Happy birthday Ale! Lonza al caramello salato e salsa all’arancia e zenzero

 

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E’ trascorso ormai troppo, troppissimo tempo dal mio ultimo post! Abbiate ancora pazienza: sono alla ricerca di un mio equilibrio (e qualcosa di più!), mettiamola così! Ora però non potevo proprio tirarmi indietro: l’occasione è il compleanno della paladina dei foodblogger italiani, colei che difende i nostri diritti e, insieme ad altre meravigliose persone, ha permesso a tutte noi di riunirci in un’Associazione, l’Aifb, col fine di definire meglio la nostra figura. Lei è Alessandra Gennaro dell’MTChallenge e questo è il regalo che vogliamo farle tutte insieme: rifare una ricetta tratta dal suo blog An Old Fashioned Lady e pubblicare il post tutte insieme.

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Io ho scelto questa Lonza di maiale al caramello salato con salsa all’arancia e zenzero perchè trovo che la carne di suino si accosti molto bene con la frutta (vedi anche le numerose ricette con prugne e mele) e mi incuriosiva molto provare il caramello salato. Devo ammettere che mentre la preparavo ero un po’ scettica: la salsa non mi si addensava per niente (così alla fine ho optato per togliere il coperchio in modo che evaporasse, rischiando tra l’altro di rovinare la carne) e il caramello all’inizio mi si era leggermente bruciato (se andate a vedere il post di Alessandra, nelle note c’è scritto che è una cosa da evitare accuratamente), ma mi sono dovuta ricredere appena l’ho portato in tavola perchè il vassoio è stato preso d’assalto dai miei “lupi” e io ho potuto assaggiare solo una piccola fetta! Un successone insomma e, a dispetto di quello che dice Alessandra, la carne non era per niente stoppacciosa nonostante non lo abbia potuto servire immediatamente: d’obbligo le foto prima, croce e delizia di ogni amico e parente di foodblogger!

La ricetta originale la trovate sul bellissimo blog di Alessandra. Io l’ho fatta pari pari apportando solo un paio di modifiche perchè all’ultimo mi sono accorta di non avere il Gran Marnier (e l’unica cosa che il marito è riucito a rimediare nel negozietto sottostante è stato il Cointreau) e la farina di riso. Mi sono voluta mettere alla prova facendo la “versione porca figura” e questa volta la fortuna ha premiato gli audaci, anche perchè alla fine il retrogusto di bruciato non si sentiva per niente!

Per Ale tantissimi auguLi e ora non rabbrividire con le mie modifiche!

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Ingredienti per 6 persone:

  • 800 g di lonza
  • 1600 ml di acqua fredda (io consiglio un quantitativo sufficiente a ricoprire la carne)
  • 3 cucchiai di zucchero di canna
  • un cucchiaino raso di sale fino
  • sale grosso
    per la salsa all’arancia e zenzero
    versione porca figura:
  • 2 cucchiai di fondo di cottura della carne
  • 1 cucchiaino da caffé di zenzero
  • il succo filtrato di un’arancia
  • 2 cucchiai di Gran Marnier (per me Cointreau)
  • 1 cucchiaio raso di farina di riso (per me Amido di Mais)
  • sale
  • scorza di arancia non trattata

Per la versione for Dummies consultare la ricetta originale.

Procedimento:

Prendete una casseruola piuttosto ampia, che contenga la lonza per intero: versate sul fondo lo zucchero, accendete il fuoco  a fiamma bassa  e fate caramellare: quando lo zucchero ha preso il colore di un caramello biondo (cioè si è sciolto completamente), sistemate nella pentola la lonza e copritela con tutta l’acqua, fredda. Aggiungete il sale fino e portate a bollore, a fiamma media. Poi abbassate il fuoco, coprite (io consiglio comunque di lasciarla scoperta trascorsa la prima mezz’ora per far si che possa evaporare) e proseguite la cottura fino a quando l’acqua si sarà quasi completamente ridotta e la carne sarà avvolta da un velo di caramello.

Per la salsa all’arancia, dovete procedere durante la cottura della carne, nelle fasi finali: appena il liquido di cottura inizia ad addensarsi in un caramello vischioso, prelevatene una piccola quantità (all’incirca, due cucchiai): versatelo in una padella, assieme al succo d’arancia e allo zenzero, mescolate e fate cuocere per un minuto. Sfumate con il Grand Marnier (o il Cointreau) e, in ultimo, fate addensare con la farina di riso (o amido di mais): in una tazzina da caffè, fate sciogliere la farina di riso (o amido di mais) in un cucchiaino di salsa (o di succo d’arancia): mescolate bene, aggiungete il composto al resto,abbassate la fiamma e fate addensare.

Cospargete il pezzo di carne con un pizzico di sale grosso e accompagnate con la salsa al caramello all’arancia.

Per le tips e tricks, assolutamente da non tralasciare per una buona riuscita di questo facile piatto, vi rimando al post di Alessandra.

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Pomodorini ripieni di carne

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Ve lo avevo promesso: prima che l’estate finisca sarei tornata con una nuova ricetta con i pomodori, altrimenti non mi chiamo più Paneepomodoro!!!

E quindi, in extremis, ma eccomi. Infondo in questo periodo riusciamo ancora a trovare degli ottimi pomodorini che si prestano a meraviglia per questa ricetta, da gustare calda ma anche fredda (io li ho portati anche al mare), quasi un finger food a seconda dei pomodorini che userete. Io, per esempio, ho utilizzato dei Piccadilly che si mangiano in due bocconi, uno per le bocche più voraci!!!

Sono abbastanza veloci da preparare e potete congelarli e utilizzarli poi al momento semplicemente scaldandoli in forno.

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Ingredienti per circa 50 pomodorini:

  • 300 g di carne di manzo macinata
  • 1 uovo
  • 50 g di parmigiano grattugiato
  • la scorza di un limone
  • una manciata di prezzemolo
  • 1 spicchio di aglio
  • 50 pomodorini tipo Piccadilly
  • sale

Procedimento:

Tagliare la calotta a ogni pomodorino, svuotarlo dell’acqua e dei semi, salarlo leggermente internamente e metterlo a scolare a testa in giù per un’ora circa.

Preparare il ripieno mescolando la carne macinata con il formaggio, l’uovo, il prezzemolo e il sale. Amalgamare bene questo composto. Aggiungere anche la scorza di limone grattugiata. Mescolare ancora.

Riempire con questo composto ogni pomodorino e coprire ognuno con la calotta messa da parte.

Ungere con poco olio una teglia da forno e posizionare in piedi i pomodorini.

Infornare a 200°C per 20 minuti e, se necessario, a fine cottura accendere anche un po’ il grill per colorirli leggermente.

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Pomodori ripieni di riso

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No, non sono sparita e dimostrazione è che ora sono qua! Il fatto è che negli ultimi mesi la mia vita è stata completamente rivoluzionata da un evento, oserei dire, quasi miracoloso di questi tempi e successivamente è entrato il caos. Tranquillizzo tutti gli amici, i parenti e i conoscenti che non sono in attesa del quarto figlio! Ho dovuto però abbandonare alcuni miei interessi per dedicare il mio tempo ad altre cose più urgenti e mi sono detta che il blog avrebbe potuto aspettare fino a settembre. Ma che foodblogger sarei se non sentissi la mancanza del mio “bambino”? Non ho resistito e mi son detta che una ricettina (magari anche due) prima di partire per le meritate ferie me la sarei potuta concedere, per me e per tutti coloro che mi seguono.
Inoltre, questa ricetta è rigorosamente estiva e non potevo proporvela a ottobre, tempo semmai di castagne.
Perciò eccomi qui, con una ricetta della tradizione romana, i pomodori ripieni di riso, una ricetta semplicissima e con pochissimi ingredienti ma… c’è sempre un ma… la vera difficoltà sta nell’indovinare la giusta cottura del riso. Il problema si potrebbe risolvere scegliendo un riso parboiled che tiene la cottura, ma i puristi potrebbero non essere daccordo. Io ho scelto un riso originario ed è venuto cotto piuttosto bene utilizzando alcuni accorgimenti di cui vi parlerò nel procedimento.
Questo piatto è uno dei preferiti di mio marito, romano doc; mia suocera glieli preparava ogni volta che lo andava a trovare sapendo quanto li adorasse e devo dire che buoni come quelli che preparava lei non li abbiamo mai mangiati… Fortuna ha voluto che mi ha tramandato la ricetta e ora voglio condividerla con voi.

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Ingredienti per 4 persone:

  • 200 g di riso originario (circa un cucchiaio per pomodoro)
  • 8 pomodori tondi maturi
  • 1 spicchio di aglio
  • prezzemolo
  • sale
  • olio EVO

Procedimento:

Questa ricetta necessita di alcune ore di riposo affinchè si riesca ad ottenere una cottura ottimale, quindi almeno 3/4 ore prima della cottura (ma va benissimo anche la sera prima) lavare i pomodori, tagliare la calotta ad ognuno e svuotarli dalla polpa e dai semi che raccoglierete in una ciotola. Salate internamente i pomodori e metteteli a scolare a testa in giù. Prendete la polpa e i semi ottenuta dallo svuotamento e frullateli insieme all’aglio, la menta e il prezzemolo. Aggiungete anche l’olio e il riso e salate. Mettete in frigorifero  riposare per il tempo necessario ad ammorbidire il riso.

Prendete dunque i pomodori e riempiteli con il riso preparato. Considerate che il riso tende a gonfiarsi in cottura e quindi è meglio non riempirli troppo per evitare che si rompano. Mettete sopra ad ognuno la sua calotta. Ungete una teglia e se vi è avanzato un po’ di riso distribuitevelo dopo aver posizionato i pomodori. Cuocete in forno a 200° per circa 30 minuti cercando di tenere idratato il riso con il liquido di cottura o eventualmente aggiungendo qualche cucchiaio di brodo vegetale. Controllate comunque la cottura dopo i primi 20 minuti perchè ogni riso ha i suoi tempi.

Fate raffreddare leggermente oppure mangiateli freddi. Il giorno dopo saranno ancora più buoni, ideali da mangiarseli sotto l’ombrellone.

Il piatto originale prevede che questi pomodori siano accompagnati da delle patate cotte direttamente nella teglia con loro.

Pomodori col riso_04Tornerò presto con una seconda ricetta di pomodori ripieni.

Stay tuned!!!

I miei primi falafel

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Continuano i miei esperimenti vegan! Erano anni che volevo cimentarmi nella realizzazione di queste deliziose polpette di origine araba, ma l’idea di utilizzare i ceci a crudo mi ha sempre dissuasa dal mettermi all’opera, fino a quando non ho visto nel gruppo facebook di Aida Vittoria Eltanin le foto dei falafel realizzate da coloro che ne fanno parte e non ho potuto resistere!

Una volta assaggiate il mio scetticismo si è disciolto come neve al sole: non solo buonissime e sane, ma anche velocissime da preparare, se non si tiene conto dell’ammollo notturno dei ceci ovviamente!

Di ricette in rete se ne trovano moltissime e si assomigliano più o meno tutte, io ho preferito seguire quella del blog Vegan 3000 perchè mi intrigava il fatto che tra gli ingredienti ci fosse anche del bicarbonato che secondo me serve a dar loro maggior croccantezza esterna e farle gonfiare leggermente in cottura,

Tutte comunque concordano su un fatto: MAI utilizzare ceci cotti se non volete che le vostre polpette si sfaldino!

Le mie piccole modifiche a questa ricetta, consistono nel far riposare l’impasto in frigo per 24 ore anzichè poche ore (vi confesso che ho dovuto farlo perchè all’ultimo sono stata invitata a cena fuori e ho dovuto rimandare la cottura dei falafel al giorno dopo!!!) e nel rotolarne alcune nei semi di sesamo prima di friggerle! Sembra che comunque il riposo in frigo non sia strettamente necessario. Voi provate, poi mi saprete dire!

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Ingredienti per circa 20 falafel:

  • 500 g di ceci
  • 1 cipolla rossa di Tropea
  • 1 spicchio di aglio
  • 1 mazzetto di prezzemolo
  • 1 cucchiaino di semi di cumino (meglio se in polvere)
  • sale
  • pepe
  • mezzo cucchiaino di bicarbonato
  • olio di semi di arachidi per friggere
  • semi di sesamo (facoltativo)

Preparazione:

Mettere i ceci in ammollo per 18-24 ore, quindi scolarli e asciugarli con della carta assorbente.

Se, come me, non siete riusciti a trovare il cumino in polvere e avete invece quello in semi, cercate di ridurlo voi in polvere il più possibile (io ho utilizzato il Bimby per questa operazione). Una volta polverizzati i semi, unite la cipolla, l’aglio il prezzemolo e i ceci dentro al vostro robot da cucina e frullate il tutto. Aggiungete quindi anche il bicarbonato e il sale e il pepe a piacimento e  mescolate ancora. Se lo ritenete necessario perchè il vostro composto vi sembra molto umido, potete aggiungere un cucchiaio di farina di ceci che lo asciugherà bene. State attenti a non esagerare però. Mettete questo composto in un contenitore con chiusura ermetica, compattatelo bene con un cucchiaio e riponetelo in frigo per qualche ora.

Trascorso tale tempo, mettete l’olio per friggere in una padella e mentre raggiungerà la giusta temperatura, formate le vostre polpette che non dovranno essere più grosse di una noce, e schiacciatele leggermente al centro.

Se lo desiderate, passatele sopra ai semi di sesamo, quindi mettetele delicatamente nell’olio bollente. Fate cuocere un paio di minuti per parte, quindi scolatele sopra un foglio di carta assorbente.

Potete servirle con una salsa al cetriolo, tipo tzatziky.

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Mai più senza falafel!!!

Patè di acciughe con gelatina di arancia tratto da “E’ scoccata l’ora del paTE'”

1466239_207894032728652_1302257691_nPate_01Una serie di coincidenze mi ha permesso di sperimentare la prima ricetta tratta dal libro dell’MTC “L’ora del PAtè” (di cui vi avevo parlato qua), nonchè il mio primo patè, lo ammetto. Infatti, mentre molte delle foodblogger erano impegnate a Genova per la presentazione del libro (e anche mio marito che si trovava a passare di lì per altre faccende), io ero alle prese con un contenitore di acciughe tolto dal congelatore poche ore prima (ne ho sempre uno in frigo per le emergenze e per quelle volte in cui mi prende voglia di crudo – vedi Anisakis) e mi chiedevo che cosa mai avrei potuto farci, quando gli occhi mi cadono sul libro in questione e vengo illuminata dalla giusta idea. Per l’appunto, e vi giuro che è assolutamente casuale, la ricetta è proprio quella della mia amica Cristina di Poverimabelliebuoni e, ancora casualmente, gli ingredienti erano tutti in casa, escluso qualche spezia e la robiola che ho sapientemente sostituito con il Philadelphia.

Quale migliore ricetta per festeggiare l’onomastico di mio marito, il nostro anniversario e un acquisto importante? D’ora in avanti, patè forever!

Vi ricordo che il ricavato della vendita di questo libro andrà devoluto interamente alla Fondazione “Aiutare i bambini” e nello specifico al progetto “Cuore di bimbi”

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Ingredienti per circa 4 persone:

Per la gelatina all’arancia e brandy:

  • 120 ml di acqua
  • 80 ml di succo di arancia
  • 1 cucchiaio di zucchero
  • 15 ml di brandy
  • 3 g di agar agar o 2 grammi di colla di pesce fatta ammollare precedentemente in acqua fredda

Procedimento:

In un pentolino, mescolare l’agar agar con l’acqua o il succo di arancia, aggiungere il brandy e lo zucchero e portare a bollore. Far sobbollire per un paio di minuti (se utilizzate la colla di pesce, è questo il momento di metterla nel liquido).

Foderare uno stampo da plumcake con della pellicola trasparente stendendola bene e versarvi la gelatina. Far raffreddare e riporre in frigo a rassodare.

Per il patè:

  • 300 g di acciughe pulite e disliscate
  • 1/2 carota
  • 1/3 di costa di sedano
  • 1 scalogno
  • 1 foglia di alloro
  • 1 cucchiaino di semi di finocchio
  • 3-4 pomodori secchi
  • 2-3 acciughe sotto sale
  • 30 ml di marsala secco
  • 1 cucchiaino di timo
  • 80 g di Philadelphia
  • 20 g di granella di pistacchi
  • olio EVO
  • sale
  • pepe

Procedimento:

Mettere i pomodorini secchi dentro un bicchiere di acqua calda per una decina di minuti per farli rinvenire.

Tritare lo scalogno, il sedano e la carota dopo averli puliti e lavati. Fare rosolare appena questo trito in padella con un filo di olio e l’alloro, unire quindi le acciughe sottosale (precedentemente lavate e pulite) e farle sciogliere in padella. Dopo averli sgocciolati e strizzati, tagliare i pomodorini a filetti sottili e aggiungerli in padella insieme al timo e ai semi di finocchio, far insaporire, infine unire le acciughe fresche. Sfumare col Marsala e proseguire la cottura fintanto che l’alcool non sarà evaporato e il fondo si sarà asciugato.

Far raffreddare, togliere l’alloro e frullare. Unire il Philadelphia e la granella di pistacchi. Amalgamare bene fino ad ottenere una crema.

Versare questo composto sopra la gelatina di arancia e brandy che nel frattempo avrà raggiunto la giusta consistenza. Livellare bene e battere lo stampo sul tavolo in modo da stabilizzare tl tutto e togliere le eventuali bolle d’aria.

Mettere in frigo per un paio di ore, quindi sformare e servire con del buon pane toscano.

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Pate_07Come vedete nelle foto, l’idea di servire il patè nei contenitori di sgombri sott’oli (come tra l’altro, questa ricetta viene presenta nel libro) è davvero simpatica e vincente!

P.S. Il marito ha apprezzato tantissimo!

Semifreddo al caffè

Periodo non troppo positivo questo e una serie di eventi continua a tenermi lontana da qua compreso la ripresa di tutti gli impegni invernali (vedi scuola, sport,ecc), ma io sono caparbia e la voglia di mettermi a cucinare (foss’anche solo per allontanare i pensieri negativi) non manca davvero, anzi…

Eh si, perchè cucinare è anche questo: una cura contro lo stress! E cosa c’è di meglio che consolarsi con un bel dolce con tante calorie? Certo, se poi la jella ti perseguita e trovi tutte le batterie di casa scariche e non puoi utilizzare il flash a dovere, allora… Tutt’altra storia! Lasciamo perdere e accontentatevi di queste modeste testimonianze fotografiche!

Vi dico però la verità, il semifreddo era buonissimo però il fatto di usare le uova crude non mi entusiasma molto perchè desidererei evitare ogni rischio di contaminazione. Sono andata un po’ in giro per il web e non sono riuscita a trovare nessuna ricetta che si adattasse alle mie esigenze, a parte alcune che prevedevano l’uso di crema, e così mi sono accontentata visto che avevo ospiti a cena e questo dolce è davvero semplice e veloce da preparare. Il giorno dopo però sono riuscita ad ottenere la ricetta “giusta” e presto su questi schermi ve la proporrò! Stay tuned, come si dice!

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Ingredienti per 6 persone:

  • 500 ml di panna fresca
  • 3 uova
  • 3 tazzine di caffè molto concentrato
  • 100 g di zucchero
  • top al cioccolato
  • granella di nocciole

Procedimento:

Fare il caffè e lasciarlo raffreddare.

In un recipiente montare gli albumi a neve molto ferma e in un altro la panna.

Montare anche i tuorli con lo zucchero quindi unire il caffè continuando a frullare. A questo punto aggiungere prima gli albumi quindi la panna mescolando delicatamente con movimenti dal basso verso l’alto fino a che tutti gli ingredienti non si saranno ben amalgamati.

Versare il composto in uno stampo da plumcake in silicone e riporlo nel congelatore per almeno 3 ore, quindi sformarlo e tagliarlo a fette. Mettere due fette in ogni piatto e decorare con il top al cioccolato e la granella di nocciole.

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Intreccio di carpaccio di zucchine

Carpaccio di zucchine_03Che emozione! Riabbracciare (metaforicamente ovviamente) il mio blog e ritrovarvi ancora tutti non ha prezzo! Quanto mi è mancato stare lontana da tutto ciò: non è trascorso giorno che il mio pensiero finisse inevitabilmente qua! Il lavoro mi ha tenuta lontano da tutto ciò ma l’esperienza è stata molto interessante e sono sicura che da questo anche il blog trarrà i suoi benefici. Non solo, ancora di più adesso apprezzo le donne che lavorano e con fatica tutti i giorni portano avanti la casa e la famiglia. Per me non è stato facile ma ho la fortuna di avere accanto un uomo meraviglioso che ha saputo prendersi cura dei bambini ed una mamma stupenda che non si è mai tirata indietro ad ogni mia richiesta. I miei figli hanno sopportato stoicamente ogni mia assenza senza mai lamentarsi e questo mi ha permesso di portare a termine il mio impegno.

Adesso mi sto riappropriando piano piano del mio ruolo e della mia casa che ha bisogno di una nuova riorganizzazione, ma soprattutto di una bella pulizia prima che venga la ASL a mettermi i sigilli! Però non potevo prima non passare di qua a salutare tutti ed a lasciarvi una fresca ricetta con le ultime zucchine dell’orto, una ricetta semplice e veloce che potete arricchire e abbellire con un’infinità di ingredienti diversi.

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Ingredienti per 4 persone:

  • 3 zucchine
  • 2 cucchiai di succo di limone Polenghi
  • sale
  • pepe dei Piaceri Tec-Al
  • qualche foglia di menta
  • qualche fiorellino edule (io ho utilizzato il gelsomino)
  • una manciata di pinoli
  • olio EVO Dante

Procedimento:

Lavare molto bene le zucchine, spuntarle e tagliarle a fettine sottili per il senso della lunghezza: per un risultato ottimale vi consiglio di usare una mandolina.

Fare un’emulsione con olio, sale e limone e ricoprirvi le fette, lasciandole marinare per un paio di ore.

Quindi intrecciare le zucchine su un piatto e finire di condirle con il pepe in grani, i pinoli e i fiorellini.

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Involtini di melanzane con fontina DOP

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Ora che ho scoperto le melanzane non mi ferma più nessuno! Io continuo a non mangiarle però mi diverto da matti a cucinarle perchè sono un ingrediente davvero versatile.

Nella nostra cucina, abbinamenti tipici delle melanzane sono la mozzarella nella parmigiana o la ricotta salata nella pasta alla norma. Io ho voluto provarle con la fontina, un formaggio tipico valdostano, cercando di unire in qualche modo il nord con il sud (dove le melanzane crescono rigogliose grazie al clima).

L’origine della fontina sembra risalire addirittura al 1270, ma solo nel 1996ottiene dall’Unione Europea la Denominazione di Origine Protetta (DOP), che sancisce inequivocabilmente come la sua produzione esclusiva debba avvenire in Valle d’Aosta, zona dalle particolari condizioni geografiche, pedologiche, climatiche, agronomiche e culturali, a tutela dai tentativi d’imitazione.

Cito Wikipedia:

“Formaggio grasso a pasta semicruda, ad acidità naturale di fermentazione, fabbricato con latte intero di vacca proveniente da una sola mungitura e munto da non oltre 2 ore. Il latte non deve aver subito, prima della coagulazione, riscaldamento ad una temperatura superiore ai 36 °C.

Viene prodotta esclusivamente con latte intero crudo di bovine di razza valdostana alimentate prevalentemente con foraggio verde nel periodo estivo e con fieno locale nel resto dell’anno.”

E’ una ricetta semplice e veloce con la quale partecipo al contest organizzato dal Circolo dei Buongustai in collaborazione con l’Onaf (Organizzazione Nazionale Assaggiatori Formaggio).

logo onafcircolo

 

 

 

Involtini di melanzane_02Ingredienti per 4 persone (3 involtini a persona):

  • 1 grossa melanzana
  • 150 g di fontina DOP
  • olio EVO
  • 150 g di passata di pomodoro
  • 1 spicchio di aglio
  • sale
  • parmigiano (o della ricotta salata)
  • qualche foglia di basilico

Procedimento:

Lavare la melanzana e togliere le estremità. Ricavare dalla melanzana 12 fette sottili in senso verticale.

Mettere le fette in un colapasta, salarle e lasciarle spurgare il loro liquido di vegetazione (ci vorrà circa un’ora di tempo). Tamponarle con un foglio di carta assorbente.

Scaldare una piastra e grigliarvi le melanzane da entrambe le parti. Metterle in un piatto, salarle ancora leggermente e lasciarle raffreddare.

Tagliare la fontina a fettine e da queste ricavarne dei bastoncini che posizionerete sopra le fette di melanzane. Arrotolate quindi le melanzane e posizionatele dentro una teglia da forno leggermente unta di olio.

In una padella scaldare due cucchiai di olio EVO insieme allo spicchio di aglio in camicia. Versarvi il pomodoro, salare, unire il basilico spezzettandolo con le mani e cuocere ancora 10 minuti.

Distribuire la salsa di pomodoro sopra gli involtini, grattugiarvi sopra del parmigiano o della ricotta salata (giusto poca per creare uno strato leggermente croccante) e infornare sotto il grill fino a che la fontina non comincerà a sciogliersi.

Servire caldi.

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Gamberi tuffati in tzatziki con germogli di rucola

Gamberi in tzatziki

Finalmente qualche timido accenno di primavera comincia a farsi sentire. Molti avevano già perso le speranze e avevano fatto il secondo cambio di stagione, qualcuno continuava ad accendere le stufe e i caminetti ma io ho resistito e, ormai che manca meno di un mese all’inizio dell’estate, io fremo. Sono già con una mano sul costume (ancora non ho fatto la prova costume) e l’altra sull’asciugamano. Il prossimo week-end aprono ufficialmente gli stabilimenti balneari e già mi vedo distesa sulla sdraia a sfogliare qualche bella rivista di cucina! Si, sono un po’ una lucertola in questo e adoro il sole sulla pelle. Mi dà la giusta carica. E che dire dell’odore tropicale delle creme solare? Buonissimo! E poi, il sale sulla pelle? Ok basta! Se continuo così dovrò andare sulla spiaggia anche se continuerà a piovere (vade retro!).

Beh, consoliamoci nel frattempo con una ricettina di stagione, fresca, leggera e molto chiccosa! (leggi sciccosa e non chiccosa!) L’idea me l’ha passata Una franciacortina in cucina. Io mi son solo limitata a modificare la ricetta con quel che avevo in casa e in base ai nostri gusti.

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Ingredienti per 2 persone:

  • 6 gamberoni
  • mezzo cetriolo
  • 1 yogurt magro (oppure mezzo yogurt greco)
  • 1 peperoncino secco
  • 2 cucchiai di olio EVO
  • prezzemolo
  • sale
  • 1 spicchio di aglio
  • 1 cucchiaio di brandy

Procedimento:

Pulire i gamberi togliendo la testa, il carapace e il filo nero. In una padella scaldare un cucchiai di olio con lo spicchio di aglio in camicia (ovvero senza sbucciarlo e schiacciandolo), il peperoncino spezzettato e il prezzemolo tritato, appena caldo mettere i gamberoni, cuocerli un minuto per lato, salarli, quindi sfumare col brandy e appena l’alcol sarà evaporato spegnere la fiamma.

Sbucciare il cetriolo e frullarlo nel mixer con l’olio rimanente e il sale (salsa tzatziki)

Mettere la salsa in dei piccoli recipienti, quindi tuffarci i gamberi lasciando sporgere la coda. Decorare con i germogli di rucola e versare sopra la salsina che si sarà creata in padella.

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Tre cereali con le fragole e limone aromatizzati alla birra allo zafferano

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Anche oggi è lunedì e io sono puntuale al classico appuntamento del “Meat Free Monday” a cui mi sembra stiano aderendo sempre più persone.

A tale proposito quest’oggi vorrei riportarvi un piccolo passo del libro di Paul McCartney:

“(…) mangiare meno carne è anche una scelta compassionevole. Per rispondere alla domanda mondiale di hamburger, salsicce, bistecche e bocconcini circa 60 miliardi di animali sono allevati e macellati ogni anno. La stragrande maggioranza viene allevata in modo intensivo in “fattorie fabbriche”, nelle quali sono stipati in recinti o gabbie piccole, sporche e sovraffollate, La vita di un animale da allevamento è breve e infelice, e termina con una fine cruenta al mattatoio”.

Vi lascio queste poche frasi su cui riflettere insieme alla ricetta di oggi per confermare ancora una volta che è possibile servire in tavola piatti genuini e raffinati anche utilizzando soltanto i prodotti della nostra terra a patto che siano prodotti freschi e di stagione e possibilmente a Km 0.

Lo scorso anno ricordo che nei blog, compreso il mio, proliferavano le ricette di riso alle fragole. Quest’anno invece noto che questo piatto sia stato un po’ messo da parte ecco perchè mi è venuta voglia di riproporlo anche se con qualche modifica. Le modifiche sono essenzialmente dovute, devo ammetterlo, al fatto che l’ho dovuto proporre con quello che avevo in casa, quindi birra homemade by husband e miscela di tre cereali (riso, orzo e farro) perchè aprendo la dispensa mi son resa conto che di riso non ce n’era più!!! Sono proprio una casalinga disperata.

L’insieme però devo dire che non era per niente male, anzi, forse da preferire al classico per la sua particolarità.

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Ingredienti per 4 persone:

  • 350 g di mix ai tre cereali (riso, orzo e farro in egual proporzioni)
  • 3 cucchiai di olio EVO
  • 1 scalogno
  • 1/2 litro di birra blanche (la mia era aromatizzata allo zafferano)
  • Brodo vegetale q.b.
  • 10 fragoloni
  • la scorza di mezzo limone bio
  • prezzemolo tritato
  • sale

Preparazione:

Versare 2 dei 3 cucchiai di olio EVO in una larga pentola dai bordi bassi e unire lo scalogno tritato. Non appena comincerà a sfrigolare unire anche il mix di cereali e tostarli leggermente. Annaffiare con la birra e continuare la cottura aggiungendo man mano che occorre il brodo vegetale preparato precedentemente con carota, cipolla e sedano. Salare.

Poco prima che il mix abbia raggiunto la cottura unire le fragole tagliate dapprima a metà e poi a fettine, il prezzemolo e la scorza di limone tritati.

Appena cotto, lasciar riposare 3-4 minuti coperto. Irrorare con un altro cucchiaio di olio e servire.

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Con questa ricetta partecipo alla raccolta di maggio di Salutiamoci ospitata dal blog Ricetteveg:

salutiamoci300

e alla Raccolta della Cucina della Capra:

100-veg-monday