Gli gnudi

 

 

 

Nella mia settimana vegetariana, il libro di Giulia Scarpaleggia si è rivelato veramente utile, soprattutto oggi che mia madre, un’esperta conoscitrice di erbe di campo, è tornata a casa con due borsoni pieni di queste foglie deliziose. Una faticaccia pulirle e lavarle e alla fine anche un po’ di delusione per il quantitativo ottenuto una volta cotte e strizzate: due pallette grandi poco più di due palle da tennis! Avremmo goduto davvero in pochi di questo cibo, ecco allora l’idea: provare una ricetta che da tempo mi ero ripromessa, gli gnudi, ancora un piatto povero della cucina Toscana. L’unione tra le erbe cotte e la ricotta è perfetta al palato, mentre altrettanto (ammetto la mia scarsa manualità) non si può dire della facilità nel formare queste “palline” essendo un impasto molto appiccicoso. Occorre pertanto una buona pazienza e al bando la paura di sporcarsi le mani. Il segreto sta nel dosare bene la farina per far si che gli gnudi si tengano insieme e allo stesso tempo non troppa per evitare che poi risultino troppo duri all’assaggio.Gnudi_01

Ingredienti per 6 persone:

  • 400 g di erbe di campo cotte
  • 250 g di ricotta di pecora
  • circa 200 g di farina 00
  • 40 g di parmigiano
  • 1 uovo
  • sale q.b.
  • scorza grattugiata di mezzo limone
  • burro
  • salvia

Procedimento:

Pulire, lavare e lessare le verdure. Una volta cotte, scolarle, farle raffreddare e strizzarle bene. Tritarle dunque in un cutter o robot da cucina. Unire la ricotta (meglio se l’avrete messa in un colino tutta la notte e posizionata in frigo in modo da togliere il maggior quantitativo di acqua), il parmigiano grattugiato, la scorza di limone grattugiata, metà della farina e l’uovo. Mescolare bene, quindi aggiustare di sale e se necessario aggiungere ancora farina, senza esagerare altrimenti cuocendo diventeranno troppo duri, ma in modo che asciughi un po’ l’impasto, tanto da renderlo lavorabile. Io ho proceduto in questo modo: con un cucchiaino ho prelevato un po’ di impasto e l’ho fatto cadere in un piatto in cui avevo messo un po’ di farina, quindi l’ho fatto rotolare nella mano formando una pallina, altrimenti non mi sarebbe stato possibile perchè è un impasto piuttosto appiccicoso. Man mano posizionarli su un vassoio ricoperto di carta forno. Quando saranno tutti pronti, immergerli in una pentola di acqua bollente salata e cuocerli finchè non verranno a galla.

Nel frattempo che cuociono, sciogliere il burro in una padella e farvi rosolare la salvia. Scolare gli gnocchi e rovesciarli in padella facendoli saltare velocemente.

Impiattare con un’abbondante grattugiata di parmigiano.

_1120173

Insalata di gamberetti croccanti al torrone

Insalata di gamberetti_01

Anche quest’anno Cremona ospiterà la tradizionale festa del torrone. L’appuntamento è fissato per il 16 novembre fino al 24 e tanti sono gli eventi in programma tra cui alcuni laboratori anche per bambini e degustazioni. Molti gli espositori e la possibilità di visitare i luoghi della città solitamente chiusi al pubblico.

Quest’anno il tema che legherà tutta la manifestazione è la multimedialità, con l’intento di abbracciare non solo i golosi del mondo del dolce ma tutti quelli appassionati che utilizzano il web e le moderne tecnologie per essere costantemente al passo con i tempi. Pertanto, il programma verrà integrato con un portafoglio di iniziative e di incontri, che racconteranno il tema nelle sue diverse espressioni, nelle sue varie esperienze, legandolo alle diverse forme artistiche. Ecco perchè questa volta saranno protagonisti anche i foodblogger che Sperlari ha invitato a partecipare con una ricetta che abbia tra gli ingredienti principali il torrone. Quale invito migliore per una foodblogger, dal momento che questo ingrediente solitamente relegato al Natale insieme a  pandoro e panettoni, si presta invece alla realizzazione di ricetta tutto l’anno, sia ricette dolci che salate. E vi garantisco che una volta cominciato a sperimentare, non è più possibile fermarsi. Io per esempio non mi sono fermata alla ricetta che vi propongo quest’oggi, ma a seguire ne arriverà una seconda. Una salata e una dolce, per non far torto a nessuno. E se ancora aveste qualche dubbio, vi invito a partecipare alla festa a Cremona, dove sono sicura troverete molti spunti interessanti per degustare il vostro torrone.

La ricetta di oggi dunque è un’insalata di gamberetti con panatura al torrone. A mio avviso la panatura dolce si sposa benissimo con il sapore amarognolo della rucola che ben lo contrasta, e con il succo di limone che, oltre a sgrassare, dona anche una nota di freschezza.

Insalata di gamberetti_03

Ingredienti per un’insalata per 5 persone:

  • 300 g di gamberetti
  • 150 g di farina bianca
  • 1 uovo
  • 1 torrone Classico alla Mandorla Sperlari da 150 g
  • mezzo avocado
  • 3 cucchiai di olio EVO
  • il succo di mezzo limone
  • rucola
  • sale
  • olio di semi di arachidi q.b.

Procedimento:

Se avete scelto dei gamberetti surgelati lasciateli scongelare in frigorifero prima di cominciare la ricetta. Se necessario sgusciateli.

Se invece avete scelto gamberi freschi, sgusciateli e togliete loro il filo nero sul dorso.

Mettete in un piatto la farina, in uno sbattete l’uovo con un pizzico di sale, in un’altra ciotola mettete il torrone che avrete ridotto in polvere utilizzando un robot da cucina.

Mettere in un tegame l’olio di semi di girasole in quantitativo sufficiente affinchè una volta messi i gamberi a cuocere possano rimanere immersi.

Infarinare i gamberi nella farina, quindi passarli nell’uovo e infine nella polvere di torrone.

Friggere ogni gambero nell’olio di semi: fare molta attenzione perchè questa panatura tende a bruciarsi facilmente essendo zuccherina, quindi occorrerà davvero pochi minuti affinchè siano pronti. Quando saranno pronti, scolateli e metteteli su un foglio di carta assorbente mentre finirete di cuocere gli altri.

Lavate la rucola e disponetela in un piatto.

Lavate e sbucciate l’avocado. Tagliatelo a cubetti e mettetelo sopra la rucola. Adagiate sopra anche i gamberi.

Emulsionate l’olio di oliva extravergine con il limone e un pizzico di sale, quindi condite l’insalata pochi minuti prima di servirla a tavola.

Insalata di gamberetti_02

10 anni e il babà dell’MtChallenge

Baba_07 Partecipare all’MtChallenge serve soprattutto a cimentarsi in ricette della nostra tradizione che mai avremmo pensato di provare in altre occasioni, ma serve anche a rispolverare vecchie caccavelle di cucina sepolte sotto milione di altre cose, proprio come nel caso dell’MtChallenge di questo mese, il numero 39, quello dedicato al babà di Antonietta. In effetti erano molti, troppi mesi che non partecipavo e ho sempre aspettato il momento migliore per ricominciare, alla fine mi son detta che il momento migliore non sarebbe mai arrivato a meno che non avessi deciso io quale fosse e così ho colto il mese più sbagliato per farlo, sbagliato per gli impegni familiari che mi attendono (per il momento non dico niente di ufficiale, ma grossi cambiamenti mi attendono!), non di certo per la ricetta. BANNER Come dicevo, questo mese ho avuto la possibilità di riprendere in mano quei bellissimi stampini mignon per babà che avevo comprato anni fa e che avevo utilizzato una sola volta, visto il risultato disastroso. Ora non ricordo bene che ricetta utilizzai, ma era il periodo in cui avevo da poco ricevuto il Bimby e sperimentavo, sperimentavo, sperimentavo e… ingrassavo! Alcuni di questi esperimenti spesso non andavano a buon fine, proprio come nel caso di questi babà che ho tenuto a bagno una notte intera, ma che non ne hanno voluto proprio sapere di diventare “spugne”! Questa volta devo dire che il fatto di “non buttare mai via niente” mi è tornato davvero utile. Ma una cosa la devo dire: ho capito che il babà non può essere fatto con il Bimby: occorre lavorarlo molto a mano senza stancarsi, tirando, sbattendo, piegando. Sono sicura che a Antonietta gli fischiavano le orecchie mentre io facevo questa operazione e stramaledicevo il momento che ho deciso di provare la sua ricetta. Ora ho un bel dolorino alla spalla, è vero, ma volete mettere la soddisfazione? Ho colto l’occasione al volo anche perchè oggi festeggiamo 10 anni di matrimonio e il mio maritino adora i babà, forse il suo dolce preferito e quindi… all’opera che così gli farò una bella sorpresa non appena tornerà a casa! Tra le due ricette proposte da Antonietta, ho scelto di utilizzare quella col mio adorato lievito madre. Io ho utilizzato quello liquido ma mantenendo lo stesso dosaggio che Antonietta indica nella ricetta per il lievito madre. In questa ricetta appunto, si utilizza anche il lievito di birra, ma in questo caso funge da attivatore del glutatione, indispensabile per la formazione dell’alveolatura. La gelatina di albicocche che serve per lucidare il babà, non sono riuscita a trovarla: in alternativa ho utilizzato della marmellata di limoni bio, diluendola con poca acqua. E qua ho fatto il mio errore: ho dimenticato di passarla in un colino e, essendo fatta anche con le bucce, non ho ottenuto un bel risultato, ma posso dire che era davvero buona. Infine ho scelto di bagnarlo con del limoncello fatto in casa al posto del più classico rhum. Con il quantitativo di impasto che è risultato fuori, sono riuscita a riempire, oltre ad uno stampo di dimensioni standard anche 6 stampini da babà mignon (avendone solo 10 non mi sarebbe stato possibile fare più infornate). Baba_01 Baba_08 Ingredienti per il primo impasto:

  • 120 g di farina bio Manitoba
  • 1 uovo
  • 50 g di lievito madre rinfrescato
  • 25 g di zucchero
  • 30 g di latte tiepido

Impastare in una ciotola tutti gli ingredienti e coprire con un telo. Lasciar riposare fino al raddoppio. Ingredienti per il secondo impasto:

  • 160 g di farina bio Manitoba
  • il primo impasto
  • 2 uova
  • latte q.b.
  • 100 g di burro liquido
  • 10 g di lievito di birra
  • mezzo cucchiaino di sale

Versare la farina a fontana in una ciotola e aggiungere al centro il primo impasto e un uovo, mescolare bene e aggiungere anche l’ultimo uovo. Impastare energicamente per 10 minuti, battendo contro i bordi della ciotola e aggiungendo il latte a cucchiaiate qualora ce ne fosse necessità. Unire poi il burro. In una tazzina mescolare il lievito di birra con il sale finchè non diventerà liquido, quindi unirlo al resto. Mescolare bene, quindi rovesciare su un piano di lavoro di marmo o di plastica, no legno. Lavorare energicamente piegando e sbattendo l’impasto per 15/20 minuti. E’ importantissimo questo passaggio perchè è la fase che ci permette di ottenere un babà molto spugnoso. Smettete solo quando l’impasto si staccherà facilmente dalle mani e una volta piegato su se stesso non collasserà. Ottenete da questo impasto 6 palline e sistematele in modo circolare dentro uno stampo apposito che avrete precedentemente imburrato. Se lo stampo non è molto grande, potete fare come ho fatto io, prelevando piccole quantità per i babà mignon. Fate lievitare fino a che non avrà raddoppiato di volume. Baba_03   Portare il forno ad una temperatura di 220°C, quindi infornare abbassando la temperatura a 200°C e cuocere per 25 minuti. Trascorsi i primi 15 minuti, coprire con della carta di alluminio. Nel frattempo preparare lo sciroppo per la bagna. Ingredienti per lo sciroppo:

  • 1 litro di acqua
  • 400 g di zucchero semolato
  • la scorza di un limone bio

Mettere gli ingredienti in un pentolino e cuocere per dieci minuti dal momento in cui spicca il bollore. Far sobbollire delicatamente. Far raffreddare 15 minuti, quindi passarlo attraverso un colino a maglie strette. Con il liquido ottenuto bagnare il babà che si sarà intiepidito e che avrete messo in un piatto. Man mano che il liquido si raccoglierà sul fondo del piatto, raccoglerlo e bagnare ancora il babà. Continuare fintanto che il babà sarà molto intriso di sciroppo. Ingredienti per la crema pasticcera:

  • 250 ml di latte
  • 2 tuorli
  • 2 cucchiai di zucchero
  • 2 cucchiai rasi di farina
  • 1 limone
  • 30 g di burro

Scaldare il latte fintanto che comincerà a bollire. In una pentola mettere i tuorli, lo zucchero e la farina setacciata. Amalgamare velocemente con una frusta, quindi versare il latte a filo continuando a mescolare. Mettere la pentola sul fuoco a bagnomaria. tagliare la calotta del limone, infilzarla con una forchetta e con questo continuare a mescolare la crema. Cuocere fintanto che la crema non avrà raggiunto la giusta densità, quindi spegnere il fuoco, unire il burro e mescolare. Far raffreddare e mettere la crema in una sac a poche col beccuccio a stella. Ingredienti per finire:

  • 250 ml di limoncello
  • 3 cucchiai li marmellata chiara o di gelatina di albicocche
  • amarene o frutta a scelta

Scolare dal piatto la bagna eccedente e irrorare sopra al babà il limoncello. Mescolare la marmellata con 2/3 cucchiai di acqua, mescolare e passare attraverso un colino a maglie strette. Spennellare con questa la superficie del babà. Se utilizzate la gelatina, scaldatela leggermente prima di utilizzarla. Decorare con ciuffi di crema e amarene. Per i babà mignon, dopo averli messi a bagno nello sciroppo, irrorati con il limoncello e lucidati con la gelatina, apriteli a metà per il verso lungo e riempite con la crema, quindi guarniteli con l’amarena. Baba_09

Tre cereali con le fragole e limone aromatizzati alla birra allo zafferano

Tre cereali e fragole_01

Anche oggi è lunedì e io sono puntuale al classico appuntamento del “Meat Free Monday” a cui mi sembra stiano aderendo sempre più persone.

A tale proposito quest’oggi vorrei riportarvi un piccolo passo del libro di Paul McCartney:

“(…) mangiare meno carne è anche una scelta compassionevole. Per rispondere alla domanda mondiale di hamburger, salsicce, bistecche e bocconcini circa 60 miliardi di animali sono allevati e macellati ogni anno. La stragrande maggioranza viene allevata in modo intensivo in “fattorie fabbriche”, nelle quali sono stipati in recinti o gabbie piccole, sporche e sovraffollate, La vita di un animale da allevamento è breve e infelice, e termina con una fine cruenta al mattatoio”.

Vi lascio queste poche frasi su cui riflettere insieme alla ricetta di oggi per confermare ancora una volta che è possibile servire in tavola piatti genuini e raffinati anche utilizzando soltanto i prodotti della nostra terra a patto che siano prodotti freschi e di stagione e possibilmente a Km 0.

Lo scorso anno ricordo che nei blog, compreso il mio, proliferavano le ricette di riso alle fragole. Quest’anno invece noto che questo piatto sia stato un po’ messo da parte ecco perchè mi è venuta voglia di riproporlo anche se con qualche modifica. Le modifiche sono essenzialmente dovute, devo ammetterlo, al fatto che l’ho dovuto proporre con quello che avevo in casa, quindi birra homemade by husband e miscela di tre cereali (riso, orzo e farro) perchè aprendo la dispensa mi son resa conto che di riso non ce n’era più!!! Sono proprio una casalinga disperata.

L’insieme però devo dire che non era per niente male, anzi, forse da preferire al classico per la sua particolarità.

Tre cereali e fragole_02

Ingredienti per 4 persone:

  • 350 g di mix ai tre cereali (riso, orzo e farro in egual proporzioni)
  • 3 cucchiai di olio EVO
  • 1 scalogno
  • 1/2 litro di birra blanche (la mia era aromatizzata allo zafferano)
  • Brodo vegetale q.b.
  • 10 fragoloni
  • la scorza di mezzo limone bio
  • prezzemolo tritato
  • sale

Preparazione:

Versare 2 dei 3 cucchiai di olio EVO in una larga pentola dai bordi bassi e unire lo scalogno tritato. Non appena comincerà a sfrigolare unire anche il mix di cereali e tostarli leggermente. Annaffiare con la birra e continuare la cottura aggiungendo man mano che occorre il brodo vegetale preparato precedentemente con carota, cipolla e sedano. Salare.

Poco prima che il mix abbia raggiunto la cottura unire le fragole tagliate dapprima a metà e poi a fettine, il prezzemolo e la scorza di limone tritati.

Appena cotto, lasciar riposare 3-4 minuti coperto. Irrorare con un altro cucchiaio di olio e servire.

Tre cereali e fragole_03

Con questa ricetta partecipo alla raccolta di maggio di Salutiamoci ospitata dal blog Ricetteveg:

salutiamoci300

e alla Raccolta della Cucina della Capra:

100-veg-monday

Lunedì senza carne: il marito in cucina crea un piatto estemporaneo

Fave fritte_04

Quest’oggi per il lunedì senza carne ho dato libero accesso in cucina al mio creativissimo marito per fare scempio di quelle che io reputo le fave sacre! Detto così, sembra un po’ una cosa truce, anche perchè in realtà da queste parti le fave sono chiamate baccelli ed io ne vado pazza sin da piccolissima! Dovete sapere infatti che mio padre ha sempre avuto un suo orto e questo era ovviamente uno dei periodi più ricchi: baccelli (appunto), ravanelli (altrimenti chiamati radici qua da noi), cipolline fresche, carciofi e pisellini. Ecco per me questo legume è strettamente legato al 25 aprile e al 1° maggio e fin’ora l’ho sempre mangiato crudo con pane e pecorino o pane e prosciutto. Cuocerlo per me è stato fin’ora un sacrilegio. Pure mio nonno, ricordo vagamente, la pensava come me!

Invece quest’oggi l’uomo in cucina non solo ha cotto le fave ma le ha utilizzate addirittura intere con tutta la loro buccia! Lui si difende dicendo che è un piatto prelibato che ha degustato la prima volta in Spagna! Mah!, sarà vero o è solo un modo per convincermi?

Fatto sta che vedo che comincia ad aprire il frigo e a tirar fuori ogni bendidio. Poco per la verità perchè non ho avuto nè voglia, nè tempo di andare a fare la spesa! E così, gli son bastate poche fave, una carota, mezzo limone e mezza cipolla per fare un antipastino davvero niente male! Ha tagliato tutti questi ortaggi sottilmente e li ha fritti in olio di semi di arachidi dentro al Wok per pochi secondi, cioè quel tanto che bastava per rendere le verdure croccanti.

Ovviamente poi ripulire è toccato a me, ma ne è valsa sicuramente la pena (non diciamolo troppo forte però!) anche perchè oggi è lunedì e ormai lo sappiamo, il lunedì è rigorosamente senza carne!

Fave fritte_01

 

Fave fritte_02

Fave fritte_03

Roscòn de Reyes per la Befana

Roscon de Reyes_03

Qualche giorno fa girovagando nel web sono incappata nella ricetta di questo dolce che viene servito in Messico il giorno della Befana! Il blog in questione è Con le mani in pasta e questa è la sua ricetta. Incuriosita sono andata a ricercarla anche in altri blog, anche quelli in lingua ed ho saputo un sacco di cose interessanti riguardo a questa tradizione. Certo il web è una gran cosa in questi casi!

Come dicevo, il Roscon de Reyes (letteralmente Ciambella dei Re Magi) è un dolce tradizionale che viene preparato in occasione dell’Epifania, un dolce portafortuna perchè al suo interno vi si nasconde tradizionalmente una statuetta di porcellana che rappresenta un re magio (o una moneta) e chi la troverà nella sua fetta sarà re per un giorno! Ma oltre alla monetina si nasconde anche una fava (io un fagiolo!) e chi la troverà sarà colui che dovrà offrire il Roscon l’anno successivo.

Non ho potuto prepararlo prima perciò ve lo offro ora per augurarvi Buona Befana (ma si augura poi Buona Befana?), felice di farlo conoscere a chi come me ancora non lo conosceva!

Ho scelto di seguire la ricetta di Con le mani in pasta (dimezzando le dosi per fare un solo ciambellone) perchè mi piace l’idea di utilizzare la pasta madre, ma per chi non l’avesse, tra le tante che ho trovato in rete trovo che quella di Arte in Cucina sia tra le più semplice e l’idea di glassare questo ciambellone la trovo geniale! E se cercate una versione vegana, perfetta quella di Ravanello CuriosoRoscon de Reyes_02!

Ingredienti:

per la biga

  • 35 g di latte a temperatura ambiente
  • 8-10 g di lievito di birra
  • 65 g di farina manitoba
  • 1 cucchiaino di zucchero

per l’impasto

  • 60 g di zucchero
  • scorza di un limone
  • scorza di un’arancia
  • 30 g di latte
  • 35 g di burro
  • 1 uovo
  • 60 g di lievito madre rinfrescato la sera prima
  • 230 g di farina manitoba
  • 1 pizzico di sale
  • ciliegine candite
  • panna da montare
  • monetina
  • fagiolo

Preparazione:

Preparare la biga mescolando in un recipiente la farina con il lievito di birra, il latte e lo zucchero. Formare una palla e metterla in un altro recipiente ricoprendola con acqua tiepida. Lasciarla riposare il tempo necessario affinchè raddoppi di volume e venga a galla.

Cominciare a preparare l’impasto. Io come sempre utilizzo il Bimby, ma si può fare tranquillamente a mano.

Inserire lo zucchero nel boccale con la scorza di limone e con quella d’arancia: 10 sec. vel. 10. Aggiungere la farina e il lievito madre disciolto nel latte tiepido. Azionare il Bimby a Vel. spiga e, mentre è in funzione, inserire nell’ordine l’uovo, il sale e la biga. Quando comincerà a formarsi una palla, aggiungere anche il burro a pezzetti. Far andare così per altri 3 minuti, quindi togliere dal Bimby, formare una palla e metterla a lievitare per 3-4 ore.

Ora, potete decidere se fare un ciambellone tradizionale oppure come quello delle mie foto. Nel primo caso procedete sgonfiando l’impasto e creando con esso un salsiccioto che andrà inserito in uno stampo da ciambellone possibilmente a cerniera (ricordatevi di inserire nell’impasto la monetina e il fagiolo!)

Nel caso vogliate dare la forma come quella della foto, dividete l’impasto in 6, formando con ognuna una palla (in una inserite la moneta e in un’altra il fagiolo). Imburrare lo stampo da ciambellone e inserire le palle distanziandole leggermente l’una dall’altra (lievitando si attaccheranno).

Mettere a lievitare ancora per un’altra ora, quindi spennellare la superficie con del latte e decorare con le ciliege candite.

Infornare a 180° per 30 minuti.

Roscon de Reyes_01

Quando il dolce si sarà freddato, tagliatelo orizzontalmente (attenti alla moneta e al fagiolo) e riempite con la panna montata!

Da mangiare tassativamente il 6 gennaio!

Roscon de Reyes_05

 

Roscon de Reyes_04

Pollo piccante al limone

_1070467

Dopo tutte le cene e i pranzi di questi giorni è un piacere ritrovarsi a tavola a mangiare qualcosa di poco elaborato e che non appesantisca. Ecco perchè oggi ho deciso di mettere sulla mia tavola questo piatto che, se ben cotto, con la sua pellicina croccante e saporita è davvero una delizia! E… vi dico un segreto, una volta finito il pollo i miei figli si litigano la teglia per farci la scarpetta: una cosa che quasi non si può guardare se non fossero bambini!

Ho scelto il galletto livornese, tipico appunto della mia zona, perchè ha delle carni davvero tenere.

Ingredienti:

Procedimento:

Strinare il pollo per togliere eventuali residui di piume e peli. Tagliare il pollo a piccoli pezzi e lavarlo bene sotto l’acqua corrente. Asciugarlo con della carta assorbente da cucina. Oliare leggermente ogni pezzo.

Mescolare in un piatto due cucchiai di insaporitore per carni arrosto e ai ferri Ariosto con un cucchiaio di aglio e peperoncino Ariosto e con questo condire i pezzi di pollo e posizionarli in un tegame da forno sul cui fondo avrete messo un cucchiaio di olio. Grattugiate la scorza del limone e distribuitela sopra il pollo, quindi spremervi anche il succo.

Coprire la teglia con della carta di alluminio e quindi infornare a 180-200° per circa mezz’ora, quindi togliere l’alluminio e rigirare i pezzi di pollo. Aggiungere le olive. Reinfornare per altri 30 minuti accendendo il grill. Dieci minuti prima di togliere dal forno, rigirare ancora e bagnare col vino bianco. Il pollo sarà cotto quando sarà ben rosolato.

Servire accompagnando con delle patate arrosto.

Pollo al limone piccante_01

 

 

Mousse di pere allo zenzero con ricotta e alici

Mousse pere con alici_05
Qualcuno una volta ha detto: “Non far sapere al contadino quanto è buono il formaggio con le pere!” Non sapeva però quanto sono buone le acciughe con le pere!
Ancora una ricetta dal blog Poveri ma belli e buoni: sono stata contagiata dalla mania delle acciughe e vederle riproposte in tutti questi modi diversi mi ha entusiasmato!
Ve la ripropongo oggi perchè sarà uno dei piatti che metterò sulla mia tavola a Natale durante l’aperitivo… Si, perchè i programmi sono cambiati e anche quest’anno trascorreremo questa festa tra le calde mura domestiche, con le tradizioni che ormai sono entrate a far parte della nostra famiglia: preparemo il piatto con dolcetti e frutta secca per Babbo Natale (anche se ormai due terzi dei miei figli non credono più) e, la mattina ci alzeremo e scarteremo i doni che ci avrà lasciato dopo aver mangiato. Non mancherà la lettera che Babbo Natale lascerà ai miei figli con tante lodi e qualche ammonimento!
Mousse pere con alici_01
Ingredienti per 4 porzioni finger food:

  • 1 grossa  pera abate
  • 120 gr di ricotta vaccina
  • 1 cucchiaino di polpa di zenzero grattugiata
  • una puntina di cannella in polvere
  • 1 cucchiaino di zucchero di canna
  • 1/2 cucchiaino di scorza grattugiata di limone
  • 8 acciughe fresche
  • 4-5 filetti di acciughe sott’olio
  • pangrattato
  • 1 cucchiaio di brandy o cognac
Procedimento:
Sbucciare la pera, tagliarla a tocchetti e cuocerla in un pentolino con il brandy, lo zucchero di canna, lo zenzero grattugiato e la cannella.  Appena le pere cominceranno a scaldarsi, sfumare col brandy. Far evaporare l’alcool e continuare a cuocere coperto e a fuoco dolce. Far raffreddare e frullare fino ad ottenere una mousse soda.
Lavorare la ricotta con le scorze di limone. Porre in frigorifero.
Pulire e sfilettare le acciughe mantenendo la codina. Ridurre in poltiglia le acciughe sott’olio, distribuirle sopra ai filetti di acciughe fresche distese su una placca da forno oliata o foderata con carta oleata, cospargere con pan grattato, irrorare con qualche goccia dell’olio di conserva delle acciughe. A questo punto potete decidere se arrotolare le acciughe fermandole con uno stecchino oppure passarle  così sotto il grill del forno a 180° per 5-6 min o finchè saranno ben dorate.
Preparare i bicchierini versando un po’ di mousse di pera a cucchiaiate, una piccola quenelle di ricotta al limone, e da ultimo posizionare le alici arrotolate lasciandole sospese sui bordi dei bicchierini (opzione che sceglierò la prossima volta) o tagliarle grossolanamente (cosa che nella fretta ho dimenticato di fare ma che è indispensabile per un finger food) e metterle sopra la ricotta.
Mousse pere con alici_04

Strudel di seitan con crema all’arancia

Strudel di seitan_01

Da qualche tempo, mi sono resa conto, che sto inserendo prevalentemente ricette tratte da libri, riviste e blog, tanto che qualcuno in casa mi ha tacciato di non avere molta creatività! Non posso dargli torto, ma certe volte mi capita di trovare ricette che tentano e fintanto che non le ho provate non sono contenta! E quando mi capita di provare ricette che mi danno tanta soddisfazione, non posso fare a meno di pubblicarla per farla conoscere a quante più persone possibili, magari apportando piccole modifiche personali. Perchè si sa, non tutti i libri di cucina sono attendibili, spesso non vengono svelati tutti i segreti per ottenere un buon piatto o, comunque, le ricette non vengono spiegate in modo da renderle realizzabili anche a casa. Non è certo il caso del libro di Antonio Scaccio “Cucina Vegetariana Golosa”, dove le ricette sono ben spiegate e dove quindi, una persona come me che in fatto di cucina vegetariana ha ancora molto da imparare può portare a termine un piatto e con notevole soddisfazione!

Vi ho già parlato dello Chef Scaccio avendo avuto occasione di conoscerlo e di vederlo all’opera. L’ho visto modellare il seitan con le sue mani e con così tanto amore che mi è venuta voglia di provare a farlo anche nella mia cucina!

E l’occasione si è presentata proprio la scorsa sera quando dei nostri amici vegetariani (ma non troppo) sono venuti a trovarci. Ho potuto così sapere se il seitan che avevo prodotto corrispondeva almeno un po’ a quello che si compra nei negozi di prodotti biologici. Il piatto ha avuto successo e io ve lo ripropongo.

Ho prodotto il seitan partendo da farina di glutine (visto che ne ho una gran quantità) e aggiungendo della farina 0 nella proporzione di 2 a 1, ma potrete farlo anche con la manitoba: sarà un procedimento più lungo e complesso ma che vi darà ancora più soddisfazione. Non vi spiegherò il procedimento perchè lo potete trovare tranquillamente in rete, anche attraverso dei video molto eloquenti. Oppure potrete sempre acquistarlo pronto purchè sia al naturale.

Ah, la mia modifica a questo piatto è stata quella di togliere gli albumi e renderlo in questo modo un piatto vegano. Il composto starà comunque bene insieme grazie alla pasta che lo avvolgerà.

Strudel di seitan_03

Ingredienti per 6 persone:

  • 600 g di seitan fresco
  • erba cipollina
  • mezzo porro
  • 150 g di pane raffermo
  • olio EVO
  • scorza grattugiata di 1 limone
  • 3 cucchiai di shoyu
  • 200 g di farina 0 (o a scelta farina di farro)
  • acqua
  • sale
  • succo di 3 arance
  • succo di 1 limone
  • 1 cucchiaio di salsa di soia
  • mezzo porro
  • 1 patata

Procedimento:

Con questo quantitativo a me sono venuti due strudel.

Ammollare il pane in acqua fredda.

Preparare la crosta mettendo la farina su di una spianatoia insieme ad un pizzico di sale e versandoci 60 g di olio. Sbriciolare come si fa con la pasta frolla, quindi aggiungere acqua quel tanto che basta per ottenere un panetto morbido ma non appiccicoso. Farlo riposare in frigo per circa un’ora.

Tritare il seitan e metterlo in una ciotola insieme al porro tritato finemente, 3 cucchiai di olio, lo shoyu, la scorza del limone, il pene ammollato e l’erba cipollina.

Riprendere il panetto e stenderlo in due sfoglie molto sottili, dovranno essere praticamente trasparenti.

Con l’impasto di seitan formare due rotoli e posizionare ognuno su una sfoglia. Arrotolare. Posizionare su una teglia ricoperta di carta forno.

Infornare a 200° per 20 minuti.

Preparare intanto la salsa.

In un pentolino mettere le spremute filtrate insieme alla patata tagliata a dadini molto piccoli, al porro affettato sottilmente, ad un cucchiaio di salsa di soia e ad un cucchiaio di olio EVO. Cuocere fintanto che la patata non si sarà ammorbidita, quindi frullare. Non dovrà essere molto densa, nel caso allungare con poca acqua.

Mettete due cucchiai di salsa sul piatto di portata e adagiarvi sopra il seitan che nel frattempo sarà stato tagliato a fette. Decorare con fette di arancia e prezzemolo tritato.

 

Strudel di seitan_02

 

Con questa ricetta Dolce partecipo al contest Felici e Curiosi di Ravanello Curioso e Le delizie di Feli:

ravanello_banner03

 

Mignon vegani di farro con crema di mela e cocco

Quest’oggi alle 17 sul canale 411 di Sky va in onda la puntata che mi ha visto ospite al Gambero Rosso, grazie al concorso in collaborazione con Fior Fiore Coop. E’ un’esperienza di cui vi parlerò più ampliamente nei prossimi post, nel frattempo ci tenevo a farvelo sapere. Inoltre, se oggi non potete guardarla, domani andranno in onda anche le repliche alle 7 e alle 11 di mattina!

Tartellette vegan_01

La mia visita al Gambero Rosso è servita tra l’altro a fare una veloce incursione nel negozio presente all’interno. Mi sarei portata via ogni cosa, ma mi son dovuta limitare a pochi articoli, quelli che cercavo da tempo e che non riuscivo a trovare come per esempio questo stampo per tartellette.

Finalmente quest’oggi ho l’occasione di provarlo e per inaugurarlo ho scelto una ricetta tratta dal libro “Piccola pasticceria naturale” di Pasquale Boscarello, pasticcere che svolge la sua attività a Firenze dove ha aperto la prima pasticceria naturale d’Italia.

Sembra incredibile come si possa riuscire ad ottenere un prodotto buono e di qualità senza l’utilizzo di uova, zucchero e farine raffinate. Questi bocconcini sono davvero deliziosi e niente hanno da invidiare alla pasticceria tradizionale, anzi, io trovo che siano anche meglio perchè non sono eccessivamente dolci.

Ideali per accompagnare il vostro tè o a fine pasto!

Tartellette vegan_04

Tartellette vegan_02

 

Ingredienti per i cestini:

  • 250 g di farina di farro
  • 60 g di malto
  • 60 ml di olio di mais
  • 70 ml di acqua tiepida
  • un pizzico di sale
  • mezzo cucchiaino di cannella in polvere
  • buccia grattugiata di mezzo limone
  • mezza bustina di lievito per dolci bio

Ingredienti per la crema:

  • 2 mele golden
  • 250 g di malto di mais
  • 50 g di amido di mais
  • 1 pizzico di sale
  • 125 ml di acqua

Procedimento:

Nella planetaria o nel Bimby mescolare la farina di farro con il lievito, la buccia del limone grattugiata, il sale e la cannella (nel Bimby pochi secondi a vel. 6).

In alternativa potete farlo su un piano di lavoro creando al centro una conca dove inserire gli altri ingredienti.

In una ciotola miscelare il malto con l’olio.

Unire quindi nel Bimby l’acqua tiepida e l’olio con il malto. Impastare un minuto a vel. 4, quindi continuare ad impastare a mano fino ad ottenere un panetto liscio e morbido ma non appiccicoso. Avvolgere con pellicola trasparente e posizionare in frigo.

Sbucciare le mele e metterle nel Bimby (o altro frullatore) insieme al malto e al pizzico di sale. Frullare fino ad ottenere un composto omogeneo, quindi mettere in una pentola e posizionare sul fornello acceso.

Sciogliere l’amido con l’acqua fredda senza lasciare grumi.

Appena la crema di mele comincerà a bollire aggiungere l’amido sciolto e continuare a mescolare sul fuoco fintanto che la crema non si addenserà.

Prendere il panetto dal frigo e stenderlo a circa 3 mm di spessore. Ricavare tanti dischetti di un cm più grande delle vostre formine. A me ne son venute ben 45 con questo dosaggio!!! Posizionare ogni dischetto in una formina, quindi riempire con un cucchiaio di crema di mele che nel frattempo si sarà freddata.

Infornare a 180° per 20 minuti.

Lucidare la superficie con una miscela di malto di riso e acqua tiepida nel rapporto di 3 a 1. Prima di servirli cospargere ogni mignon con scaglie di cocco disidrato.

Tartellette vegan_05

Con questa ricetta Dolce partecipo al contest Felici e Curiosi di Ravanello Curioso e Le delizie di Feli:

ravanello_banner03