Cuori neri con la pappa

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Nonostante sia stato un anno un po’ così, anche a questo giro non voglio assolutamente perdermi il contest della Mediterranea Belfiore (in collaborazione con Poveri ma belli e buoni) perchè conosco bene i loro prodotti che utilizzo costantemente nella mia cucina e perchè ogni volta che vado nel negozio delle sorelle Ciarlo mi sento come a casa. Ecco quindi che quest’anno, appena venuta a conoscenza del tema del contest, ho pensato subito ai miei ravioli di pappa al pomodoro proposti oramai più di due anni fa a Chef on the Road, ma riadattandoli alla situazione, intanto per la forma: il cuore lo trovo davvero adatto in quanto è un po’ il simbolo di questa manifestazione ormai giunta alla sua terza edizione… In cucina con il cuore dunque, e io le ho prese sulla parola! Inoltre ho voluto giocare un po’ sui colori e sui contrasti inserendo il nero di seppia nell’impasto della sfoglia e adagiando i ravioli neri sulla crema bianca di cannellini, che essendo piuttosto neutra come sapore, esalta molto la pappa al pomodoro.

E poi… fra qualche giorno, è o non è San Valentino? E quindi non potevo essere più in tema di così!

Cuori neri_05Ingredienti per 6 persone (circa 5 ravioli a testa):

Per la pappa al pomodoro:

  • 300 g di Freschissima bio Mediterranea Belfiore
  • 3 cucchiai di olio EVO
  • 1 spicchio di aglio
  • la punta di un peperoncino piccante (facoltativo)
  • 100 g di pane toscano (ovvero pane non salato)
  • brodo vegetale q.b.
  • sale q.b.

Per i ravioli: 

  • 100 g di farina di grano Verna Bio
  • 1 uovo bio
  • 1 bustina di nero di seppia
  • 1 pizzico di sale

Per la crema di cannellini:

  • 100 g di cannellini già lessati
  • un filo di olio EVO

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Procedimento:

Cominciare a preparare la pappa al pomodoro che alla fine dovrà risultare non molto densa. Mettere sul fuoco l’olio con lo spicchio di aglio schiacciato e il peperoncino. Appena comincerà a soffriggere unite la Freschissima Bio Mediterranea Belfiore, salare e far insaporire 7-8 minuti, quindi unire il pane precedentemente tagliato a cubetti. Mescolare schiacciando il pane man mano che la cottura procede. Se necessario allungare con brodo vegetale fino a raggiungere la consistenza desiderata. Quando il pane si sarà amalgamato bene al sugo e sbriciolato, spegnere la pappa e lasciarla raffreddare.

Nel frattempo impastare la farina con l’uovo e il nero di seppia. Formare una palla e lasciarla riposare una ventina di minuti, quindi stenderla sottilmente col la sfogliatrice e tagliare i ravioli della forma e della dimensione desiderati. Mettere un cucchiaino di pappa al centro di ogni raviolo e richiuderlo sigillando bene i bordi (se necessario bagnarli appena con l’acqua).

Scaldare i cannellini nella loro acqua di cottura, aggiungere l’olio e aggiustare di sale. Frullare fino ad ottenere una crema.

Lessare i ravioli fino a che non verranno a galla.

Comporre il piatto: mettere un cucchiaio di crema di cannellini sul fondo del piatto, adagiarvi i ravioli, passare un filo di olio. Per guarnire utilizzare dei cubettini di pomodorini ricavati dai Filetti di pomodoro Bio Mediterranea Belfiore.

La pappa eventualmente avanzata, sarà buonissima la sera riscaldata. E’ un piatto della tradizione che adoro sia per la semplicità di realizzazione, sia perchè è un piatto di recupero degli avanzi, ma soprattutto perchè è gustosissima.

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Red Velvet Cake gluten free? Se non ci fosse stato l’MTchallenge…

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…non avrei saputo neanche cos’era! Per di più senza glutine!

La mia seconda sfida dell’MTChallenge non poteva essere più difficile: un dolce della tradizione americana, offerto per San Valentino alle persone a cui vogliamo più bene. Superati i primi dubbi iniziali, visto che le torte non sono proprio il mio punto forte e che trovo i dolci tipici americani davvero un po’ troppo carichi, leggendo i vari tips & tricks e cominciato a vedere le prime red velvet delle partecipanti alla sfida di Stefania ho preso coraggio e mi sono buttata.

Questa è proprio una sfida nella sfida perchè Stefania chiede che questa torta sia assolutamente senza glutine in modo che anche i celiaci la possano mangiare: quindi l’utilizzo di prodotti che ne siano assolutamente privi, ma anche accorgimenti nella preparazione perchè è essenziale che gli strumenti che sono entrati in contatto con prodotti glutinosi non entrino assolutamente a contatto con quei prodotti che ne sono privi se prima non vengono lavati in lavastoviglie. Certo la vita dei celiaci non è propriamente facile, anche se negli ultimi anni, visti gli aumenti di casi, c’è stata una vera e propria sensibilizzazione. La figlia di mio cugino che ha una grave forma di celiachia, deve stare attenta ad ogni cosa e nella cucina della loro casa ha degli stipi appositi per i suoi prodotti e i suoi ciottoli. Addirittura, mi racconta, non può mangiare nella tovaglia dove mangiano gli altri.

Cucinare senza glutine non mi spaventa, seppure a volte sia davvero complicato, perchè lo scorso anno l’omeopata ci ha consigliato di provare per qualche tempo a far mangiare nostro figlio senza glutine per vedere se riuscivamo a migliorare una certa situazione. Avevamo comunque fatto le analisi che prescrivono in questi casi, ma erano risultate negative. L’omeopata infatti ci ha parlato non di una allergia ma di una sensibilizzazione verso questa sostanza, fatto sta che spesso queste analisi non sono molto attendibili. Abbiamo fatto mangiare nostro figlio senza glutine per un certo numero di mesi, notando un certo miglioramento in effetti. Purtroppo però la mensa scolastica non permette a chi non ha una vera e propria diagnosi di celiachia una dieta apposita e quindi poi siamo tornati lentamente a farlo mangiare nuovamente normalmente.

Stefania chiede che per la red velvet si utilizzi la sua ricetta, testata e perfezionata nel corso del tempo, senza nulla modificare. Possiamo invece sbizzarrirci nella farcitura e decorazione che deve comunque rimanere senza glutine. Io, francamente, non avendo mai nè mangiato nè assaggiato questa torta, mi attengo fedelmente alla ricetta originale anche per quanto riguarda la farcitura.

Oltre ai prodotti senza glutine, che al giorno d’oggi sono di facile reperibilità la torta prevede anche l’utilizzo di un altro ingrediente che invece non si trova in tutti i negozi, ma che è invece facile (più di quanto si pensi) prodursi da soli: parlo del buttermilk, che si può ottenere semplicemente facendo inacidire lo stesso quantitativo di latte con un cucchiaio di succo di limone per 20 minuti. Se però volete complicarvi la vita o, come me, vi piacciono le sfide e vi piace conoscere tutti i segreti della cucina, allora potrete produrvi il buttermilk o latticello partendo dalla crema di latte e montandola fino a che non si divide in una parte solida (burro) e una parte liquida latticello. A quest’ultimo dovrete aggiungere due cucchiai di yogurt magro e lasciar fermentare il tutto per una notte a 25°C. Il burro ottenuto poi potrete utilizzarlo per il frosting, ovvero la farcitura. Attenzione però a spremerlo bene dal liquido, mettendolo dentro ad un panno di lino pulito, quindi lavatelo e lavoratelo con le mani bagnate come lavorereste il pane. Dategli la forma e mettetelo in frigorifero.

Alla fine mi son dovuta ricredere e ho regalato ai miei familiari uno dei dolci più buoni che abbiano mai mangiato. La metterò sicuramente tra i dolci da fare per le occasioni più importanti e devo sicuramente ringraziare l’MtC, dove da poco sono approdata, per aver imparato tante nuove interessantissime cose riguardanti la cucina.

Per servire questo dolce ho anche comprato una nuovissima alzatina su cui trovo che stia veramente a suo agio e… delle nuovissime scarpe tacco 12 con cui ho preparato il dolce così come scherzosamente chiedeva di fare Stefania… purtroppo però ho dimenticato di farmi fotografare! A voi crederci… o meno!

Sono anche felice perchè è filato tutto liscio e non ho avuto problemi: non è stato difficile reperire gli ingredienti, fare il burro è risultato facile e divertente (tra l’altro quello che mi è avanzato l’ho aromatizzato con rosmarino e sale affumicato e spalmato sui crostini – altra bontà!) e il dolce è lievitato quel tanto che bastava per tagliarlo abbastanza agevolmente (io l’ho tenuto una notte in frigorifero). L’unico piccolo inconveniente è che alla fine la base doveva risultare rossa e invece tende un po’ troppo al marrone, ma credo che questo dipenda dal colorante liquido della Rebecchi che non colora molto. Da provare con un colorante in pasta.

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Ma veniamo alla ricetta, presa direttamente dal blog di Stefania Cardamomo & Co.

Ingredienti:

  • 160 gr di farina di riso sottilissima tipo amido (Le Farine Magiche Lo Conte, Pedon, Rebecchi)
  • 60 gr di fecola (Cleca, Pedon, La Dolciaria, Sma & Auchan)
  • 30 gr di farina di tapioca (che potete sostituire con Maizena)
  • 1/2 cucchiaino da tè di sale
  • 8 gr cacao amaro (Venchi, Easyglut, Pedon, Olandese)b
  • 110 gr burro non salato a temperatura ambiente
  • 300 gr di zucchero
  • 3 uova medie (io uso quelle bio codice 0, ma non è rilevante ai fini della celiachia)
  • 1 cucchiaino da caffè di estratto vaniglia bourbon (o i semi di una bacca, ma non usate la vanillina)
  • 240 ml di buttermilk (ma se non lo trovate, fate inacidire per 20 minuti la stessa quantità di latte con un cucchiaio di limone)
  • 1 cucchiaio di colorante rosso (Rebecchi e Loconte)
  • 1 cucchiaio di aceto bianco
  • 1 cucchiaino da tè di bicarbonato di sodio
Procedimento:
Pre-riscaldate il forno a 175°C.
In un recipiente mescolate le farine, il sale, il cacao. In un altro recipiente, sbattete il burro per 2-3 minuti, finché sarà soffice e poi aggiungete lo zucchero e sbattete per altri 3 minuti.
Aggiungete le uova, una alla volta, sbattendo 30 secondi dopo ogni aggiunta.
Mescolate il colorante al buttermilk e quindi versate poco per volta al composto di burro, alternando le polveri al buttermilk. Possibilmente iniziate e finite con la farina. Aggiungete anche la vaniglia e mescolate.
In una tazzina (capiente) mescolate il bicarbonato all’aceto bianco, facendo attenzione a versarlo subito nell’impasto (altrimenti ve lo troverete per tutta la cucina) e incorporatelo bene con una spatola.
Imburrate due teglie da 18/20 cm e spolverizzate con farina di riso. Fate cuocere per 40/45 minuti, o finché non vedete che è cotto (con il trucchetto dello stuzzicadenti!)
Lasciate raffreddare la torta dentro la teglia (potete usarne anche una in silicone, ma è meglio usare la  carta forno per evitare contaminazioni) per 10 minuti. Poi toglietela dalla teglia e lasciatela raffreddare, quindi fasciatela nella pellicola trasparente. Fatela riposare in frigo per diverse ore (io l’ho lasciata tutta la notte). In questa maniera sarà più facile da tagliare senza che si sbricioli e sarà più semplice mettere la farcitura. Non spaventatevi se vi sembra troppo dura, perché a temperatura ambiente tornerà morbidissima.
Questa è la ricetta base, a questa si possono aggiungere infiniti sapori. Si può conservare in frigo in un contenitore ermetico e riutilizzare quando se ne ha bisogno.
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Per la farcitura, la Cream Cheese Frosting di Buddy!
Ingredienti:
  • 450 g di Philadelphia o Quark
  • 115 g di burro
  • 1 cucchiaio di estratto di vaniglia (io l’ho sostituito con un cucchiaio di brandy)
  • 200 g di zucchero a velo setacciato

Procedimento:

Se non avete lo zucchero a velo, potrete produrvelo a casa con un robot da cucina piuttosto potente. Io con il Bimby: metto lo zucchero nel boccale 30 sec. vel. turbo.
Ammorbidire il burro con una forchetta, quindi metterlo nella planetaria o nel Bimby con il resto degli ingredienti e montare bene il tutto, fino ad ottenere una crema piuttosto densa!
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Per la decorazione:
Ingredienti:
  • 500 ml di panna
  • un cucchiaio di zucchero
  • confettini e decorazioni varie senza glutine (io ho utilizzato Rebecchi)

Procedimento:

Montare la panna con lo zucchero. Spalmarne una parte sulla superficie della torta e il resto metterlo nella sac a poche e procedere con le decorazioni.
Tenere la torta in frigo: sembra che un paio di giorni dopo sia ancora più buona… ma questo io non lo posso confermare perchè è finita prima!!!
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Con questa ricetta partecipo all’MTchallenge di febbraio:
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e al contest del La Cultura del Frumento:
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Minicheesecake di acciughe

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Cara Cristina (poveri ma belli e buoni) io non so trattenermi perchè questa ricetta è troppo bella, troppo buona, troppo stuzzichevole, troppo geniale e troppo finger perciò non posso aspettare oltre e devo pubblicarla! I tasti del pc fremono e non mi permettono di rimandare oltre. Tra l’altro trovo che sia perfetta da presentare la sera della Vigilia: non è un piatto tipico e si presta bene per ogni periodo dell’anno, ma trovo che sulla tavola vestita in rosso e oro ci stia particolarmente bene, soprattutto se portati in tavola con un bel piatto nero!

Un finger food dunque, molto originale e quasi come una ciliegia: uno tira l’altro. Io ho utilizzato una marmellata di arance, ma va benissimo quella di limoni, di melograno, pompelmo rosa, uva spina…. e tutte quelle che vi dice la vostra fantasia perchè il gusto di questo bocconcino varia proprio a seconda di quello che ci metterete sopra. A mio gusto posso solo dire che le più adatte sono quelle di agrumi e possibilmente senza zucchero per non esagerare col contrasto dolce/salato.

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La ricetta originale la trovate qui, troverete delle varianti nel biscotto.

Ingredienti per 4 persone:

  • 5 alici fresche pulite e sfilettate
  • 100 g di robiola
  • 2 foglie di salvia
  • un piccolo rametto di rosmarino
  • zeste di mezzo limone
  • succo di limone
  • vino bianco
  • olio
  • sale
  • 1 pacchetto di tuc o o di crackers
  • 20 g di burro
  • marmellata di limoni o di arance o di melograna Rigoni di Asiago

Procedimento:

Ungere appena una padella con olio EVO e porre sul fuoco. Appena l’olio è caldo adagiarvi le acciughe e cuocerle due minuti per parte spruzzandole con il limone, salarle leggermente e sfumarle col vino bianco. Appena l’alcool sarà evaporato, spegnere.

Tritare i tuc. Fondere il burro a bagnomaria o nel microonde. Tritare grossolanamente le acciughe sott’olio. Mescolare questi tre ingredienti fino ad amalgamarli omogeneamente.

Posizionare dei coppapasta delle forme e dimensioni che desiderate su di un piatto e dentro ad ognuno adagiare il composto appena ottenuto premendolo bene con un cucchiaino o con il dito. Alla fine dovrà rimanere uno strato di circa 5-6 mm.

Con il coltello tritare finemente le acciughe cotte in padella. Tritare anche la scorza di limone, la salvia e il rosmarino e mescolare il tutto con la robiola. Con questo composto formare un secondo strato all’interno dei coppapasta.

Posizionare i coppapasta in frigorifero per qualche ora. Prima di servirli, adagiare sopra ad ognuno la marmellata prescelta e sformarli togliendo i coppapasta con molta delicatezza.

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Dolce godurioso: cioccolato mandorle e banana

…e da lunedì dieta! Ma perchè pensarci già da ora che è sabato sera? Infondo pochi giorni fa era San Valentino e per questa festa la cioccolata fa da padrona! E fa da padrona anche in questo dolce, insieme a mandorle e banane: calorie a go-go dunque!

L’abbinamento della cioccolata con le mandorle fa pensare ad una sola parola: Nutella! Ho aggiunto la banana proprio per staccarmi un po’ da questo sapore. Non che dispiaccia, anzi, ma giusto per dargli quel tocco personale!

Ma dai, non pensiamoci: l’estate è ancora lontana!

Per fare questo dolce mi sono servita ancora una volta del magico microonde e degli eccezionali prodotti Tupperware, di cui ormai non posso più fare a meno.

E’ un dolce davvero veloce da fare, buonissimo caldo ma lo si apprezza di più freddo, quando la parte liquida si solidifica diventando quasi croccante e contrasta dunque con la morbidezza del resto del dolce.

Ingredienti:

  • 150 g di cioccolato al latte
  • 50 g di burro
  • 1 banana matura
  • 3 uova
  • 50 g di zucchero
  • 100 g di mandorle
  • 1 pizzico di sale
  • 40 g di farina
  • 5 ml di lievito per torte (un cucchiaino da caffè scarso)

Io ho fatto così: 

Ho grattugiato le mandorle con il Turbo Chef, lasciandole un po’ grossolane.

Nella brocca Microplus da 1 litro ho messo il burro e il cioccolato tagliato a pezzi, ho coperto e ho messo nel microonde a 750 W per un minuto.

Ho unito le mandorle e lo zucchero e ho utilizzato la frusta Tecna per amalgamare bene il tutto.

Ho messo le uova nel Magic Mixer Fantasia e ho agitato fintanto che non sono risultate schiumose, quindi le ho unite al resto insieme al pizzico di sale e alla banana schiacciata con una forchetta e ho continuato a mescolare con la frusta Tecna.

In ultimo ho aggiunto la farina mescolata al lievito facendo amalgamare bene il tutto.

Ho messo il coperchio alla Brocca e ho messo in forno a 750 W per 5 minuti.

Ho lasciato riposare altri 5 minuti, quindi ho sformato il dolce, lasciando che la parte inferiore colasse sui bordi a ricoprire.

Per chi prediligesse la cottura nel forno tradizionale è possibile farlo rovesciando l’impasto in un’apposita teglia (io consiglio l’Ultra Pro della Tupperware) e cuocendo a 180°C per 20 minuti.

Approfitto di questo post per segnalare una simpatica iniziativa de La Banda dei Broccoli, alla quale aderisco volentieri scegliendo tra i libri proposti dalla Donzelli “Le cucine del mondo”:

Le due facce del risotto all’arancia

Se cercate qualcosa di profumato per le vostre cenette romantiche (e perchè non cominciare già da ora a pensare alla nostra cenetta di San Valentino?) questa ricetta è quella che fa al vostro caso. E il bello è che si può scegliere tra le due versioni: una un po’ più classica (con il parmigiano) e l’altra afrodisiaca (con il cioccolato).

E che nessuno dica che il cioccolato non sta bene con le arance, perchè cosa c’è di più buono? Beh, diciamocelo pure: il cioccolato sta bene un po’ dappertutto. In un ristorante io ho mangiato anche la tagliata col cioccolato e vi assicuro che era una vera prelibatezza. Certo è che bisogna essere aperti a certe esperienze e non chiuderci nella nostra abitudinarietà.

 Ingredienti: 

  • 300 g di riso Carnaroli
  • 1 noce di burro
  • mezza cipolla bianca
  • 2 arance
  • mezzo bicchiere di vino bianco
  • brodo vegetale
  • erba cipollina
  • cioccolato amaro

Procedimento:

Con un coltellino affilato togliere la scorza all’arancia evitando di prelevare anche la parte bianca. Tritare questa buccia finemente col coltello. Dalle arance spremere il succo.

Mettere il brodo sul fuoco.

Tritare la cipolla e metterla a soffriggere con il burro.

Unire il riso e farlo tostare, mescolando. Sfumare col vino bianco, quindi con la spremuta di arance.

Unire il brodo bollente al riso man mano che questo si ritira e salare.

Quando il riso avrà quasi raggiunto la cottura, aggiungere le scorzette e mescolare.

Prelevare metà riso e distribuirlo nei piatti da portare. Tritare su di esso il cioccolato con una grattugia.

Mantecare il restante riso con del parmigiano e spolverizzare con l’erba cipollina.

Quale preferite voi?

Questa ricetta partecipa al contest di In punta di Coltello, Dolci & delizie di Giusy, “Il Mio Saper Fare”

 

 

Tartare di tonno agli agrumi

ATTENZIONE! ATTENZIONE! Ricetta altamente afrodisiaca: potrebbe dare degli effetti indesiderati…. o forse desiderati!

Io adoro il pesce, ma spesso evito di cucinarlo perchè mio marito ha un’avversione nei confronti di tutte le lische: se c’è una piccola spina dovete sapere che finisce nel suo piatto e immancabilmente nella sua gola! E allora che fare? L’unica soluzione è ripiegare su pesci senza lische come appunto il tonno o il pesce spada.

Questa è stata davvero indovinata: appaga solo a guardarla!

Ingredienti (rigorosamente per due persone):

  • 200 g di filetto di tonno fresco
  • 1 carota
  • 1 mazzetto di rucola o insalatina
  • mezzo finocchio
  • 1 pezzetto di peperone giallo
  • 1 arancia spremuta
  • mezzo limone
  • sale
  • pepe
  • zucchero
  • salsa di soia
  • olio EVO
  • 1 fragola
  • 1 pompelmo rosa

Procedimento:

Tagliare il tonno a dadini con un coltello affilatissimo. Metterlo in una ciotola e condirlo con salsa di soia, arancia spremuta, limone, fragola tagliata a piccolissimi pezzi, un pizzico di sale, di pepe e uno di zucchero e infine due cucchiai di olio. Mescolare bene.

Foderare due coppapasta con della pellicola trasparente e inserirvi il tonno pressandolo delicatamente. Lasciar riposare in frigo per qualche ora, ma toglierla in tempo perchè non sia fredda al momento di servirla.

Tagliare finemente l’insalata e ridurre il finocchio a julienne. Condire con olio e sale.

Tagliare due fette di pompelmo e adagiarne una su ogni piatto da portata. Rovesciarvi sopra la tartare e guarnire il piatto con l’insalata e con un filo di olio.