Una serie di coincidenze mi ha permesso di sperimentare la prima ricetta tratta dal libro dell’MTC “L’ora del PAtè” (di cui vi avevo parlato qua), nonchè il mio primo patè, lo ammetto. Infatti, mentre molte delle foodblogger erano impegnate a Genova per la presentazione del libro (e anche mio marito che si trovava a passare di lì per altre faccende), io ero alle prese con un contenitore di acciughe tolto dal congelatore poche ore prima (ne ho sempre uno in frigo per le emergenze e per quelle volte in cui mi prende voglia di crudo – vedi Anisakis) e mi chiedevo che cosa mai avrei potuto farci, quando gli occhi mi cadono sul libro in questione e vengo illuminata dalla giusta idea. Per l’appunto, e vi giuro che è assolutamente casuale, la ricetta è proprio quella della mia amica Cristina di Poverimabelliebuoni e, ancora casualmente, gli ingredienti erano tutti in casa, escluso qualche spezia e la robiola che ho sapientemente sostituito con il Philadelphia.
Quale migliore ricetta per festeggiare l’onomastico di mio marito, il nostro anniversario e un acquisto importante? D’ora in avanti, patè forever!
Vi ricordo che il ricavato della vendita di questo libro andrà devoluto interamente alla Fondazione “Aiutare i bambini” e nello specifico al progetto “Cuore di bimbi”
Ingredienti per circa 4 persone:
Per la gelatina all’arancia e brandy:
- 120 ml di acqua
- 80 ml di succo di arancia
- 1 cucchiaio di zucchero
- 15 ml di brandy
- 3 g di agar agar o 2 grammi di colla di pesce fatta ammollare precedentemente in acqua fredda
Procedimento:
In un pentolino, mescolare l’agar agar con l’acqua o il succo di arancia, aggiungere il brandy e lo zucchero e portare a bollore. Far sobbollire per un paio di minuti (se utilizzate la colla di pesce, è questo il momento di metterla nel liquido).
Foderare uno stampo da plumcake con della pellicola trasparente stendendola bene e versarvi la gelatina. Far raffreddare e riporre in frigo a rassodare.
Per il patè:
- 300 g di acciughe pulite e disliscate
- 1/2 carota
- 1/3 di costa di sedano
- 1 scalogno
- 1 foglia di alloro
- 1 cucchiaino di semi di finocchio
- 3-4 pomodori secchi
- 2-3 acciughe sotto sale
- 30 ml di marsala secco
- 1 cucchiaino di timo
- 80 g di Philadelphia
- 20 g di granella di pistacchi
- olio EVO
- sale
- pepe
Procedimento:
Mettere i pomodorini secchi dentro un bicchiere di acqua calda per una decina di minuti per farli rinvenire.
Tritare lo scalogno, il sedano e la carota dopo averli puliti e lavati. Fare rosolare appena questo trito in padella con un filo di olio e l’alloro, unire quindi le acciughe sottosale (precedentemente lavate e pulite) e farle sciogliere in padella. Dopo averli sgocciolati e strizzati, tagliare i pomodorini a filetti sottili e aggiungerli in padella insieme al timo e ai semi di finocchio, far insaporire, infine unire le acciughe fresche. Sfumare col Marsala e proseguire la cottura fintanto che l’alcool non sarà evaporato e il fondo si sarà asciugato.
Far raffreddare, togliere l’alloro e frullare. Unire il Philadelphia e la granella di pistacchi. Amalgamare bene fino ad ottenere una crema.
Versare questo composto sopra la gelatina di arancia e brandy che nel frattempo avrà raggiunto la giusta consistenza. Livellare bene e battere lo stampo sul tavolo in modo da stabilizzare tl tutto e togliere le eventuali bolle d’aria.
Mettere in frigo per un paio di ore, quindi sformare e servire con del buon pane toscano.
Come vedete nelle foto, l’idea di servire il patè nei contenitori di sgombri sott’oli (come tra l’altro, questa ricetta viene presenta nel libro) è davvero simpatica e vincente!
P.S. Il marito ha apprezzato tantissimo!