Trofie al pesto di cavolo nero

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Ogni volta che vado al mercato non resisto: i banchi pieni di verdure di tutti i colori mi chiamano e finisco sempre per venir via con buste piene di cime di rapa, spinaci, cavoli, carciofi, cicorie…..e si salvi chi può! Tornando a casa poi sono costretta a passare ore a pulirle prima di metterle in frigo e a decidere la destinazione di ognuna di esse. E spesso mi rendo conto di aver esagerato.

Questa volta nella busta ci è finito un bellissimo mazzo di foglie di cavolo nero. L’ho comprato convinta di farci una zuppa o meglio ancora il nostro bordatino, poi però, nel pomeriggio mi sono messa a sfogliare il libro di Giulia Scarpaleggia, alias Juls’ Kitchen “Cucina da chef con ingredienti Low Cost” e ho trovato una ricetta che ha subito stuzzicato il mio palato e ha dato un giusto significato al mio acquisto. Con pochi altri ingredienti che avevo in casa sono riuscita a mettere su un piatto davvero gustoso, sano, nutriente e anche veloce da preparare. Abituati al solito pesto, anche i miei hanno apprezzato molto ed ho quindi trovato un modo per fargli mangiare una verdura che non avrebbero apprezzato in altro modo!

Giulia aggiunge la pancetta a questa ricetta, io l’ho fatta rosolare a parte e aggiunta nei piatti dei miei familiari mentre per me l’ho omessa in quanto questa era la mia settimana vegetariana e ora che sono giunta a domenica devo confessarvi che sono stata molto brava e non sono mai caduta in tentazione! Vi dirò di più: mi sa che il mio proposito si allungherà di un’altra settimana, tanto domani è lunedì e devo tornare al mercato!

Gli ingredienti che vi lascio sono per quattro persone (li ho ridimensionati rispetto a quelli di Giulia), ma sicuramente vi avanzerà del pesto come è successo a me, perciò mettetelo in un bicchiere di plastica e congelatelo per un’altra occasione.

Pesto di cavolo_02Ingredienti per 4 persone:

  • 300 g di cavolo nero
  • 80 g di mandorle
  • 70 g di pecorino toscano
  • mezzo spicchio di aglio
  • sale
  • olio EVO
  • 400 g di trofie
  • 50 g di pancetta (facoltativa)

Procedimento:

Pulire il cavolo togliendo ad ogni foglia la parte centrale. Lavarle sotto l’acqua corrente. Metterlo in una pentola di acqua bollente leggermente salata, poi scolarlo e strizzarlo bene.

In un cutter frullare le mandorle insieme all’aglio e al pecorino, unire il cavolo che si sarà intiepidito e continuare a frullare aggiungendo abbondante olio. Regolare di sale.

Cuocere le trofie, meglio se nell’acqua servita a cuocere il cavolo così verranno sfruttate al massimo le proprietà di questo ortaggio. In una bowl mescolare il pesto con l’acqua di cottura della pasta per ammorbidirlo.

Rosolare la pancetta in una padella.

Scolare la pasta e condirla col pesto fuori dal fuoco. Unire in ultimo la pancetta se la si desidera.

 

Salame del re

Salame del re_03Da quando sono tornata a stare con mia madre la sfida è quella di domare il forno e per il momento lo ammetto, sta vincendo lui: la pizza non ne vuol saper di cuocere, i biscotti mi si bruciano e le torte sono crude al centro! Per non parlare di quando mi è rimasto dentro al forno un aggeggio di plastica che fondendosi ha regalato un aroma non proprio piacevole alla torta di mele! Un flop dopo l’altro insomma! Finalmente oggi però è stato benevolo e sono riuscita a cuocere uno dei dolci che fanno parte della mia infanzia, un confort food che preparavo sempre da piccola con la mia mamma (a quel tempo il forno era a gas e accanto avevamo una bellissima stufa a legna). La mia mamma, come questo dolce, ha origini umbre e proprio come lei il salame del re ha trovato casa in Toscana dove ha assunto nomi diversi, ma sempre quello è. Per la verità, ci sono versioni che prevedono, oltre allo strato di crema al cioccolato, anche uno strato di crema all’uovo. Io preferisco questa con solo cioccolato proprio perchè è quella che preparavamo sempre e oggi, riproducendo questo salame, voglio rendere grazie a mamma per quello che sta facendo in questo periodo per noi, ospitandoci a casa.

Salame del re_02

Ingredienti:

per il biscotto:

  • 4 uova
  • 120 g di zucchero
  • 200 g di farina 00
  • mezzo bicchierino di brandy
  • 1 cucchiaino di lievito per dolci
  • 1 bicchiere di Alchermes

Per la crema al cioccolato:

  • 80 g di cacao amaro in polvere
  • 60 g di farina 00
  • 80 g di zucchero semolato
  • 450 g di latte

Per la guarnizione:

  • Zucchero a velo a piacere

Procedimento:

In un pentolino mescolare il cacao amaro con gli 80 g d zucchero e gli 60 g di farina, cercando di rompere tutti i grumi. Aggiungere poco latte e mescolare ancora, quindi, quando si sarà formata una crema omogenea e senza grumi, unire il restante latte e accendere il fuoco. Cuocere continuando a mescolare fintanto che la crema non si sarà addensata (circa due minuti dall’inizio del bollore). Quindi spegnere e lasciar raffreddare.

In una terrina montare gli albumi a neve. Sbattere invece i tuorli in un’altra terrina con lo zucchero e il brandy fino a che non saranno diventati spumosi, quindi unire la farina mescolata al lievito e continuare a sbattere con una frusta. Aggiungere infine gli albumi mescolando con una spatola dal basso verso l’alto con delicatezza.

Ricoprire una teglia quadrata (io ne utilizzo una 26×37 cm) con carta forno e versarvi sopra il composto. Cuocere in forno a 180° per 15 minuti.

Bagnare un canovaccio e stenderlo sul tavolo, rovesciarvi sopra il biscotto di pan di spagna ancora caldo e togliendo la carta forno.

Bagnare con l’Alchermes su tutta la superficie, quindi distribuire sopra la crema di cioccolato e arrotolare il biscotto su se stesso partendo dalla parte più stretta e aiutandosi con il canovaccio. Mettere in un piatto e spolverizzare a piacere con zucchero a velo.

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Torta cioccopere di Marco Bianchi

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Da quando sono tornata a vivere con mia madre, anche la televisione è tornata nella mia vita: prima difficilmente l’accendevo essendo un’amante del silenzio, adesso invece è praticamente sempre accesa e, fortuna, che oltre a qualche odiosissimo format televisivo e qualche necessario telegiornale, ogni tanto capita di vedere qualche trasmissione dedicata al cibo. So già che ora qualcuno avrà da ridire che “La Prova del Cuoco” non è il non plus ultra delle trasmissioni dedicate alla cucina e che qualcuno invece osanna la Clerici, io invece mi limito ad osservare e a prendere qualche buono spunto qua e là, soprattutto da quest’anno che anche Marco Bianchi fa parte della squadra. Sapete che la cucina vegana, vegetariana o comunque salutista mi interessa molto e quando ho visto questa torta ho pensato che faceva proprio al caso mio perchè i miei figli l’avrebbero adorata per tutto il cioccolato presente e io non avrei dovuto dire loro che non contiene uova, burro ecc. ma anzi tutti ingredienti fondamentali per la nostra salute, compreso il cioccolato!!! Si fanno già abbastanza male da soli comprando merendine e succhi di frutta che ogni tanto bisogna che intervengo in maniera adeguata!

Questa torta Marco Bianchi l’ha preparata il giorno del suo compleanno e ora capisco perchè. Certo non è il caso di ricoprirla di panna montata, ma perchè non dividerla a metà, riempirla di marmellata e magari glassarla con altro cioccolato? Sarà la vostra sacher vegan!

Io invece ho applicato piccole varianti, diminuendo di 50 g il cioccolato fondente, utilizzando delle pere non sciroppate, motivo che mi ha portato anche ad aumentare lo zucchero di 30 g e diminuendo la cottura: 40 minuti sono sufficienti, almeno nel mio forno, 1 ora sarebbe stato troppo. E poi, non me ne voglia Marco, per esigenze fotografiche e solo per quelle, ho spolverizzato leggermente di zucchero a velo la torta.

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Ingredienti per uno stampo di 24 cm di diametro:

  • 250 g di farina integrale
  • 80 g di mandorle tritate
  • 100 g di zucchero di canna (io ho utilizzato Moscobado)
  • 90 g di amido di frumento (frumina)
  • 1 bustina di lievito
  • 300 g di cioccolato amaro al 70%
  • 600 ml di latte di mandorle
  • 2 pere

Procedimento:

In una ciotola mescolare gli ingredienti secchi: farina, lievito, zucchero, frumina e mandorle tritate. Versare 1/4 di latte di mandorla.

Nel frattempo mettere a sciogliere il cioccolato tagliato a pezzetti in un pentolino sul fuoco insieme a 3/4 del latte di mandorla fino a completo scioglimento. Mescolare bene. Versare nella ciotola e mescolare molto bene. Sbucciare e tagliare a piccoli pezzi anche le pere. Unire anch’esse al resto e mescolare ancora.

Ricoprire uno stampo da dolci con della carta forno bagnata e strizzata e versarvi il composto. Cuocere in forno a 190°-200°C per circa 40 minuti. La prova stecchino è sempre valida anche se Marco ci dice che questo dolce è ancora più buono se all’interno rimane umido.

Niente da invidiare a quella tradizionale!

Pomodorini ripieni di carne

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Ve lo avevo promesso: prima che l’estate finisca sarei tornata con una nuova ricetta con i pomodori, altrimenti non mi chiamo più Paneepomodoro!!!

E quindi, in extremis, ma eccomi. Infondo in questo periodo riusciamo ancora a trovare degli ottimi pomodorini che si prestano a meraviglia per questa ricetta, da gustare calda ma anche fredda (io li ho portati anche al mare), quasi un finger food a seconda dei pomodorini che userete. Io, per esempio, ho utilizzato dei Piccadilly che si mangiano in due bocconi, uno per le bocche più voraci!!!

Sono abbastanza veloci da preparare e potete congelarli e utilizzarli poi al momento semplicemente scaldandoli in forno.

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Ingredienti per circa 50 pomodorini:

  • 300 g di carne di manzo macinata
  • 1 uovo
  • 50 g di parmigiano grattugiato
  • la scorza di un limone
  • una manciata di prezzemolo
  • 1 spicchio di aglio
  • 50 pomodorini tipo Piccadilly
  • sale

Procedimento:

Tagliare la calotta a ogni pomodorino, svuotarlo dell’acqua e dei semi, salarlo leggermente internamente e metterlo a scolare a testa in giù per un’ora circa.

Preparare il ripieno mescolando la carne macinata con il formaggio, l’uovo, il prezzemolo e il sale. Amalgamare bene questo composto. Aggiungere anche la scorza di limone grattugiata. Mescolare ancora.

Riempire con questo composto ogni pomodorino e coprire ognuno con la calotta messa da parte.

Ungere con poco olio una teglia da forno e posizionare in piedi i pomodorini.

Infornare a 200°C per 20 minuti e, se necessario, a fine cottura accendere anche un po’ il grill per colorirli leggermente.

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I miei primi falafel

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Continuano i miei esperimenti vegan! Erano anni che volevo cimentarmi nella realizzazione di queste deliziose polpette di origine araba, ma l’idea di utilizzare i ceci a crudo mi ha sempre dissuasa dal mettermi all’opera, fino a quando non ho visto nel gruppo facebook di Aida Vittoria Eltanin le foto dei falafel realizzate da coloro che ne fanno parte e non ho potuto resistere!

Una volta assaggiate il mio scetticismo si è disciolto come neve al sole: non solo buonissime e sane, ma anche velocissime da preparare, se non si tiene conto dell’ammollo notturno dei ceci ovviamente!

Di ricette in rete se ne trovano moltissime e si assomigliano più o meno tutte, io ho preferito seguire quella del blog Vegan 3000 perchè mi intrigava il fatto che tra gli ingredienti ci fosse anche del bicarbonato che secondo me serve a dar loro maggior croccantezza esterna e farle gonfiare leggermente in cottura,

Tutte comunque concordano su un fatto: MAI utilizzare ceci cotti se non volete che le vostre polpette si sfaldino!

Le mie piccole modifiche a questa ricetta, consistono nel far riposare l’impasto in frigo per 24 ore anzichè poche ore (vi confesso che ho dovuto farlo perchè all’ultimo sono stata invitata a cena fuori e ho dovuto rimandare la cottura dei falafel al giorno dopo!!!) e nel rotolarne alcune nei semi di sesamo prima di friggerle! Sembra che comunque il riposo in frigo non sia strettamente necessario. Voi provate, poi mi saprete dire!

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Ingredienti per circa 20 falafel:

  • 500 g di ceci
  • 1 cipolla rossa di Tropea
  • 1 spicchio di aglio
  • 1 mazzetto di prezzemolo
  • 1 cucchiaino di semi di cumino (meglio se in polvere)
  • sale
  • pepe
  • mezzo cucchiaino di bicarbonato
  • olio di semi di arachidi per friggere
  • semi di sesamo (facoltativo)

Preparazione:

Mettere i ceci in ammollo per 18-24 ore, quindi scolarli e asciugarli con della carta assorbente.

Se, come me, non siete riusciti a trovare il cumino in polvere e avete invece quello in semi, cercate di ridurlo voi in polvere il più possibile (io ho utilizzato il Bimby per questa operazione). Una volta polverizzati i semi, unite la cipolla, l’aglio il prezzemolo e i ceci dentro al vostro robot da cucina e frullate il tutto. Aggiungete quindi anche il bicarbonato e il sale e il pepe a piacimento e  mescolate ancora. Se lo ritenete necessario perchè il vostro composto vi sembra molto umido, potete aggiungere un cucchiaio di farina di ceci che lo asciugherà bene. State attenti a non esagerare però. Mettete questo composto in un contenitore con chiusura ermetica, compattatelo bene con un cucchiaio e riponetelo in frigo per qualche ora.

Trascorso tale tempo, mettete l’olio per friggere in una padella e mentre raggiungerà la giusta temperatura, formate le vostre polpette che non dovranno essere più grosse di una noce, e schiacciatele leggermente al centro.

Se lo desiderate, passatele sopra ai semi di sesamo, quindi mettetele delicatamente nell’olio bollente. Fate cuocere un paio di minuti per parte, quindi scolatele sopra un foglio di carta assorbente.

Potete servirle con una salsa al cetriolo, tipo tzatziky.

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Mai più senza falafel!!!

Croissant salati al farro di Montersino

Croissant Montersino_04Ieri era il compleanno del mio cucciolotto: 8 anni indimenticabili insieme a lui! Non oso immaginare come sarebbe stata la nostra vita senza di lui: il comandante!!!

Volevo rendere il suo compleanno speciale e così domenica, con un giorno di anticipo, abbiamo organizzato una festicciola in giardino con tutti i suoi compagni di scuola! Avevamo organizzato tutto nei minimi dettagli, purtroppo il tempo non è stato molto dalla nostra parte è un vento freddo ci ha accompagnato tutto il pomeriggio, ma i bambini si sono divertiti moltissimo con i giochi organizzati dai fratelli maggiori.

Organizzare un party non prevede improvvisazione e quindi ho dovuto fare una lista di tutto quello che occorreva fare e procedere nel giusto modo.

Nel caso di questi croissant, ho potuto prepararli giorni prima e congelarli: una volta tirati fuori dal congelatore e lasciati a temperatura ambiente per un paio di ore, erano come appena sfornati.

Montersino è una garanzia per me, lo sapete! Ho seguito alla lettera la sua ricetta, omettendo solo i 4 g di lecitina di soia che in questo caso fungono da emulsionante: non mi andava di spendere 7 euro per una confezione di 250 g che chissà quando avrei finito, ma devo dire che il risultato, a detta di coloro che li hanno mangiati, era comunque eccellente. Se voi pensate di utilizzarla, in cucina ci sono comunque mille modi alternativi per inserirla nelle vostre ricette.

Le dosi di Montersino sono per 18 croissant, ma io volevo farli molto piccoli e me ne sono venuti 30. Alla fine della lievitazione erano secondo me ancora troppo grandi per un party, quindi credo che la prossima volta con lo stesso dosaggio cercherò di ottenerne qualcuno in più!

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Ingredienti per 30 minicroissant:

per il primo impasto:

  • 40 g di farina di farro
  • 20 g di farina di farro integrale
  • 280 g di farina 0
  • 7 g di malto in polvere
  • 25 g di miele
  • 10 g di zucchero semolato
  • 4 g di lecitina di soia (io l’ho omessa)
  • 160 g di uova intere
  • 20 g di tuorli

Per il secondo impasto:

  • 15 g di lievito di birra
  • 150 g di lievito madre rinfrescato
  • 20 g di olio EVO
  • 10 g di burro liquido
  • 40 g di pecorino grattugiato
  • 7 g di sale

Per le pieghe:

  • 250 g di buon burro

Procedimento:

Consiglio l’uso di una planetaria o, come nel mio caso, del Bimby.

Mescolare in modo grezzo gli ingredienti del primo impasto per un minuto, quindi lasciar riposare per un’ora. Trascorso questo tempo unire i lieviti e impastare di nuovo per qualche minuto. Nel frattempo emulsionare l’olio con il burro fuso e aggiungerli all’impasto.. Unire infine il pecorino e il sale continuando ad impastare.

Far riposare ancora l’impasto a temperatura ambiente per un’ora, quindi formare una palla con l’impasto e metterlo in una ciotola a riposare per una notte.

Il giorno dopo prendere il panetto di burro da 250 g e posizionarlo in mezzo a due fogli di carta da forno infarinati e stenderlo con un mattarello battendolo inizialmente a croce fino a renderlo di forma rettangolare e lasciandolo a un paio di mm di spessore. Riporre in frigorifero o nel congelatore.

Nel frattempo, riprendere l’impasto e stenderlo dando anche ad esso forma rettangolare di un terzo più grande del panetto di burro e mantenendo uno spessore di circa 1 cm.

Riprendere il panetto di burro e posizionarlo sopra all’impasto. Richiudere l’impasto sopra il burro facendo delle pieghe a tre e sigillando i bordi. Posizionare l’impasto davanti a noi avendo cura di mettere l’apertura del panetto rivolto alla nostra destra, quindi stenderlo formando ancora un rettangolo di 1,5 cm di spessore, ripiegarlo ancora a tre, coprirlo con la carta forno e posizionarlo in frigorifero per almeno 20 minuti.

Ripetere queste pieghe altre due volte alla distanza di 20 minuti l’una dall’altra, quindi metterlo nuovamente in frigorifero, questa volta per 3 ore, dopo di che stenderlo ad un’altezza di 4 mm. Tagliare questa sfoglia in triangoli che arrotolerete su loro stessi per dare la forma di croissant. Disporli su una teglia ricoperta di carta forno e farli lievitare un paio di ore, quindi spennellarli con un tuorlo di uovo sbattuto con poco latte (a questo punto, volendo, potrete anche ricoprirli con semi di sesamo) e cuocerli in forno preriscaldato a 200°C per 10 minuti.

Farcire i croissant a piacere!

I croissant poco prima di essere infornati

I croissant poco prima di essere infornati

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E per la gioia di tutti i bimbi, questa la mia prima (e ultima) torta (obbrobrio!) in pasta di zucchero!

Spongebob

 

Crumble bars alle noci e marmellata di limoni

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Dal 1° maggio su facebook è partita una bella iniziativa collegata al lancio del libro di Aida Vittoria Eltanin “La dieta di Eva“: il nesso tra alimentazione onnivora e salute femminile! L’autrice, convinta vegana, con il suo entusiasmo ha coinvolto più di 5000 persone nel suo progetto su facebook: “21 giorni nell’Eden con Eva“. Durante questo periodo infatti Aida ha steso un programma giornaliero per aiutarci ad approcciarsi alla cucina vegana, stilando ricette e consigli. Un manuale praticissimo, ricco di spunti e di idee. Ogni partecipante può decidere di fare da solo o di appoggiarsi ad un tutor a sua scelta, già vegano.

Io non potevo tirarmi indietro dopo tutti i miei Meat free Monday, però ammetto di essere poco diligente e devo fare i miei mea culpa: ci sono delle cose a cui proprio non riesco a rinunciare, se poi si aggiunge il fatto che devo organizzare i pasti per cinque persone ogni giorno, la cosa mi diventa quasi impossibile, anche se Aida dà molti consigli anche a riguardo.

Però l’esperienza mi intrigava molto, perchè continuo ad essere convinta del fatto che sia necessario ridurre il più possibile l’utilizzo di alimenti animali o di origine animale per il nostro benessere, per il benessere degli animali stessi e per quello del nostro pianeta. Oggi se ne fa un uso davvero smoderato che ha portato l’industria a sfruttare al massimo gli animali, tenuti spesso in condizioni pessime e trattati nel peggiore dei modi. Se poi consideriamo tutti i farmaci che vengono loro somministrati e che inevitabilmente finiscono nei nostri piatti, ciò dovrebbe farci riflettere non poco e quanto meno spingerci a ridurne drasticamente il quantitativo assunto.

Io ci provo e per il momento sono soddisfatta di quello che riesco a fare. Non credo che diventerò vegana (gli estremismi non fanno per me), ma posso fare ancora molto e ottenere delle ricette come quella che vi propongo oggi, che non ha assolutamente niente da invidiare alle ricette tradizionali con uova e burro, è sicuramente di stimolo a continuare.

La ricetta non è mia, ma è una delle ricette suggerite proprio da Aida e presa dal blog Sugarless. Vi garantisco che è velocissima da preparare, semplice, non serve sporcare molti oggetti per prepararla (il che quando si è di fretta non è cosa da poco), ma soprattutto è davvero buona!

Io ho seguito la ricetta alla lettera, sostituendo soltanto la confettura di pesche con una marmellata di limoni bio e senza zucchero aggiunto.

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Ingredienti per circa 18 barrette:

per la parte liquida:

  • 50 g di succo di mela
  • 50 g di olio EVO
  • 50 g di malto di riso

per la base:

  • 150 g di farina tipo 2
  • 40 g di noci sgusciate e tritate
  • 1 cucchiaino di lievito per dolci
  • 1 cucchiaino di cannella in polvere
  • 100 g di liquido (succo di mele, olio, malto)

per il crumble:

  • 60 g di noci sgusciate e tritate
  • 100 g di farina tipo 2
  • 30 g di fiocchi di avena
  • 50 g di liquido (succo di mele, olio, malto)
  • 1 cucchiaio di malto di riso
  • 1 cucchiaio di succo di mela
  • 1 cucchiao di olio EVO
  • 1 pizzico di sale

 

  • marmellata di limoni bio q.b.

Procedimento:

Preparare la base: in un recipiente mescolare la farina con le noci tritate, il lievito e la cannella.

Frullare il succo di mela con l’olio e il malto con cui otterrete la parte liquida di questo dolce. Aggiungerne 100 g nel recipiente con gli ingredienti per la base e mettere da parte il resto.

Impastare la base fino ad ottenere una palla e mettere da parte.

Preparare il crumble: mescolare in un recipiente la farina con le noci, l’avena, il sale e i restanti 50 g di liquido. Sbriciolare questo composto con le dita aggiungendo ancora un cucchiaio di olio e uno di succo di mela.

Foderare la base di una teglia quadrata di 22×27 cm circa con della carta forno, quindi stendervi sopra l’impasto dopo averlo steso (se vi torna meglio potete stenderlo direttamente sulla carta forno come ho fatto io), cercando di ottenere dei bordi più regolari possibili. Stendervi sopra la marmellata, quindi distribuire sopra di essa le briciole del crumble. Versare infine sulla superficie 1 cucchiaio di malto a filo distribuendolo uniformemente. Infornare a 180°C per circa 20-25 minuti, accendendo il grill gli ultimi 5 minuti per dargli un po’ di colore se necessario.

Far raffreddare e tagliare con un coltello ben affilato le barrette delle dimensioni desiderate.

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Cake pops al pomodoro piccante

Lo scorso anno partecipare al contest della Mediterranea Belfiore è stato davvero stimolante e divertente. Il tema era libero e gli ingredienti con cui sbizzarrirsi davvero molti e di qualità. Quest’anno quando ho saputo il tema di questa edizione, sono rimasta a bocca aperta e soprattutto piena di dubbi e senza idee. Creare un dolce che tra gli ingredienti avesse il pomodoro non è cosa facile se si è abituati a pensare al pomodoro come ad un ortaggio. In realtà il pomodoro è un vero e proprio frutto e come tale è possibile trattarlo.

Dopo tanto pensare, la mia mente insana ha finalmente partorito un’idea: i cake pops che da tempo impazzano nel web. E pensare che è davvero una preparazione semplicissima e anche divertente, di sicuro apprezzata dai bambini golosi. Superata dunque la diffidenza dell’accostare un pomodoro  a qualsivoglia ingrediente di pasticceria, il procedimento è davvero in discesa… ammesso che abbiate un bel dolce a disposizione da sbriciolare con le vostre manine. E proprio a tal proposito si può considerare anche una ricetta del recupero per tutti quei dolci che non vengono mangiati, anche merendine volendo.

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Ingredienti per 10 cake pops:

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Procedimento:

Dentro una ciotola sbriciolare il ciambellone con le mani e mescolarlo con il mascarpone, la salsa di pomodoro e il peperoncino fino ad ottenere un composto che si possa maneggiare (se necessario aggiungere ancora un po’ di salsa).

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Formare 10 palline grosse poco più di una noce. Il segreto per farle tonde ed omogenee è quello di lavarsi e asciugarsi le mani tra l’una e l’altra.

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Posizionare le palline su un piatto ricoperto di carta forno, ben distanziate le une dalle altre e metterle nel congelatore per circa 30 minuti.

Tagliare il cioccolato in piccoli pezzi e farlo sciogliere a bagnomaria o nel microonde.

Immergere uno stecco, un bastoncino, o un piccolo spiedino nel cacao per un paio di cm, quindi infilzare con questa parte una pallina. Immergere adesso la pallina nel cioccolato fino a ricoprirla completamente quindi eliminare l’eccesso facendola roteare delicatamente. Dopo qualche secondo cospargerla di cocco rapè o granella di pistacchi. Infilzare il lato opposto dello spiedino su un pezzo di polistirolo in modo da far asciugare la pallina “in piedi”.

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Plumcake allo yogurt e albicocche secche

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Alcuni cambiamenti dentro casa mi hanno costretta a riorganizzare la cucina, lavoro che comunque faccio periodicamente non avendo ancora trovato la pace dei sensi per quella stanza! Fatto sta, che avendo dovuto eliminare una credenza, mi si sono ristretti gli spazi e rimettendo tutto in ordine mi sono resa conto di quanta roba ho comprato senza averne una reale necessità. Sicuramente i miei Tupperware occupano molto spazio, ma non ce n’è uno inutilizzato. Invece ho comprato troppo cibo e lo spreco è una cosa che proprio non sopporto, se poi sono io a dover buttar via qualcosa, ancora di più mi viene un nodo alla gola. Fortuna che molte cose sono a lunga scadenza e so di averle comprate perchè incuriosita: mi capita spesso infatti di visitare mercatini o negozi bio e non ne vengo mai via senza aver acquistato qualche prelibatezza. Marmellate, sott’oli, paste e salse dunque fanno da padrone nella mia dispensa, ma anche e soprattutto farine per produrre il mio adorato pane. Non è stato facile trovare un posto a tutto e fare il punto della situazione, ma una cosa è certa: a parte comprare prodotti freschi come verdure e latticini non voglio fare più acquisti in surplus fintanto che non avrò consumato tutto quello che c’è già in casa. Se poi si considera che anche il congelatore del frigo mi sta lentamente abbandonando e devo sbrigarmi a consumarne il contenuto, credo che da domani il mio supermercato potrà chiudere fino a tempo indeterminato!

Il prossimo passo sarà quello di fare una lista di tutto quello che c’è e man mano smarcare ogni prodotto consumato fino ad esaurire la lista.

Tra le tante cose scovate all’interno della dispensa è uscita fuori una busta con delle albicocche secche con scadenza aprile 2014. Non ricordo neanche più perchè le comprai, ma probabilmente perchè avrei voluto provare qualche ricetta. Purtroppo la ricetta in questione si è persa nella memoria e così, dovendo fare un dolce per la colazione dei miei figli, ho pensato di utilizzare in questo delizioso plumcake allo yogurt.

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Ingredienti:

  • 3 uova
  • 150 g di zucchero semolato
  • 100 g di olio di semi di girasole
  • 150 g di yogurt bianco magro
  • la scorza grattugiata di un limone
  • 280 g di farina 00
  • 150 g di albicocche secche
  • 1 bustina di lievito vanigliato
  • 2 cucchiai di zucchero di canna

Procedimento:

Mescolate nel Bimby o con un frullatore le uova con lo zucchero e la scorza di limone per 3 minuti a vel. 4, quindi unite l’olio e lo yogurt continuando a miscelare per un paio di minuti alla stessa velocità. Mescolare la farina con il lievito e, con il Bimby in funzione, unire al composto cremoso. Impastare bene per ancora un minuto e mezzo/due, infine unire le albicocche tagliate a pezzi con il coltello. Mescolare per 30 sec. Vel. 2 Antiorario.

Imburrare e infarinare uno stampo da plumcake e versarvi il composto. Spolverizzare con poco zucchero di canna la superficie e infornare per 40 minuti a 180°.

Una volta cotto (fare sempre la prova stecchino) farlo raffreddare e sformarlo.

Plumcake albicocca_02Colgo l’occasione di questo post per parlarvi di un’iniziativa benefica a cui tengo particolarmente. Il Dynamo Camp è un luogo dove ogni difficoltà viene superata, dove la malattia non è un limite. Dynamo Camp è un camp di terapia ricreativa, primo in Italia, appositamente strutturato per bambini affetti da patologie gravi o croniche in terapia e nel periodo di post ospedalizzazione. Dynamo Camp intende offrire a centinaia di bambini la possibilità di riappropriarsi della propria infanzia attraverso un programma che in totale sicurezza e allegria li porti a ritrovare e acquisire fiducia in loro stessi e nelle proprie potenzialità.

Conosco personalmente le attività svolte da Dynamo Camp e l’impegno che ci mettono i volontari per rendere la vacanza di questi bambini un’esperienza unica ed indimenticabile. Per mantenere tutto ciò in vita però occorrono molte risorse e per questo è possibile dare il nostro piccolo contributo anche solo attraverso un sms al 45502.

Che aspettate allora?

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Polpette di cefalo su letto di zucca con coriandoli di pancetta croccante

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Nel mio ultimo post vi raccontavo di quanto non amassi fare l’albero di Natale! In questo vi racconto la felicità nel disfarlo! Spazio finalmente! E un po’ più di ordine… almeno apparente. Ordine che ho deciso di fare anche nel mio congelatore che, con i suoi 12 anni di onorata carriera, ha bisogno per l’ennesima volta di essere sbrinato. Ecco che ho trovato dei filetti di cefalo che avevo acquistato un paio di settimane fa e avevo congelato dopo averlo pulito e sfilettato. Certo non era abbastanza per mangiarci in cinque e così ho pensato di farne uno stuzzichino trasformandolo in piccolissime polpette che, magia magia, sono piaciute tantissimo anche ai miei due figli più ostici… In effetti a me è toccato solo un piccolo assaggio!

Ho deciso di accompagnarle con una crema di zucca che gli regala una nota di morbidezza e dolcezza e contrasta benissimo con la pancetta croccante!

A dirla tutta, ho mangiato la prima volta queste polpettine accompagnate dalla vellutata di zucca al ristorante di Silvia Volpe, giovane chef e titolare del ristorante “Bacco & la Volpe” di Castelnuovo della Misericordia. La cucina di Silvia, che tra l’altro fa parte dell’Alleanza tra i cuochi e i Presìdi Slow Food, è semplice e include soprattutto prodotti del territorio e, appunto, i presìdi che Slow Food si è impegnato a proteggere.

Quindi il merito di essere riuscita a far mangiare il pesce ai miei figli va anche a lei. Io ho solo pensato di aggiungere il tocco in più: la pancetta croccante!

Polpette di cefalo_01

Ingredienti per 3-4 persone:

  • 200 g di cefalo già sfilettato
  • 1 fetta di pane in cassetta
  • 1 uovo
  • prezzemolo
  • 1 spicchio di aglio
  • sale
  • farina q.b.
  • olio di semi di arachide q.b.
  • 200 g di zucca pulita
  • 1 rametto di rosmarino
  • 1 scalogno
  • 2 cucchiai di olio EVO
  • 4 fettine sottili di pancetta tesa

Se non avete la pazienza o la voglia di sfilettare il vostro pesce, potete prima lessarlo e poi pulirlo. Anche se poi la doppia cottura impoverisce un po’ le carni, vi faciliterà sicuramente il compito.

Tritate dunque la polpa di pesce con il coltello, unite il pane tritato insieme al rosmarino e all’aglio e mescolate. Aggiungete di seguito l’uovo aggiustando di sale e amalgamare bene.

Formate con questo impasto delle piccolissime polpette e rotolatele nella farina. Mettetele in un contenitore chiuse e mettetele un’oretta nel congelatore (opzionale) per ottenere una frittura più asciutta. Se desiderate una panatura più croccante, mescolate alla farina del pangrattato.

Nel frattempo preparate la crema di zucca, avendo avuto cura di tagliarla a cubetti. Per questa operazione io ho utilizzato il Bimby, ma potete cuocerla anche in pentola e poi frullarla con un mixer ad immersione.

Frullate lo scalogno col rosmarino e fatelo rosolare nell’olio EVO (3 min. 100° vel. 3), unite la zucca e cuocete (20 min. 100° vel. 2) aggiungendo un pizzico di sale e mezzo bicchiere d’acqua trascorsi i primi 5 minuti. Frullate (20 sec. Vel. Turbo).

Scaldate una padella antiaderente e rosolatevi la pancetta per pochi minuti su ambo i lati.

Scaldare l’olio di semi di arachide in un Wok e cuocere le polpettine tolte dal congelatore.

Impiattate mettendo sul fondo un cucchiaio di crema di zucca, sopra le polpette e quindi la pancetta tritata con il coltello.

Polpette di cefalo_04Con questa ricetta partecipo alla raccolta di Kitchen Pinching:

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