza sul sicuro: perchè semplice ma comunque soffice e gustoso. E infatti è piaciuto al nostro ospite, mentre i miei figli (due in particolare) continuano a preferire i biscotti industriali (sgrunt!): prima o poi riuscirò a convertirli!

Ora se ne sono andati tutti a Lucca Comics e io mi appresto a godermi questo sabato di semirelax con il mio piccoletto!

Ciambellone all'acqua_01

Ciambellone all'acqua_03Ingredienti:

  • 3 uova
  • 230 g di zucchero
  • 250 g di farina 00
  • mezzo bicchierino di brandy
  • 100 g di olio di semi di girasole Topazio
  • 130 g di acqua
  • 2 cucchiai di cacao amaro
  • 1 bustina di lievito per dolci
  • poco burro e farina per lo stampo (se non è in silicone)

Procedimento:

Preriscaldare il forno a 180°C.

Mettere le uova nel Bimby (sgusciate ovviamente!!!) con lo zucchero e azionarlo a vel. 4. Aggiungere il brandy trascorsi i primi 2 minuti. Quindi, trascorsi altri due minuti aggiungere l’olio e di seguito l’acqua, poi la farina e il lievito miscelati insieme.

Ungere il vostro stampo da ciambellone col burro e infarinarlo, quindi versarvi i 2/3 del composto. Al restante terzo unire il cacao in polvere e mescolare 1 minuto a vel. 4.

Versare dunque il composto al cacao su quello senza, scrivendo su di esso.

Infornare per 40 minuti, trascorsi i quali fare la prova stecchino prima di estrarre il dolce dal forno.

Far raffreddare, quindi sfornare!

Buona colazione!

Ciambellone all'acqua_04

Un plumcake per nove anni d’amore e più!

Castagnaccio plumcake_01

Proprio ieri era il nostro anniversario di matrimonio, il nono per l’esattezza anche se conviviamo da molto più tempo.

Essendo ieri mercoledì, abbiamo deciso di festeggiare il prossimo fine settimana e, presi dai mille impegni, ci siamo dedicati solo un dolcino, per la verità un dolcino del riciclo perchè avevo della farina di castagne che volevo assolutamente consumare prima dell’inizio dell’estate. Qui in Toscana quando si parla di farina di castagne il collegamento è immediato con il castagnaccio, un dolce tipico che lo si ama o lo si odia. Francamente io non ne sono una grande estimatrice e sto cercando un’ infinità di modi per snaturarlo, basti guardarlo come l’ho conciato qua!

Questa volta l’ho però lasciato in versione dolce e, aggiungendo solo qualche ingrediente, gli ho dato un’altra forma e ne è nato un plumcake sofficissimo ottimo anche per fare colazione.

L’idea è nata grazie al blog Panelibrienuvole, io ho preferito cambiare la frutta secca per renderlo più affine al nostro castagnaccio e sostituire il burro con l’olio di girasole per renderlo più leggero.

Castagnaccio plumcake_02

 

Ingredienti:

  • 3 uova
  • 100 g di zucchero
  • mezza tazzina di brandy
  • 100 ml di latte
  • 100 ml di olio di girasole Topazio
  • 200 g di farina di castagne
  • 100 g di farina 00
  • 1 bustina di lievito
  • 1 manciata di uvetta (circa 80 g)
  • 1 manciata di pinoli (circa 80 g)

Procedimento:

Mettere l’uvetta a bagno per una decina di minuti nel brandy, quindi scolarla tenendo da parte il brandy.

Mettere le uova nel Bimby (o in una ciotola) con lo zucchero e azionarlo a vel. 4 per 3 minuti (oppure utilizzate altro frullatore), aggiungendo anche il brandy trascorso il primo minuto.

Unire anche il latte e l’olio di semi di girasole continuando a vel. 4, quindi nell’ordine la farina di castagne, la farina 00 e il lievito. Infine aggiungere i pinoli e l’uvetta mescolando delicatamente con un mestolo.

Versare in uno stampo da plumcake in silicone e infornare a 180°C per 50 minuti. Fae sempre la prova stecchino prima di toglierlo dal forno per valutarne la cottura.

 

Castagnaccio plumcake_03